Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Luglio 2008
 
   
  MEETING DI SAN ROSSORE “CONTRO OGNI RAZZISMO” L’INDIFFERENZA AIUTA IL RAZZISMO A CRESCERE E PROSPERARE

 
   
  San Rossore (Pi), 16 luglio 2008 - Nessuno al mondo oggi dovrebbe essere in vendita. Invece gli schiavi moderni esistono: vivono accanto a noi, producono a volte i vestiti che indossiamo o i cibi che mangiamo. Solo che facciamo finta di non accorgercene. Abbassiamo lo sguardo. Ed è per questo che la cultura razzista può continuare ad esistere. Sotto il tendone Gandhi, nel dibattito su “Le identità del terzo millennio” coordinato dal giornalista Alan Friedman, è quanto denuncia David Batstone, scrittore e professore all’Università di San Francisco che ha inventato un blog, slavery. Com, per denunciare la schiavitù moderna di lavoratori forzati costretti a servire magari nei ristoranti sotto casa, a prostituirsi lungo le strade o a lavorare in fabbriche lager. «La schiavitù moderna continua ad esistere – ripete – negli Stati ! Uniti, in Germania o in Italia. Combatterla evidentemente non ! rientra però tra le priorità di tutte le istituzioni. Il blog che con i miei studenti abbiamo costruito è un modo per richiamare l’attenzione». La schiavitù vive sull’economia. E con l’economia la si può abbattere. Batstone cita il caso di una multinazionale che utilizzava lavoratori forzati nelle proprie piantagioni e della Coop Italia che ha minacciato di rescindere ogni rapporto commerciale, se la situazione non fosse cambiata. Il dibattito, sul palco, era partito da una vivace introduzione del giornalista economico Alan Friedman, che ha posto agli ospiti una serie di riflessioni, da cui partire per il confronto, sulle prospettive mondiali di qui a vent’anni. Il panorama, secondo Friedman, vede la Cina superpotenza economica e quindi egemone culturalmente, davanti a Stati Uniti in declino prima dell’altra grande nazione in crescita, l’India, con un’Europa decadente ormai ben sotto molti a! ltri paesi asiatici e oltre la decima posizione. Altro elemento di forte criticità la permanenza della percezione conflittuale tra mondo islamico e occidentale iniziata in questi ultimi decenni, con la conseguente frattura culturale. Infine, a fronte della crescita di terze e quarte generazioni di figli di immigrati, un urto multiculturale per un’Europa non attrezzata e a sostenerlo. E l’Africa? «Certe semplificazioni tendono sempre ad escludere l’Africa dal dibattito sugli scenari futuri – ribatte Doudou Diene, senegalese, una laurea in diritto a Caen, relatore speciale delle Nazioni Unite sulle forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza – Ci si dimentica che nessuna cultura è mai stata isolata. La sfida che abbiamo di fronte è proprio quella di imparare a conoscere questa interazione. Il razzismo invece ha sempre costruito l’identità del singolo ! e di un popolo contro qualcos’altro». Le 4 &l! dquo;M&r dquo; con cui gli intellettuali francesi descrivono il colonialismo in Africa riassumono, per Diene, molte delle ambiguità che ancora rimangono: la M dei monaci, la M dei militari, la M dei mercanti e dell’economia che impone ed uniforma le culture, la M dei memorialisti che scrivono la storia. «Anche la costruzione dell’Europa – conclude – ha rifiutato la diversità». .  
   
 

<<BACK