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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Settembre 2008
 
   
  AGRICOLTURA: MARCHI COLLETTIVI GEOGRAFICI SOLUZIONE CONTROVERSA ALLA SCARSA RICONOSCIBILITÀ DEI PRODOTTI LOCALI

 
   
  Il tema è stato trattato durante il seminario che si è tenuto a Rivalta Bormida, nell’ambito delle attività del Piano di azione del distretto agroalimentare di qualità del settore orticolo della Provincia di Alessandria. I prodotti agroalimentari locali detengono un certo appeal nei confronti dei consumatori. Tuttavia, al di fuori del bacino locale di consumo, questi prodotti soffrono di scarsa riconoscibilità. Per tale motivo, molte istituzioni ed amministrazioni pubbliche si attivano per ovviare a tale lacuna conoscitiva attraverso la registrazione di marchi collettivi geografici (i casi più noti attengono alle De. Co. , le Denominazioni Comunali), entrando però in una zona d’ombra dal punto di vista legislativo. La valorizzazione dei prodotti agroalimentari mediante strategie di differenziazione non può concentrarsi solamente sulla richiesta di riconoscimento Dop o Igp. Le ragioni a supporto di questa posizione - sostenuta da Nomisma durante il convegno di Rivalta Bormida - sono molteplici. Innanzitutto non bisogna dimenticare che le Dop e le Igp nascono innanzitutto come strumenti di tutela e non di marketing, per cui la loro efficacia è strettamente correlata alla notorietà del prodotto e all’ampiezza dei mercati di riferimento. Questo implica che la Dop non attribuisce automaticamente notorietà ad un prodotto: è velleitario pensare che l´ottenimento del riconoscimento comunitario attribuisca in maniera immediata un plus che poi possa essere riconosciuto dal consumatore attraverso il pagamento di un sovrapprezzo. In conclusione è quindi importante valutare attentamente la convenienza economica di un iter di registrazione Dop/igp prima di intraprendere questa strada, tenendo a mente che i tempi sono lunghi - non meno di due anni - i costi sono significativi e che, parallelamente alla registrazione Dop/igp, devono essere messe a budget risorse importanti da dedicare alla promozione e comunicazione del prodotto. Altrimenti la Dop è inutile, crea rigidità superflue e contribuisce ad incrementare il rischio di banalizzazione del marchio che sta comportando l’ormai inarrestabile corsa alla registrazione condotta da tutti i Paesi europei (oggi in Europa si contano più di 800 prodotti Dop e Igp). .  
   
 

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