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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Settembre 2008
 
   
  NUOVE SCOPERTE SUL SISTEMA IMMUNITARIO POTREBBERO ESSERE LA CHIAVE DELLA SOPRAVVIVENZA DEGLI ANFIBI

 
   
   Bruxelles, 10 settembre 2008 - Il 2008 è stato dichiarato l´anno della rana dall´Associazione degli zoo e degli acquari, la quale si sta impegnando a fondo per combattere il rischio di estinzione degli anfibi. Le rane, insieme ad altri anfibi, costituiscono una parte vitale dell´ecosistema globale e sono indice della salute generale dell´ambiente. Sfortunatamente però, quasi il 50% degli anfibi è a rischio di estinzione. Alcuni scienziati europei potrebbero aver trovato la chiave per invertire questo processo. Gli scienziati di tutto il mondo non riescono a spiegare completamente l´improvvisa e drastica diminuzione delle popolazioni di anfibi. Sanno soltanto che la diffusione rapida e senza precedenti di malattie infettive, come l´infezione da fungo chitridiomicosi, è una delle cause principali. Questa infezione è causata dai funghi chitridi, in particolare dal fungo Batrachochytrium dendrobatidis. Si pensa che questo fungo sia originario del Sudafrica. Una volta introdotto in una nuova regione, si diffonde attraverso i corsi d´acqua e dal contatto tra gli anfibi, e prospera in habitat umidi e freschi. Attualmente non si può arrestare il fungo nel suo habitat naturale e sembra che soltanto una minoranza delle specie riesca a sopravvivere all´infezione, sia in quanto larve che in quanto animali adulti. Una volta infettati, questi animali servono da serbatoio e da vettori per futuri focolai dell´infezione. Non tutti gli anfibi sono però soggetti a questa infezione, e i rospi marini, le rane toro americane e le rane artigliate africane sono molto resistenti all´infezione. Gli sforzi per la conservazione potrebbero però avere un nuovo alleato nella lotta per la protezione degli anfibi selvatici. Alcuni ricercatori della Jagiellonian University di Cracovia, in Polonia, e del Centro Helmholtz per la ricerca ambientale (Ufz) hanno caratterizzato l´impronta genetica degli anfibi e hanno trovato più di un locus complesso maggiore di istocompatibilità (Major Histocompatibility Complex o Mhc) classe due in un anfibio caudato. Questi geni sono vitali per il sistema auto-immunitario degli anfibi in quanto producono proteine fondamentali per combattere un attacco patogeno. Questo significa che i geni sono in grado di riconoscere e combattere le malattie man mano che si presentano. Fino a questo momento non si sapeva molto sulle difese immunitarie degli anfibi. Prima di questo studio si pensava che il gene Mhc non fosse molto importante. Lo studio condotto da questi ricercatori invece ha rovesciato questa teoria. Wieslaw Babik, autore principale dello studio, ha condotto questa ricerca come parte di un progetto collaborativo tra l´Università di Cracovia e l´Ufz di Halle-saale. Lo studio è stato finanziato dalla Fondazione Alexander von Humboldt e i risultati sono stati pubblicati nella rivista Molecular Ecology. Per la loro ricerca, gli scienziati hanno studiato varie popolazioni del tritone alpino (Mesotriton alpestris) in Polonia. Il tritone alpino è la prima specie di anfibio caudato europeo nel quale sia stato studiato il Mhc, e il primo in cui è stato trovato più di un Mhc locus Ii. La ricerca si è basata anche su studi precedenti sul Dna che avevano mostrato come la popolazione del tritone alpino polacco aveva raggiunto un alto livello di diversità genetica relativamente velocemente nei suoi 10. 000 anni di storia. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Ufz. De/index. Php?en=11382 http://www. Amphibianark. Org/index. Htm http://ec. Europa. Eu/environment/index_it. Htm . .  
   
 

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