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Notiziario Marketpress di Venerdì 18 Luglio 2008
 
   
  TRENTINO-ALTO ADIGE / SANTUARI E PELLEGRINAGGI DEI LADINI E DELLE GENTI MOCHENE E CIMBRE

 
   
  L’opera dal titolo “Santuari e pellegrinaggi dei ladini e delle genti mòchene e cimbre” è il frutto di una minuziosa ricerca voluta dall’assessorato per le Minoranze Linguistiche della Regione e condotta dal prof. Fiorenzo Degasperi. La ricerca approfondisce innanzitutto la “geografia del sacro”, ovvero tutte le vie che sin dall’antichità venivano percorse a scopo devozionale dai pellegrini e si sofferma poi sulla storia delle origini dei santuari dei ladini e delle popolazioni mòchene e cimbre dedicando un capitolo a ciascun ambito geografico. Il libro (presentato sabato 26 luglio a Pietralba nel corso di un importante convegno sul tema) analizza inoltre la prevalenza del culto mariano e della figura della Vergine e illustra i riti che accompagnavano i pellegrinaggi mettendo in evidenza il grande valore relazionale che questa pratica costituiva soprattutto per popolazioni che vivevano isolate per molti mesi. “Le genti delle comunità ladina, mòchena e cimbra hanno tessuto nel corso dei secoli una vera e propria geografia del sacro fatta di strade, sentieri, incontri e scambi che conducevano ai santuari – ha spiegato l’assessore regionale per le Minoranze Linguistiche Luigi Chiocchetti aprendo i lavori del convegno – e per questo motivo abbiamo voluto, grazie anche alla collaborazione del prof. Degasperi, ricostruire queste antiche tradizioni che ci aiutano a comprendere le sottili dinamiche sociali di un tempo mettendo in luce interessanti aspetti della vita e della cultura delle nostre comunità: approfondire la nostra storia significa rafforzare il nostro senso d’identità e di appartenenza. Questo volume ci offre una ricostruzione fedele delle nostre tradizioni, ma vuole anche stimolare nuove curiosità per ulteriori approfondimenti”. Ha preso poi la parola Padre Giuliano Temporelli, priore del santuario di Varallo (VC), che ha narrato le origini dei “Sacri Monti”, nati in principio come richiamo alla Terra Santa, ma sorti in seguito anche con riferimenti diversi quali la via crucis o il rosario. Padre Temporelli ha inoltre illustrato le caratteristiche del santuario di Varallo, primo Sacro Monte in Italia, costruito nel 1486, costituito da 45 cappelle con ben 800 statue e circa 8mila dipinti ricordando quanto sia impegnativo e costoso mantenere agibili ed efficienti tali strutture. E’ intervenuta poi la prof. Emanuela Renzetti, docente di antropologia culturale all’Università di Trento, che nella sua relazione “Percorsi di devozione e ritualità contemporanea nell’arco alpino” ha evidenziato il forte valore socio-politico esercitato dai santuari quali luoghi di incontro extraterritoriali e ne ha evidenziato lo straordinario valore sociale. “Nei santuari – ha affermato Renzetti – si incontrano persone distanti per provenienza, per estrazione sociale e per ruolo è dunque facile comprendere l’importanza di questi luoghi non solo dal punto di vista sacro, ma anche dal punto di vista delle relazioni”. Il prof. Paul Renner, docente di teologia presso l’Istituto superiore “Studio Teologico Accademico” di Bressanone, ha affrontato il tema dell’approccio ai santuari dal punto di vista sociologico evidenziando le differenze tra il passato ed il presente. Il convegno si è concluso con l’intervento dell’autore del libro, Fiorenzo Degasperi, che illustrando le motivazioni della ricerca, ha ribadito l’importanza del camminare quale mezzo di apprendimento e di scambio tra le persone. Degasperi ha anche sottolineato quanto sia importante documentare quanto avveniva in passato per non dimenticare le proprie origini. Ha chiuso i lavori Padre Lino Pacchin, rettore del Santuario di Pietralba e moderatore del convegno che ha salutato gli ospiti presenti tra i quali il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli e monsignor Pietro Farina, vescovo di Aliffe e Caiazzo. (fonte: Ufficio Stampa della Regione Trentino-Alto Adige) .  
   
 

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