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Notiziario Marketpress di
Giovedì 18 Settembre 2008 |
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L´ECDC RICHIEDE UNA REVISIONE DELLE MISURE DI CONTROLLO DELLE INFEZIONI
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Bruxelles, 18 settembre 2008 - Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha raccomandato di effettuare una revisione accurata delle misure di controllo delle infezioni a seguito dei recenti focolai del batterio Clostridium difficile in vari paesi europei. Questa revisione è stata proposta in una relazione dell´Ecdc dal titolo "Infection control measures to limit the spread of Clostridium difficile" (misure di controllo delle infezioni per limitare la diffusione del Clostridium difficile). Lo studio è stato condotto da un gruppo di eminenti scienziati europei che lavorano per conto dell´Ecdc. Avevano il compito di analizzare i protocolli esistenti e produrre raccomandazioni sulle misure di controllo delle infezioni per limitare la diffusione del C. Difficile. Lo scorso giugno sono stati denunciati diversi casi di Clostridium difficile in Europa: queste denunce hanno rivelato la comparsa e la diffusione di nuovi ceppi ipervirulenti. Uno di questi ceppi, il più comune osservato, era il cosiddetto ribotipo Pcr 027, trovato negli ospedali e nelle case di riposo in Europa. Questi focolai del ribotipo Pcr 027 hanno causato anche il decesso delle persone infette. I sintomi notati dai pazienti includono una diarrea grave, che a volte provoca una grave infiammazione dell´intestino. Parlando dell´impatto di questa relazione, Zsuzsanna Jakab, direttore dell´Ecdc, ha commentato: "La relazione sulle misure di controllo delle infezioni per limitare la diffusione del Clostridium difficile è stata stimolata dall´aumento dell´incidenza del Clostridium difficile in diversi istituti e paesi in Europa. L´edcd ha riconosciuto questa nuova malattia emergente ed ha intrapreso diverse azioni per informare tutti gli Stati Membri dell´Ue. " L´ecdc è un´agenzia Ue che ha il compito specifico di identificare, valutare e comunicare le minacce alla salute dell´uomo rappresentate dalle malattie infettive. I focolai di infezioni come quella del C. Difficile sono difficili, ma non impossibili, da controllare. La diffusione si può gestire e mettere sotto controllo combinando delle rigide misure di controllo delle infezioni con l´uso adeguato degli antibiotici. "Attualmente l´Ecdc sta finanziando uno studio di controllo paneuropeo per stimare l´incidenza del Clostridium difficile acquisito in ospedale e in comunità. I risultati saranno disponibili nel 2009," ha spiegato Zsuzsanna Jakab. "Stiamo anche fornendo dati alla Commissione Europea, che sta sviluppando una proposta politica sulla sicurezza dei pazienti in Europa. " La raccomandazione finale della relazione è che tutti gli Stati Membri dell´Ue dovrebbero essere consapevoli della presenza del Clostridium difficile nelle strutture sanitarie e dovrebbero prestare particolare attenzione al ribotipo Pcr 027. Per prevenire la diffusione del batterio, è necessario implementare le linee guida basate sulle prove. Queste combinano diagnosi precoce, controllo, formazione del personale, precauzioni di isolamento appropriate, igiene delle mani, uso di indumenti protettivi, bonifica ambientale e pulizia della strumentazione medica, una buona gestione degli antibiotici e misure specifiche durante i focolai. Il batterio si può trasmettere da paziente a paziente attraverso le mani contaminate degli operatori sanitari o tramite contaminazione ambientale. Si stima che sia presente nell´intestino del 3% degli adulti sani e non causa malattie, anche se è la causa principale di diarrea nelle strutture sanitarie, soprattutto tra i pazienti anziani, ed è legato all´uso di antibiotici. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Eurosurveillance. Org http://www. Ecdc. Europa. Eu . . |
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