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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Settembre 2008
 
   
  I NUOVI LEA RESTANO UN SOGNO PER LE ASSOCIAZIONI DI PAZIENTI?

 
   
   Roma, 9 settembre 2008 - Apprendiamo con grande preoccupazione la revoca da parte del Governo del Dpcm, riguardante la definizione dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea). Così Mariadelaide Franchi, Presidente dell’Associazione Italiana Pazienti Bpco Onlus, dopo la scelta di mettere in un cassetto l’approvazione dei Lea, dopo anni di attesa e numerose ‘battaglie’ da parte di tante Associazioni pazienti. “I nuovi Lea esistono davvero o li abbiamo solo sognati? La notizia di una revisione e di una nuova versione dei Lea dopo l’estate in versione ‘light’ ci trova perplessi. Si parla tanto di tagliare le spese e poi i primi a saltare sono i finanziamenti per i malati? La scelta del Governo è gravissima perché costituisce un passo indietro nella politica di prevenzione e di tutela di portatori di malattie rare e croniche. In quanto malati Bpco ne siamo particolarmente colpiti perché il Dpcm ‘saltato’ aveva previsto nell’Allegato 8 la Revisione del Decreto Ministeriale 329 del 1999 sulle malattie croniche e invalidanti (D. M. Del 28 maggio 1999, pubblicato nella G. U. N. 226 del 25 settembre 1999 e successive modifiche), con il riconoscimento della Bpco proprio come patologia cronica e invalidante e con la definizione delle prestazione essenziali per il suo monitoraggio. La lista delle prestazioni esenti per la Broncopneumopatia cronica ostruttiva (codice 057) e la revisione di quella relativa all’insufficienza respiratoria cronica (codice 024. 518. 81) sono state pubblicate nel sito del Ministero della Salute e sono state accolte con soddisfazione dalla nostra Associazione e da tutti coloro che si sono impegnati per ottenere questa importante decisione”. Il fatto è che la Bpco è cronica per definizione e invalidante sulla base di numerose evidenze scientifiche (Linee guida internazionali Gold-global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease). Cosa possiamo aspettarci ora? Rivolgiamo un appello al Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, affinchè ascolti le nostre giuste richieste e trovi una soluzione rapida alla nostra istanza. “L’inserimento della Bpco nella lista delle malattie croniche - conclude Mariadelaide Franchi -rappresenta una misura di migliore tutela del paziente, ma per noi è soprattutto il mezzo per ottenere il riconoscimento del suo impatto economico e sociale, che è il punto di partenza per una migliore prevenzione e una più adeguata gestione di una patologia in crescita, con allarmanti tassi di prevalenza e di mortalità”. La Bpco è al quinto posto in Italia nella lista delle malattie croniche, provocando circa 17mila decessi l´anno, pari a circa la metà delle morti per malattie respiratorie. I ricoveri ospedalieri sono quasi 115mila, con una degenza media di 10 giorni. La più grave e temuta complicanza della Bpco è l’insufficienza respiratoria che richiede l’ossigenoterapia o la ventilazione assistita. Attualmente nel nostro Paese le persone in ossigenoterapia sono circa 62mila mentre le stime parlano di 20mila persone in ventilazione meccanica assistita. .  
   
 

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