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Notiziario Marketpress di Venerdì 18 Luglio 2008
 
   
  2/24 AGOSTO 2008 - SAN POLO DEI CAVALIERI (RM) / “KAILASH, LA MONTAGNA DEGLI DÈI”, MOSTRA FOTOGRAFICA SUL MONTE KAILASH. L’INIZIATIVA È PATROCINATA DALL’ISIAO

 
   
  "Kailash, la montagna degli dèi. Pellegrinaggio in Tibet sulle orme di Giuseppe Tucci". E’ questo il titolo della mostra fotografica che dal 2 al 24 agosto (orario: 10/13 e 16/19) sarà ospitata nella Biblioteca Comunale di San Polo dei Cavalieri, cittadina alle porte di Roma tanto cara a Giuseppe Tucci, fondatore dell’Ismeo, oggi Isiao. Alla cerimonia di inaugurazione della mostra, in programma il 2 agosto, alle ore 18, interverranno, oltre alla professoressa Rosa Maria Cimino (docente di Archeologia e Storia dell’Arte dell’India all’università del Salento e socia dell’Isiao), l’autrice degli scatti, la professoressa Marialuna di Mattia (docente di storia tibetana a "La Sapienza" di Roma) e il professor Massimiliano A. Polichetti (responsabile dell’area Tibet presso il museo Nazionale d’Arte Orientale "G. Tucci"). L’evento è stato organizzato dall’Isiao (Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente), dal Museo d’Arte Orientale "G. Tucci" di Roma e dalla Biblioteca Comunale di San Polo in Cavalieri. Le fotografie che saranno esposte nella cittadina alle porte di Roma sono relative a un viaggio "affascinante, faticoso e stimolante", dice l’autrice, compiuto sul monte Kailash nel corso del 2003 grazie a un progetto di Arte Nomade. "Il monte Kailash, situato a 4. 600 metri d’altezza, è uno dei luoghi più sacri al mondo e accoglie pellegrini di ben quattro religioni: Induismo, Jainismo, Buddhismo e Bon, cioè di un’altra religione diffusa in Tibet –ha dichiarato la professoressa Cimino–. Il monte sacro, inoltre, fu visitato da Giuseppe Tucci, il grande orientalista italiano e fondatore dell’Ismeo (Istituto Italiano per il Medio e l’Estremo Oriente), ente antesignano dell’Isiao, nel 1935, quando ancora il Tibet era sconosciuto all’Occidente. Ripercorrere le orme di Tucci è stato per me motivo di grande orgoglio e una continua spinta, uno stimolo che si è andato ad aggiungere ai già tanti che offre un luogo come il monte di Kailash per le sue bellezze e per la natura incontaminata". L’intento della mostra, che prima di approdare a San Polo in Cavalieri era già stata allestita a Roma, a Torino e a Lecce, è duplice: da una parte si vuole offrire al visitatore un sunto dell’esperienza del viaggio, delle caratteristiche paesaggistiche di questa zona del Tibet e delle difficoltà a cui i partecipanti alla spedizione hanno dovuto far fronte; dall’altro fornire un quadro dei significati religiosi e spirituali insiti nei pellegrinaggi che hanno come meta il monte Kailash. "Purtroppo – continua la professoressa Cimino - questa mostra viene inaugurata in un momento turbolento per l’Isiao. Alcuni miopi politici vorrebbero chiudere un istituto la cui autorevolezza è unanimemente riconosciuta in tutto il mondo. Sono sconcertata e lo sono anche le 11mila persone che hanno firmato la lettera aperta a Napolitano in cui si chiede al Capo dello Stato di operarsi per evitare questo gesto sconsiderato. La mostra fotografica, dunque, vuole essere un segnale per ricordare a quanti l’hanno dimenticato l’opera di Tucci, ovvero colui che è tanto si è speso per l’Oriente e per la vita Ismeo, ora Isiao". Non si respira un’aria buona nemmeno per le sorti del Tibet, le cui vicissitudini sono sotto gli occhi di tutti. Di Tibet si è parlato a lungo, si è manifestato al grido "Tibet libero!" ma ora, proprio quando le Olimpiadi di Pechino sono alle porte, nota la professoressa Cimino, sembra esser calato il silenzio. La mostra fotografica che verrà inaugurata a San Polo dei Cavalieri, invece, vuole lanciare un segnale opposto, ovvero quello di sensibilizzare il pubblico ai problemi del "mondo Tibet". Le fotografie scattate dalla professoressa Cimino sono la testimonianza più preziosa di quanto il patrimonio culturale e naturalistico tibetano debba esser preservato dalle contaminazioni geopolitiche e dagli interessi strategici cinesi. Perché, conclude l’autrice, "il Tibet ci affascina, ci cattura grazie ai suoi paesaggi estremi, alla sua filosofia di vita e alla sua spiritualità". L´Isiao è un ente pubblico che opera sotto la vigilanza del Ministero degli Affari Esteri per favorire la conoscenza del mondo asiatico e africano. L´ente, che è sorto nel 1995 dalla fusione dell´Ismeo ("Istituto italiano per il medio ed estremo Oriente") e del IIA ("Istituto italo-africano"), ha tre sedi: a Roma, a Milano e a Ravenna. La missione dell´istituto è quella di operare nel campo della promozione culturale al fine di avvicinare l´Italia ai Paesi dell´Africa e dell´Asia e alla loro cultura. L´Isiao, nel corso degli anni, ha istituito centri di studio e di ricerca, organizzato mostre e conferenze, patrocinato convegni e seminari specialistici, curato l’edizione di riviste e pubblicazioni di spiccato valore accademico, finanziato importanti campagne archeologiche, istituito corsi di lingue e culture africane e orientali, sottoscritto convenzioni e gemellaggi con analoghi enti accademici sia italiani sia stranieri, realizzando tutto ciò con la collaborazione dei suoi soci e di un gran numero di esperti e docenti di formazione africanistica e orientalistica. . .  
   
 

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