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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Luglio 2008
 
   
  IPERTENSIONE ARTERIOSA NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO, L’UNIVERSITÀ DI MILANO- BICOCCA PARTECIPA AL FIELD TESTING DI UN NUOVO MISURATORE DI PRESSIONE

 
   
  Milano, 14 luglio 2008 - L’ipertensione arteriosa è un problema crescente nei Paesi in via di sviluppo a tal punto da raggiungere livelli quasi epidemici in molte aree. Con la comparsa dell’ipertensione sono in aumento tutti i disturbi ad essa correlati come infarto e ictus. In particolare, in Africa, a causa dei cambiamenti nella dieta e all’incremento del consumo di alcol e tabacco, l’Oms ha registrato gli aumenti più significativi dell’incidenza di malattie correlate all’ipertensione. Ma se l’ipertensione arteriosa in Africa è in crescita, il monitoraggio della pressione sanguigna e la profilassi anti-ipertensiva rimangono del tutto inadeguati. Questo spiega l´attuale elevata incidenza di complicazioni come ictus, eventi coronarici acuti, nefropatia e scompenso cardiaco. I tassi di mortalità per ictus sono sostanzialmente più elevati in Africa rispetto ai paesi sviluppati, in particolare fra la popolazione al di sotto dei 65 anni. Per cercare di contrastare questa tendenza nel 2003 l’Oms ha convocato un comitato di esperti che stabilisse le caratteristiche necessarie per le apparecchiature destinate a misurare la pressione arteriosa in condizioni ambientali difficili. Oggi, realizzati i dispositivi si passa alla fase operativa che sarà condotta in tre siti diversi in Uganda e Zambia su un totale di 400 persone fra soggetti con sospetti disturbi cardiovascolari e soggetti sani. I siti dove si svolgeranno le indagini sono: il Benedict Medical Center, un day-hospital situato nella periferia di Kampala, la capitale dell’Uganda; il Lacor Hospital a Gulu nel nord dell’Uganda, dove saranno coinvolti pazienti provenienti da piccoli centri e da zone rurali; il Mtendere Hospital un ospedale rurale situato a Chirundu, Zambia. Lo studio è coordinato dal Conway Institute of Biomolecular and Biomedical Research di Dublino (University College Dublin, Belfield, Ireland) e dal Laboratorio di Ricerca Cardiovascolare di Milano (Istituto Auxologico Italiano, Ospedale San Luca, e dipartimento di Medicina clinica e prevenzione dell’Università di Milano-bicocca). L’università di Milano- Bicocca, oltre a essere fra i soggetti promotori del progetto, è responsabile anche dell’analisi dei risultati. «In collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità – spiega il professor Gianfranco Parati del dipartimento di Medicina clinica e prevenzione dell’Università di Milano-bicocca - abbiamo disegnato un misuratore di pressione semplice, robusto, accurato ed economico da utilizzare in condizioni ambientali particolarmente difficili. Il dettaglio del progetto è stato pubblicato nel 2005 sottoforma di articolo sulla rivista Blood Pressure Monitoring (Vol 10 No 1, ndr). Successivamente, alcune imprese giapponesi, svizzere e cinesi hanno realizzato degli strumenti secondo le nostre specifiche. Una volta approntati i dispositivi di misurazione della pressione, l’Oms ha chiesto al nostro gruppo di realizzare un progetto di valutazione sul campo (Field testing) di questi strumenti, utilizzando allo stesso tempo la sperimentazione per promuovere l’educazione sanitaria sul problema dell’ipertensione in Africa». Oltre che dall’Oms il progetto è stato approvato dalla European Society of Hypertension. .  
   
 

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