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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Luglio 2008
 
   
  TOSCANA 2020, PRESENTATO LO STUDIO DELL’IRPET CON 21 ESPERIENZE DI SUCCESSO

 
   
  Firenze, 15 luglio 2008 - «Raccontare ventuno casi studio che sono poi ventuno aziende di successo, o comunque interessanti e paradigmatiche, è in fondo un aiuto anche psicologico, in mezzo a scenari macroeconomici raccontati dagli esperti che ci parlano di almeno due o tre anni di crescita zero». Il presidente della Toscana Claudio Martini lo spiega concludendo la presentazione stamani, in Consiglio regionale, di un’anteprima sulla seconda fase della ricerca dell’Irpet “Toscana 2020”, che sarà conclusa e più ampiamente illustrata prima della fine dell’anno. Tra i casi studiati c’è la Perini (nautica) e la Signoria di Firenze (biancheria) che ha il suo stabilimento a San Casciano in Val di Pesa, c’è l’industria della pelletteria di Firenze e di Arezzo, c’è la Sintek di Pistoia, la Siena biot! ech, la Grotta Giusti di Monsummano per il turismo, il Consorz! io vera pelle e per il vino e lo sviluppo rurale l’area del Montecucco. Nella ricerca compaiono anche le esperienze della Rosss di Scarperia, della Leone spa di Sesto Fiorentino, della Cooperativa ambiente di Carrara, della Monnalisa spa di Arezzo e della Toscana impianti srl di Rosignano e dell’Albero della Salute di Prato. «Raccontare e tener nota delle aziende nuove che nascono e che crescono, - sottolinea il presidente Martini - è in fondo il giusto modo di procedere per chi deve disegnare le politiche di oggi e di domani: perché in questa fase di profonda ristrutturazione saranno sempre di più le attività economiche messe a repentaglio ed istituzioni e addetti ai lavori non possono limitarsi ad aggiornare l’elenco di chi chiude ma devono tenere il conto anche delle nuove attività, che è poi il vero termometro per capire gli sviluppi e la capacità di reazione della nostra economia&ra! quo;. Spesso la pubblica amministrazione è accusata di essere lenta. La ricerca sulla Toscana 2020 commissionata dalla Regione più di tre anni fa all’Irpet ha in fondo lo scopo di prevedere, nei limiti del possibile, il futuro, giocando di anticipo su alcune scelte per correggere eventuali scelte negative. «Questi ventuno casi studio – prosegue Martini – ci dicono anche qualcos’altro. Ci spiegano che ci sono iniziative imprenditoriali che funzionano, a prescindere da tutto e con risultati eccezionali, e che senza capacità di innovazione o di ammodernamento delle imprese a poco servono gli investimenti della pubblica amministrazione, che pure devono continuare per colmare i gap che ancora esistono». «Lo dico in maniera chiara – spiega meglio il presidente -: il pubblico è giusto che continui a fare la sua parte, e come Regione faremo la nostra, affinché le infrastrutture oggi ! non sufficienti possano crescere, perché la sburocratiz! zazione proceda e i servizi per le piccole e medie imprese aumentino. Ma questo è solo un corno del problema: l’altro sta nella capacità innovativa e imprenditoriale del privato alla guida di distretti e aziende, che, come il ceto politico, soffre a volte dello stesso problema di scarso ricambio generazionale» L’ultima riflessione riguarda l’apertura internazionale della Toscana. «Oggi – dice Martini – non la si può più misurare solo in base ad export e turisti. L’apertura internazionale si costruisce con alleanze, joint venture e capacità di attrazione di capitali dell’estero». .  
   
 

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