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Notiziario Marketpress di
Giovedì 11 Settembre 2008 |
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EMILIA ROMAGNA: FONDO REGIONALE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA: OLTRE 354 MILIONI LE RISORSE PER IL 2008. POSITIVI I RISULTATI DEL 2007, ULTERIORE ESPANSIONE DEI SERVIZI NEL 2008.
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Bologna, 11 settembre 2008 - Il Fondo regionale per la non autosufficienza può contare nel 2008 su 354,1 milioni di euro. Serviranno a sviluppare pienamente, in tutto il territorio regionale, le potenzialità offerte dal Fondo, istituito dalla Regione con risorse proprie per garantire sostegno alle persone non autosufficienti e alle rispettive famiglie, dopo il primo anno di avvio del programma triennale. Risorse destinate alla copertura delle spese sociali e dei soli oneri sociali a rilievo sanitario, poiché le spese prettamente sanitarie sono di competenza delle Aziende Usl, anche per quanto riguarda lo sviluppo dei servizi per la non autosufficienza. Dei 354,1 milioni, come si legge nella delibera sul programma 2008 approvata dalla Giunta regionale, 49,7 sono risorse già stanziate nel 2007 e non ancora utilizzate: occorre ricordare che il Fondo in realtà è diventato operativo a metà del 2007. “Il nostro obiettivo è quello di utilizzare al meglio tutte le risorse disponibili – ha dichiarato Giovanni Bissoni, assessore alle Politiche per la salute della Regione – . La valutazione sul primo anno di attività è positiva, considerando che l’impegno comune di Regione, enti locali e Aziende Usl ha consentito di riorganizzare su base distrettuale in tutto il territorio regionale il sistema di governo degli interventi per la non autosufficienza. E’ questa la condizione indispensabile per utilizzare le significative risorse finanziarie messe a disposizione in modo adeguato in tutte le realtà. Ora – ha concluso l’assessore – siamo nelle condizioni di aggiornare i programmi di espansione dei servizi alle persone non autosufficienti in modo condiviso ed equilibrato”. La priorità, anche per il 2008, è il sostegno alla domiciliarità in modo da permettere il più possibile alla persona non autosufficiente di essere assistita nella propria abitazione, salvaguardando il sistema di relazioni familiari e sociali. Sono già programmati, a livello locale, interventi per oltre 322 milioni; sulla base dei programmi presentati si avrà un ulteriore aumento delle persone assistite e degli interventi: l’obiettivo è di raggiungere 61. 000 persone – oltre 6. 000 in più rispetto al 2007, 13. 000 in più rispetto all’avvio del Fondo – di cui circa 11. 700 anziani (tra cui 4650 in più con assegno di cura, 4850 con assistenza domiciliare, 850 nei centri diurni, 750 nei servizi residenziali) e oltre 1500 persone con disabilità (tra cui 300 persone in più con gravissime disabilità acquisite). Gli interventi già programmati permetteranno lo sviluppo di attività innovative. Le persone non autosufficienti seguite in assistenza domiciliare avranno la possibilità di ricevere pasti a domicilio, usufruire dei servizi di trasporto, di telesoccorso e teleassistenza, e di percorsi di dimissioni protette (per chi, dopo un ricovero ospedaliero, necessita di particolari cure). Saranno sviluppati servizi di consulenza e sostegno economico per l´adattamento domestico, per l’emersione e la qualificazione del lavoro di cura delle assistenti famigliari con un contributo aggiuntivo di 160 euro all’assegno di cura. In molti territori verranno realizzate attività specifiche di sostegno ai familiari (formazione, informazione, incontri, “caffè Alzheimer”). Saranno potenziati i programmi di sostegno delle reti sociali per contrastare la solitudine e l’isolamento. Aumenterà anche il numero degli operatori (+100) per potenziare i percorsi di accesso e presa in carico. I risultati nel 2007, primo anno di avvio del Fondo Nel 2007 è stato possibile garantire servizi a oltre 54. 500 persone, con 7200 nuovi assistiti (di cui 6. 750 anziani non autosufficienti e 450 persone con disabilità). Dei 304 milioni previsti ne sono stati utilizzati 255 (l’84%), di cui 233 (il 92%) destinati ai servizi per anziani, 16,3 (il 7%) ai servizi per le disabilità e il restante 1% a iniziative trasversali. Per gli anziani, in particolare, le risorse sono state utilizzate per l’ospitalità nei servizi residenziali (21. 000 assistiti), per l’assegno di cura (20. 600 persone), per posti letto in Casa protetta e Rsa (+265 posti), per centri diurni (+175 posti e 4000 assistiti), per sostegno all’assistenza domiciliare (+6000 assistiti), per ospitalità temporanea “di sollievo” in struttura residenziale (+1600 assistiti). Inoltre le risorse del Fondo, in collaborazione con le associazioni del volontariato e del terzo settore, hanno consentito l’avvio di iniziative innovative: i programmi di contrasto alla solitudine e all’isolamento, che hanno assicurato un contatto con 7. 000 anziani, e i programmi di qualificazione e regolarizzazione delle assistenti familiari, che hanno coinvolto 2. 000 assistenti e 1. 220 familiari che assistono anziani, ed erogato 700 contributi aggiuntivi di 160 euro mensili ai titolari di assegno di cura finalizzati alla regolarizzazione delle assistenti familiari. La presa in carico di persone con gravi disabilità acquisite (cerebrolesioni, mielesioni, fasi terminali di patologie neurologiche) ha riguardato 450 nuovi assistiti (in residenze per gravissime disabilità, centri riabilitativi, comunità alloggio, centri diurni, assegno di cura). Il Fondo regionale per la non autosufficienza, istituito con la legge regionale 27 del 2004, fa riferimento alle linee strategiche del Piano sociale e sanitario 2008 – 2010 e rappresenta quindi una parte importante del processo di realizzazione del nuovo welfare locale e regionale: Regione, enti locali, Aziende Usl, terzo settore, organizzazioni sindacali, assumono un impegno comune per realizzare il sistema integrato di servizi in favore delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie. L’emilia-romagna è una delle regioni “più vecchie” d’Italia con, al 31 dicembre 2007, 968. 208 persone con più di 65 anni (il 22,6% della popolazione a fronte del 19,8% nazionale), e una significativa presenza di “grandi vecchi”, ovvero la popolazione con più di 80 anni (291. 829 in totale), dove si concentrano maggiori problemi di autosufficienza e bisogni assistenziali più forti. Il Fondo tuttavia non è rivolto solo alle persone anziane non autosufficienti ma comprende anche persone di ogni età con disabilità medio-gravi e gravissime. Le risorse sono destinate allo sviluppo, alla qualificazione e all’innovazione della rete dei servizi e degli interventi con queste priorità: potenziamento dei servizi domiciliari, riconoscimento delle forme di auto-organizzazione delle famiglie con un’attenzione specifica alle assistenti domiciliari straniere, promozione di forme innovative di assistenza e al contenimento della compartecipazione delle persone alle “spese alberghiere” delle residenze. Il Fondo è programmato con un atto di indirizzo regionale e con Piani annuali di attività a livello locale; il programma regionale è stato definito in Cabina di regia per il welfare (luogo di concertazione tra la Regione e gli enti locali), discusso e condiviso con le rappresentanze regionali dei sindacati, dell’associazionismo, del terzo settore e approvato dalla Giunta. Il Piano annuale di attività è elaborato dal Comitato di Distretto e dal direttore di Distretto, in accordo con le indicazioni della Conferenza territoriale sociale e sanitaria e della Regione, e aperto al contributo delle parti sociali, del terzo settore e dell’insieme dei soggetti che erogano i servizi. Alle risorse del Fondo regionale per la non autosufficienza si affiancano le risorse proprie degli enti locali e dello specifico Fondo nazionale; queste ultime sono già state programmate per il biennio 2008-2009, mentre resta incerta la loro permanenza negli anni successivi alla luce dei primi indirizzi del Governo in materia di finanza pubblica. . |
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