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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Settembre 2008
 
   
  “PUBBLICO INTERESSE” PER IL GRAN RACCORDO ANULARE DI PADOVA

 
   
  Venezia, 10 settembre 2008 - “Un altro passo avanti concreto, strategico per la grande area metropolitana Padova – Venezia, finalizzato a dare al Veneto, alle sue comunità e alla sua economia l’infrastrutturazione della quale ha bisogno per guardare al futuro”. Renato Chisso, assessore regionale alle politiche della mobilità, l’8 agosto, non ha nascosto la sua soddisfazione per la formalizzazione da parte della Giunta della dichiarazione di pubblico interesse della proposta di finanza di progetto per la progettazione, costruzione ed esercizio del “Grande Raccordo Anulare di Padova” (Grap), presentata dalla Società G. R. A. Di Padova S. P. A. Nell’adottare il provvedimento, il governo regionale ha preso atto degli esiti dei lavori della Commissione istituita per l’esame delle proposte pervenute sull’argomento (quelle della s. P. A. Gra e dell’Associazione Temporanea d’Imprese Società Condotte d’Acqua – Società Astaldi) e ha fatto proprio il parere, con considerazioni e prescrizioni, emesso dal Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti. Il progetto prevede, in estrema sintesi, la realizzazione di un anello di viabilità attorno all’area di Padova finalizzato a separare i flussi di traffico pesante e di transito da quelli locali e il collegamento tra questo anello e la Zona Industriale Padovana con la Romea e la Zona Industriale di Marghera, liberando dal traffico pesante e di transito la Riviera del Brenta che potrà essere restituita agli abitanti valorizzando il suo ruolo di itinerario d’arte e cultura. E’ stata inoltre prevista la realizzazione di un canale scolmatore lungo l’itinerario Padova – Venezia, della portata di 250 metri cubi al secondo, che garantirà la sicurezza del nodo idraulico padovano. “Con quest’opera, insomma – ha ribadito Chisso – sbloccheremo definitivamente la mobilità di Padova, metteremo in contatto diretto due zone industriali di importanza nazionale, daremo senso agli espropri eseguiti decenni fa per l’idrovia ancora incompiuta, libereremo l’itinerario culturale e ambientale della Riviera del Brenta, garantiremo la sicurezza idraulica al territorio padovano”. Per il progetto partono ora le procedure della Legge Obiettivo al cui interno è inserito, con la Valutazione d’Impatto Ambientale, il confronto istituzionale con gli Enti Locali, l’approvazione da parte del Cipe (“dovremmo arrivarci nel primo semestre del 2009”), l’indizione della gara internazionale per la concessione, l’esecuzione e l’esercizio (“nel secondo semestre dell’anno prossimo), dove la Grap s. P. A. Ha diritto di prelazione. I tempi previsti per la realizzazione sono di 3 anni e mezzo. Il costo preventivato dell’intervento è di 520 milioni di euro, senza alcun contributo pubblico e quindi a costo zero per il bilancio regionale, mentre il 10 per cento dei ricavi sarà finalizzato alla gratuità del transito per i residenti (“ne discuteremo con Province e Comuni, ma abbiamo calcolato che la gratuità possa essere totale”) e un altro 5 per cento sarà introitato dalla Regione stessa. La parte Ovest dell’opera prevede la realizzazione del raccordo del Terraglione tra la nuova Strada del Santo e la nuova tangenziale di Limena, abbondantemente lontano dalla Certosa di Vigodarzere; un tratto complanare all’autostrada con un nuovo Casello di Rochi di Villafranca (che farà parte poi del sistema delle complanari); un tratto in nuova sede da qui fino alla curva Boston e alla tangenziale Est, il collegamento dell’anello al nuovo casello della Zona Industriale di Padova. La parte Est del Grap si riferisce invece alla camionabile, che partirà all’altezza del casello per arrivare all’attuale Romea, dove questa incrocia l’idrovia, collegandosi in prospettiva anche con la Nuova Romea. Il pedaggio del tratto Ovest sarà per così dire “virtuale” e sarà pagato con un sovrapedaggio da chi esce dall’A4, mentre sull’idrovia ci sarà un pedaggio vero e proprio con moderni sistemi a flusso libero e due svincoli a Sambruson e a Paluello. “Il Grap – ha aggiunto Chisso – segna anche l’inversione di rotta del modo di realizzare le grandi opere venete: da quelle che si stanno costruendo con contributo pubblico siamo passati a quelle che non richiedono alcun intervento finanziario regionale e con questa cominciamo a guadagnarci. Rispetto al programma di infrastrutturazione del trasporto su gomma del Veneto manca ancora all’appello la Nuova Romea: vedremo di attivare qualcosa di concreto, non escludendo di poter fare da soli utilizzando schemi veloci e rapidi”. Rispondendo infine alle domande dei giornalisti circa gli interventi per il Veneto comunicati ieri dal presidente dell’Anas, l’assessore ricordato che si tratta delle opere inserite nella programmazione 2002 – 2004 e in corso di realizzazione, frutto dell’azione della Regione con il Governo. “La preoccupazione è piuttosto per le opere che non vediamo citate, non inserite nel prossimo piano quinquennale Anas, a partire dalla variante alla S. S. 12 – ha concluso Chisso – per la quale continueremo a chiedere la copertura finanziaria, mentre il 2° stralcio del Iv Lotto della variante di Portogruaro è stato finanziato con il cosiddetto “tesoretto””. .  
   
 

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