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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Luglio 2008
 
   
  MEETING DI SAN ROSSORE “CONTRO OGNI RAZZISMO” RADIO DI COMUNITÀ, IL GIORNALISMO DELLE DIFFERENZE UN CONFRONTO SULLE ESPERIENZE DI INFORMAZIONE NON COMMERCIALI

 
   
   San Rossore (Pi), 14 luglio 2008 - La radio come esperienza di comunicazione fuori dai circuiti commerciali, come modo di fare informazione a partire dalla fonte e opportunità per dare voce a tutti (in Inghilterra lo chiamano “giornalismo di prossimità”), mantenendo comunque un buon livello di qualità. Mancava Adulai Bah, cittadino della Sierra Leone, esule a New York, prima tassista, poi giornalista, poi autore radiofonico della radio comunitaria “Wbai”, al quale è stato negato il visto per venire in Italia, ma a parlare dei “Linguaggi contemporanei dell’antirazzismo: radio comunitarie e new media” con Leonardo Sacchetti, direttore di Novaradiocittàfutura, la radio dell’Arci che trasmette dal ’92, c’erano Susana Albarràn Mèndez, giornalista di Radio Vallekas di Madrid, e Diego Rosemberg, anch’egli giornalista, d! ell’Università di Buenos Aires. In Spagna, r! acconta Susana Albarràn, una legge stabilisce che ogni municipio ha diritto ad avere una propria radio: a Madrid funzionano otto radio, in altrettanti quartieri della città (Radio Vallekas è una di queste). Sono in relazione con i movimenti sociali e affrontano i temi dell’immigrazione, del lavoro, della sanità pubblica. «Quello della donna – aggiunge la Albarràn – è un tema molto importante, che attraversa tutta la programmazione». Una particolare attenzione è stata riservata all’esperienza del “giornalismo sociale” maturata in un paese come l’Argentina, proprio in occasione della recente gravissima crisi economica che, inevitabilmente, ha avuto significative ricadute anche sui mass media. «La crisi argentina – ha spiegato Diego Rosemberg – ha prodotto un’immensa frattura tra la società e le sue rappresentanze istituzionali, ma anche una caduta ! di credibilità del giornalismo. Ma quella crisi ha creato anche una grande opportunità per un sistema che aveva smesso di trattare la notizia come un bene sociale, considerandolo solo come un bene politico o sociale. Quello che è successo dopo, anche grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie, ha dimostrato che è davvero possibile promuovere media che non si limitino a rappresentare settori marginali, ma cerchino di dare loro voce, di farli parlare. Un giornalismo delle differenze in grado di dare visibilità a movimenti e realtà finora nascosti». .  
   
 

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