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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Settembre 2008
 
   
  COMMERCIO: GIUNTA FVG APPROVA DDL RIFORMA SETTORE

 
   
  Trieste, 10 settembre 2008 - E´ una sorta di rivoluzione copernicana, perché, rispetto al passato, mutano radicalmente l´impostazione politica e culturale. Si rovescia la filosofia: dal sempre aperto ad aperture domenicali calibrate. Il tutto salvaguardando il piccolo e medio commercio, e cercando di rivitalizzare i centri storici. Il vicepresidente della Regione, e assessore alle Attività produttive, Luca Ciriani, ha commentato così il via libera dato il 31 luglio dalla Giunta regionale al disegno di legge di riforma del settore del commercio. Un testo che - queste le caratteristiche principali - prevede infatti un tetto massimo di aperture domenicali, 29, rispetto alla piena deregulation precedente, che significava negozi sempre aperti ogni domenica; e poi moratoria per il Piano regionale per la grande distribuzione fino al primo gennaio 2010; e ridefinizione, in senso restrittivo, dei Comuni turistici. Nei dettagli, il disegno di legge prevede la possibilità per gli esercizi commerciali di aprire per 15 domeniche l´anno, a cui aggiungere quattro domeniche in dicembre, con eventuali deroghe, motivate e concordate, per ulteriori 10 domeniche. Il che significa che il tetto scende, rispetto alla norma attualmente in vigore, da 52 a 29. Cambia poi la definizione di Comuni turistici, termine di cui potranno fregiarsi solo quelli a prevalente economia turistica. E viene a cadere la distinzione tra alimentare e non alimentare. Il testo definisce inoltre il perimetro dei centri storici, per incentivare i piccoli commercianti, e cancella gli Ambiti territoriali ottimali, lasciando ogni Comune libero di comportarsi come crede, senza l´obbligo di coordinare e concordare con altri le aperture. "Credo che sia una norma necessaria e attesa da molti", spiega Ciriani. "Quello del lavoro domenicale è un problema autentico. Ci può essere, naturalmente, ma non può diventare la regola. Per cui si terrà aperto tenendo conto delle esigenze degli imprenditori, dei consumatori, e dei lavoratori. Sono convinto che con questo testo dimostriamo anche la volontà di far fronte ad una questione sociale di persone che hanno il diritto di riposare qualche domenica, di stare con le loro famiglie". Non solo. C´è, secondo l´assessore regionale, anche un problema normativo. "Attualmente le norme sono farraginose e caotiche. Al punto che hanno talvolta contribuito a scatenare contrasti aperti e polemiche tra sindaci, tra operatori commerciali. Vogliamo quindi riportare equilibrio e chiarezza in un settore che lo aveva completamente perduto". C´è poi la moratoria sulla grande distribuzione, perché "abbiamo la percezione che l´offerta abbia saturato il mercato e perché vogliamo cercare di dare un po´ di ossigeno al piccolo e al medio commercio". E dunque "c´è la necessità di fermarci, di monitorare la situazione. Due anni di blocco ci permetteranno di capire, per poi ripartire con un nuovo Piano della grande distribuzione, che a quel punto sarà necessario". .  
   
 

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