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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Settembre 2008
 
   
  LŽIBD COLPISCE ANCHE I BAMBINI

 
   
  Bruxelles, 15 settembre 2008 - Al contrario di ciò che si credeva in passato, la malattia infiammatoria intestinale (Ibd) è una condizione che non fa discriminazione in base allŽetà. In uno studio a lungo termine, unŽequipe di ricercatori in Italia ha scoperto che il numero di bambini colpiti da Ibd è cresciuto nel corso degli anni. I risultati sono stati pubblicati di recente nellŽEuropean Journal of Pediatrics. In base alla Clinica Pediatrica dellŽUniversità di Trieste presso lŽIstituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico materno-infantile (Irccs), i ricercatori hanno scoperto non solo che lŽIbd colpisce la popolazione pediatrica generale (sotto i 16 anni di età), ma è devastante per le vite dei bambini sotto i 2 anni. Lanciato nel 1984, lo studio è durato 20 anni. Le scoperte mostrano che la popolazione pediatrica da zero a due anni costituisce circa il 9% dellŽintera popolazione pediatrica colpita da Ibd. Forme precoci della malattia, secondo i ricercatori, sono delle versioni particolarmente gravi e possono nascondere una deficienza congenita del sistema immunitario. Per questo motivo i bambini possono essere costretti a subire una terapia più invasiva invece delle normali terapie immunosoppressive o chirurgiche. Un altro problema è la diagnosi errata della malattia: spesso ai pazienti viene diagnosticata unŽallergia alimentare, ma resta il fatto che non è così. Usando un campione di 184 pazienti affetti da Ibd per un minimo di 2 anni, lŽequipe di ricerca ha scoperto che allŽ8,6% dei partecipanti (16 bambini) era stata diagnosticata lŽIbd entro il loro secondo anno di vita. I medici avevano diagnosticato lŽIbd a 12 bambini prima che compissero 1 anno. I ricercatori affermano che ulteriori studi hanno confermato lŽIbd in 12 dei 16 casi. Le condizioni collegate al sistema immunitario sono state identificate nei quattro casi rimanenti, hanno affermato. In quasi il 50% dei campioni sono state riscontrate allergie alle proteine del latte vaccino. I ricercatori hanno sottoposto questi pazienti ad una dieta privativa per un lungo periodo, nonostante lŽassenza di vantaggi clinici. È stato scoperto che questi casi erano più gravi rispetto ai pazienti a cui era stata diagnosticata lŽIbd in unŽetà precoce. Sono stati sottoposti a trattamenti chirurgici e immunosoppressivi aggressivi. "Ci trovavamo in una posizione privilegiata per fungere da centro di riferimento avendo seguito oltre 300 casi pediatrici di Ibd negli ultimi 20 anni," ha spiegato il professor Alessandro Ventura, a capo della clinica pediatrica dellŽIrccs dellŽUniversità. "Abbiamo capito che lŽIbd può avere unŽinsorgenza molto precoce: se è così, la malattia tende ad essere particolarmente grave," ha aggiunto. "In passato lŽIbd è stata considerata a lungo specifica della popolazione adulta; per questo motivo i pediatri raramente la cercavano allŽinterno dei gruppi pediatrici. Anche oggi i sintomi dellŽIbd vengono spesso classificati erroneamente come allergia alle proteine del latte vaccino, portando ad un grave ritardo diagnostico. " Il professor Ventura ha sottolineato che per questi errori di classificazione, i pediatri dovrebbero prendere in considerazione la malattia infiammatoria intestinale. "Se un problema intestinale come una diarrea sanguinosa mucosa persiste dopo tre o quattro settimane, specialmente se in presenza di febbre, crescita rallentata, perdita di peso, fistole perianali o ascessi, si dovrebbe includere lŽIbd nella diagnosi differenziale. " Non esiste un trattamento definito per lŽIbd, ma gli esperti affermano che chi ne è affetto può usare i cosiddetti farmaci biologici costituiti da anticorpi monoclonali. I regimi di trattamento si possono personalizzare per rispondere ai bisogni di ogni paziente. Per ulteriori informazioni: Università di Trieste presso lŽIrccs: http://www. Burlo. Trieste. It/?lang=en European Journal of Pediatrics: http://www. Springerlink. Com/content/100415/ .  
   
 

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