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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Luglio 2008
 
   
  PRESTITI D’ONORE ALLE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’ DALLA PROVINCIA DI TRENTO UN AIUTO FINO A 10 MILA EURO

 
   
  Trento, 16 luglio 2008 - Cattiva gestione del bilancio familiare o, più spesso, un evento imprevisto: sono queste le cause che, secondo una ricerca, minano l’equilibrio finanziario di una famiglia trentina. Per far fronte alla difficoltà delle famiglie medie trentine, l’assessorato provinciale alle politiche sociali ha presentato oggi il “Prestito d’onore”, ovvero un’iniziativa che intende offrire un aiuto concreto a quei nuclei familiari alle prese con problemi di carattere finanziario. “Si tratta di una misura di prevenzione – ha spiegato l’assessore Marta Dalmaso – pensata per permettere alla famiglia di uscire da un momento di difficoltà. Per quelle famiglie al di sotto della soglia di reddito critica già ci sono strumenti di carattere sociale. Da tempo abbiamo avvertito lo stato di necessità di una parte della popolazione che in condizioni normali non ha problemi economici ma che in determinati momenti si trova ad affrontare una crisi di carattere economico e finanziario. Noi interveniamo in questo caso per prevenire una situazione che potrebbe degenerare”. La Provincia autonoma di Trento ha sottoscritto una convenzione con le banche e quindi i Prestiti d’onore potranno essere concessi da subito. La famiglia potrà beneficiare fino a 10 mila euro , restituibili in 5 anni, senza interessi e spese bancarie (a carico della Provincia, ad eccezione dei circa 25 euro delle spese di bollo), presentando un’autocertificazione in cui si dichiara che quei soldi serviranno per affrontare impegni quali spese sanitarie, di separazione o di divorzio, relative all’alloggio, alle spese scolastiche dei figli, alle spese per i contributi pensionistici o alla nascita di un figlio. Lo scorso febbraio la Giunta provinciale aveva approvato la delibera che istituiva il “prestito d’onore”. Mancava la convenzione con le banche, che nel frattempo è stata raggiunta. Così oggi, il prestito d’onore è una realtà a favore di tutte le famiglie che (entro una certa fascia di reddito) si trovano ad affrontare un momento di difficoltà economica. L’iniziativa – come ha sottolineato l’assessore alle politiche sociali Marta Dalmaso nel corso della conferenza stampa di presentazione - ha carattere sperimentale (un anno per poter poi verificare la corrispondenza della misura alle reali esigenze delle famiglie) e rappresenta una concreta vicinanza dell’amministrazione provinciale a chi non avrebbe possibilità di accedere ad altre forme di credito. Il prestito consiste nell’erogazione, senza interessi, di una somma compresa tra 1. 000 e 10. 000 euro a famiglie ed a persone che si trovino in situazioni temporanee di gravi difficoltà finanziarie (anche su segnalazione di soggetti pubblici o privati operanti nella rete dei servizi alla persona, quali ad esempio la Caritas, le parrocchie, eccetera). Per ottenere il prestito è necessario rivolgersi, sulla base della propria residenza, ai Comuni di Trento e di Rovereto ed ai Comprensori. Il prestito è concesso per un periodo di tempo concordato (massimo 5 anni, valutate l’entità del prestito richiesto, le condizioni economiche attuali del richiedente e le prospettive economiche future) per far fronte a determinate spese. La domanda può essere ripresentata qualora nel corso della durata prevista per la concessione del prestito, il beneficiario abbia rimborsato completamente il prestito concesso. Non è ammessa la concessione del prestito qualora il richiedente o altri componenti del nucleo familiare siano beneficiari di altre agevolazioni pubbliche concesse per gli stessi fini per i quali è richiesto il prestito. Beneficiari del prestito possono essere giovani coppie sposate da non oltre 5 anni; famiglie con tre o più figli a carico (quelli che risultino a carico nell’ultima dichiarazione dei redditi presentata o che nell’anno precedente a quello di presentazione della domanda non abbiano percepito redditi propri per un importo superiore a quello stabilito dalla normativa fiscale) o con uno o più figli disabili (invalidità certificata dalla competente commissione sanitaria). Per famiglia si intende la famiglia anagrafica così come indicata dall’articolo 4 del Dpr 30 maggio 1989, numero 223 (insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune); famiglie con aumento del carico familiare derivante da parto gemellare o plurigemellare; gestanti e donne che hanno appena partorito e che vivono sole; o famiglie composte da un unico genitore con uno o più figli minori). La domanda deve essere presentata da un componente della famiglia in possesso della maggiore età, con la residenza anagrafica in un comune della provincia di Trento, la cittadinanza italiana o di uno stato dell’Unione europea o, nel caso dei cittadini extracomunitari, il possesso della carta di soggiorno. Le condizioni per ottenere il prestito d’onore riguardano l’impossibilità di accedere al credito per mancanza di garanzie o l’esclusione dal diritto alla cessione del quinto dello stipendio o alla concessione di prestiti agevolati in relazione alla posizione di lavoro; e una condizione economica familiare annua espressa in reddito equivalente compresa tra i limiti minimi e massimi stabiliti annualmente dalla Giunta provinciale. In particolare, il prestito può essere concesso nel caso in cui l’Icef sia compreso tra 0,15 (tetto assistenziale maggiorato del 50%) e 0,25 (tetto assistenziale maggiorato del 150%). La tipologia di spesa. Non tutte le spese sono finanziabili. La tipologia per cui si può chiedere il prestito è la seguente: spese sanitarie non coperte dal servizio sanitario e spese assistenziali sostenute dal richiedente e dalla sua famiglia; spese legali conseguenti a domande di separazione dei coniugi o di scioglimento del matrimonio; spese funerarie a seguito della morte di un congiunto di primo grado; spese relative all’alloggio (anticipo canone di locazione, acquisto primo arredo, interventi di manutenzione straordinaria); spese scolastiche (spese per il convitto comprese) per l’iscrizione e la frequenza di figli a scuole secondarie di secondo grado, a istituti di formazione professionale e a corsi di riqualificazione professionale o a corsi universitari; completamento di versamenti per contributi volontari a fini pensionistici; spese relative alla futura nascita di un figlio ed al neonato. Le spese ammissibili devono essere documentate all’atto di presentazione della domanda da preventivo o da altra idonea presentazione della spesa per la quale si richiede il prestito. I limiti di reddito. Per quanto riguarda i limiti di reddito e condizione economica, il prestito può essere concesso, come già detto, nel caso in cui l’Icef sia compreso tra 0,15 (tetto assistenziale maggiorato del 50 per cento) e 0,25 (tetto assistenziale maggiorato del 150 per cento). Ad esempio, potranno chiedere il prestito sull’onore le famiglie composte da due genitori, uno solo dei quali lavoratore dipendente, e un figlio disabile, che hanno un reddito netto mensile compreso tra 1. 176 euro e 1. 961 euro o, se a lavorare sono entrambi i genitori, con un reddito complessivo compreso tra 1. 292 euro e 2. 153 euro. Oppure al prestito potrà accedere una famiglia composta da due genitori ai quali sono nati due figli gemelli con reddito netto mensile compreso tra 1. 419 euro e 2. 363 euro se a lavorare è solo un genitore, tra 1. 534 euro e 2. 557 euro se a lavorare sono entrambi. Infine, possono beneficiare le famiglie composte da almeno cinque componenti (3 figli) con un reddito compreso tra 1. 644 euro e 2. 740 euro se a lavorare è un solo genitore, tra 1. 759 euro e 2. 932 euro se lavorano entrambi i genitori. Le procedure. L’interessato presenta domanda all’ente gestore di riferimento (Comuni di Trento e di Rovereto e Comprensori) redatta su apposito modulo e corredata dei documenti necessari. L’ente gestore comunica alla banca il nominativo del beneficiario, l’ammontare del prestito e il piano di ammortamento per la restituzione del debito. Entro circa due settimane dalla data di identificazione anagrafica, la banca liquida il prestito al beneficiario in un’unica soluzione. Gli oneri. A carico del beneficiario rimane il rimborso alla banca della quota capitale attraverso il pagamento di rate mensili costanti; gli oneri tributari imposti per legge; gli eventuali interessi di mora per ritardato pagamento; e il rimborso alla banca della quota residua del prestito e della quota interessi relativa alle rate non corrisposte (decadenza) o di tutti gli interessi maturati (revoca). Gli oneri a carico dell’ente gestore riguardano il rimborso alla banca degli interessi sul prestito concesso; la riscossione coattiva nei casi di mancato recupero del prestito da parte della banca; la restituzione alla banca delle rate del prestito non ancora versate dal beneficiario nel caso di mancato recupero da parte della banca. .  
   
 

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