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Notiziario Marketpress di Venerdì 18 Luglio 2008
 
   
  DA CONFINDUSTRIA ASSOTRAVEL L´ANDAMENTO DELLA DOMANDA TURISTICA PER IL MESE DI AGOSTO CON I DATI RILEVATI SULLA RETE DELLE AGENZIE DI VIAGGIO IN ITALIA

 
   
  L’andamento della domanda turistica per Agosto 2008 sancisce un dato di fatto: la crisi c’è e si vede e neppure l’ottavo mese dell’anno è più una certezza per l’industria turistica nazionale. Negli anni dal 2001 ad oggi, con la continuata e nefasta coincidenza del timore di attentati e andamento economico tendenzialmente non positivo, gli operatori del settore avevano sempre potuto contare nel picco di domanda di agosto che oltre a provocare puntualmente il “tutto esaurito” riusciva spesso a giustificare, quasi da solo, un anno di esercizio. Sulla base dei dati raccolti da Confindustria Assotravel (Associazione Nazionale Agenzie di Viaggio e Turismo) il mese di agosto 2008 fa sostanzialmente segnare un calo netto della domanda (dal 60 al 48% del mercato annuale) solo in parte compensato da un aumento di luglio che passa dal 20 al 25% ed un modesto incremento (per ora) di settembre (+2%). Avviene quindi che gli italiani aguzzino (come sempre) l’ingegno e quindi scelgono di andare in vacanza in periodi più convenienti mentre altri vi rinunciano del tutto. Contemporaneamente scende il numero dei giorni di ferie che trova un limite fisiologico per coloro i quali scelgono un pacchetto, sia in Italia sia all’estero, nei fatidici 7 giorni, 6 notti. Ma scende senz’altro anche la durata dei soggiorni in Italia sempre più vicina ai 10 giorni anche ad agosto. Si assiste quindi ad un rafforzamento della domanda per i week end lunghi che non sono, però, certo un prodotto agostano, ma da realizzarsi nei periodi di bassa stagione. Un modo per ricaricarsi durante altre occasioni nel corso dell’anno. La categoria che non riesce a rinunciare alle vacanze è quella dei single per cui la vacanza è realmente irrinunciabile e in tal senso i tour operator stanno sempre più spesso approntando soluzioni ad hoc. Allo stesso modo cresce la domanda per vacanze pensate per coppie costituite da genitore e figlio minore. Per le famiglie (quindi per nuclei di 3/4 persone) la spesa diviene ormai sostenibile solo con molta attenzione. La meta più ambita (mai termine fu più esatto) resta nelle preferenze degli italiani il mare (65%): ben due connazionali su tre (57%) tra i vacanzieri agostani hanno scelto una località balneare della nostra penisola, mentre il restante 43% ha optato per mete straniere. Per le destinazioni italiane la Sardegna resta molto richiesta quindi il Sud Italia (si segnala la conferma della Sicilia e la ripresa della Calabria dopo anni di ‘buio fitto’), una tendenza che insegue il risparmio confermata anche da una buona domanda per la costa romagnola dopo anni di “indifferenza”. Sempre coerente a questo indirizzo il buon livello di domanda per la montagna che spesso riesce a offrire sia temperature sia prezzi più “freschi”. La parte del leone nella fetta di mercato che si recherà all’estero la fanno Spagna, Grecia e Tunisia che offrono vacanze a prezzi ancora abbordabili, un mare bello e un buon, se non ottimo, livello di servizi. Gli Stati Uniti costituiscono la destinazione più richiesta per il lungo raggio, una volta superato lo scoglio del trasporto aereo si sbarca consapevoli che si potrà vivere l’emozione di “fare gli americani in America” della serie “e quando mi ricapita?”. In sofferenza tutto il resto del mondo, ma qualche flessione qui e là si ritrova pure nelle destinazioni di cui sopra. L’estate 2008 segna anche una riscoperta dell’agenzia di viaggio, utilizzata dal 37% degli italiani che dichiara di rimanere fedele ai servizi offerti dalle agenzie di viaggio. Le motivazioni di una scelta tradizionalista sono il contatto personale con una figura professionale ed esperta, la diffidenza nell’inserire i propri dati personali in rete e nel pagare con carta di credito, il timore di sbagliare le operazioni e la paura che le prenotazioni on line non siano affidabili. Non solo, ci sono poi molti clienti che, restati delusi dagli acquisti on line, ritornano in agenzie di viaggio. Certamente c’´è ancora chi prenota in Polinesia, Galapagos, Seychelles spendendo mediamente tra i 6mila e i 12mila euro a testa, ma è una netta minoranza. .  
   
 

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