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Notiziario Marketpress di Venerdì 18 Luglio 2008
 
   
  30 - 31 AGOSTO: SPORT & TURISMO NELLA RIVIERA DI PONENTE ARRIVA LA COPPA ITALIA DI PALLAPUGNO UN SODALIZIO SPORTIVO ED ENOGASTRONOMICO TRA LIGURIA E PIEMONTE

 
   
   Il 30 e 31 agosto tra Andora e Pietra Ligure si svolgerà la Coppa Italia di Pallapugno, un evento che creerà un collegamento sportivo ed enogastronomico tra Liguria e Piemonte. Sabato 30, nello sferisterio di Andora sarà la volta delle finali Juniores, Under 25, serie C2 e finale Coppa Italia Senior mentre a Pietra Ligure inizieranno le finali dei Pulcini e via via quelle degli Esordienti, degli Allievi per finire con un’esibizione dei migliori talenti Under 25 nazionali, selezionati dal Ct della Nazionale, Sergio Corino con la presenza, tra il Piemonte, di due “miti” della Pallapugno, Felice Bertola e Massimo Berruti, presenti come allenatori della Rappresentativa piemontese. Pietra Ligure vanta un passato in cui si giocava a pallapugno nel centro storico, tradizione rimasta nel tempo e nei ricordi dei pietresi. Per consolidare il legame tra le due regioni saranno allestite presso Piazza Castellino, nel centro storico di Pietra Ligure, due tensostrutture dedicate a Liguria e Piemonte nelle quali i migliori prodotti della tradizione ligure-piemontese potranno essere degustati. La Liguria sarà rappresentata da alcune aziende ed agriturismo della Strada del Vino e dell’Olio dalle Alpi al Mare che si occupa di promuovere i prodotti del nostro territorio. Tra i prodotti liguri presenti sarà possibile assaggiare la farinata, zuppa di pesce con il pescato del giorno, vini Doc, olio Dop e patè di olive, torte di verdura, i capperi di Verezzi, le crostate e le marmellate. I prodotti piemontesi nello stand dedicato alla Regione Piemonte saranno i vini e le grappe, la carne ed i salumi, i formaggi freschi e stagionati, lo yogurt, le conserve, le trote, il miele. Entrambi gli stand organizzeranno momenti di degustazione per presentare i propri prodotti. Due piazze e due legami tra Liguria e Piemonte, lo sport e l’enogastronomia, lo sport ed il turismo. Alle 15. 30, presso la Sala del Consiglio del Comune di Pietra Ligure si terrà il convegno “Sport e Turismo – la pallapugno: sport di tradizione”, con il saluto di Luigi De Vincenzi, Sindaco di Pietra Ligure, dell’Assessore al Turismo della Provincia di Savona, Carlo Scrivano e di Massimiliano Costa, Vicepresidente della Regione Liguria . I relatori saranno Mino Tarocco, Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Enrico Costa, Presidente della Federazione Italiana Pallapugno, Ezio Raviola, Presidente delle Lega delle Società di Pallapugno e Lello Speranza , Presidente del Coni della Provincia di Savona. Le conclusioni saranno a cura dell’Assessore al Turismo della Regione Liguria, Margherita Bozzano. Alle ore 18. 00, momento “clou” della giornata sportiva con l’esibizione dei migliori talenti nazionali Under 25, il lancio di inizio, in piazza San Nicolò, sarà di Luigi De Vincenzi, Sindaco di Pietra Ligure e Carlo Scrivano, Assessore allo Sport della Provincia di Savona. Organizzatori della manifestazione sono la Provincia di Savona e la Lega delle Società di Pallapugno su autorizzazione della Federazione Italiana Pallapugno in collaborazione con la Regione Liguria, la Regione Piemonte, il Comune di Pietra Ligure ed il Coni. Info: tel. 019 6898607 e-mail: oroargento@oroargento. Net Un po’ di Storia della Pallapugno Fonte Da Wikipedia, l´enciclopedia libera Il gioco della pallapugno (già pallone elastico), rappresenta l´evoluzione subalpina del cosiddetto bracciale piccolo o piemontese poiché l´attrezzo di gioco, il bracciale, pesa 1 Kg. Contro i 2 di quello utilizzato nel bracciale grande o toscano. Questa specialità è storicamente radicata nel basso Piemonte e nella Liguria di ponente dove è praticata a livello professionistico. Tra Ottocento e Novecento il pallone elastico attraversò una crisi che portò alla sua quasi totale scomparsa, con l´eccezione di alcune province del Piemonte (Torino, Asti e Cuneo) e della Liguria (Savona e Imperia). Il pallone elastico è da sempre un emblema della cultura contadina e del folklore piemontese: è stato narrato da scrittori come Edmondo de Amicis, Cesare Pavese, Beppe Fenoglio e Giovanni Arpino. Sebbene i primi tornei di pallapugno risalgano alla fine del Xix secolo, con la partecipazione di giocatori leggendari come Giuseppe Filippa di Cravanzana, detto Ghindo, il primo campionato regolare fu organizzato nel 1912. Fra i campioni di quest´epoca vanno ricordati Riccardo Fuseri (quattro scudetti consecutivi), Pierino Bonsignore e Maggiorino Bistolfi (due scudetti), Raffaele Ricca (quattro scudetti). Ad Asti, nel 1920, il sanremese Milin Panizzi scaglia un pallone di 180 grammi a 87,5 metri, stabilendo un primato. La specialità è molto diffusa e rivaleggia con il calcio: praticano la pallapugno, tra gli altri, Vittorio Pozzo, commissario tecnico della nazionale di calcio due volte campione del mondo, Carlo Parola, Renato Cesarini e molti altri calciatori famosi. Negli anni Trenta il pallone elastico viene incluso dall´organizzazione sportiva fascista nell´Opera Nazionale Dopolavoro, la struttura che regola tutte le attività ricreative, ma riceve poche risorse, rimanendo ai margini del movimento sportivo nazionale. Il campionato dell´epoca ha scarsa rilevanza e le squadre partecipanti sono pochissime: addirittura, nel 1937, il campione uscente Paolo Rossi (pallonista) non può difendere il titolo in quanto gli organizzatori non lo avvisano in tempo dell´inizio della competizione. Nel maggio del 1946 alcuni appassionati ed ex dirigenti si riuniscono a Torino nel tentativo di organizzare una federazione, ma i lavori si prolungano e a dicembre dello stesso anno il pallone si ritrova inglobato nella Federazione Italiana Palla Tamburello (sport). Nell´immediato dopoguerra gli impianti agibili sono pochi e il pallone elastico è gestito in pratica dagli impresari degli sferisteri di Torino, Alba, Acqui Terme, in ottica fortemente speculativa. In questo periodo il campionato si tiene a settembre, verso la fine di una stagione sportiva costellata da tornei, con i giocatori in condizioni fisiche non più ottimali. Il campionato riprende nel 1947, con poche squadre partecipanti e il rinnovo della sfida tra il campione Augusto Manzo, considerato da molti il più grande giocatore della storia, e l´eterno secondo Francesco Gioetti. Tra il 1947 e il 1951 Manzo vince il campionato per cinque volte di fila, un´impresa mai più ripetuta da nessuno, e nel 1942 partecipa anche al campionato di pallone col bracciale, a Rimini, vincendolo contro i più affermati campioni della specialità. All´inizio degli anni Cinquanta lo sport incomincia a svilupparsi, grazie agli sforzi di alcuni dirigenti, come il direttore dello sferisterio di Alba Romualdo Isnardi e il giornalista della Gazzetta d´Alba Remo Gianuzzi, determinati a farlo conoscere sui giornali. Nel 1951 viene fondata a Torino l´Unione Italiana Pallone Elastico (Uipe), con la presenza, tra gli altri, di Isnardi, Gianuzzi e Manzo. Lo sport incomincia ad attirare l´interesse dei giornali: in questo periodo La Stampa, Il Popolo Nuovo, Tuttosport, la Gazzetta del Popolo, Il Secolo Xix, il Corriere del Popolo iniziano a riportare regolarmente la cronaca degli avvenimenti pallonistici. Vennero inaugurati nuovi sferisteri a Carcare, Santo Stefano Belbo, Imperia, Ceva, Cuneo, Bra, mentre ripresero l´attività quelli di Asti, Bene Vagienna e Loano. Nel 1951 la finale del torneo di Torino tra Augusto Manzo e Franco Balestra attirò 5000 spettatori quando contemporaneamente si disputò la sfida cittadina di calcio Torino-juventus. Nel 1955 si gioca a Fossano un incontro amichevole tra una formazione di calciatori, guidati dall´ex juventino Felice Borel, e una squadra locale: vincono i calciatori per 7 a 4. Lo sport si sposta verso il professionismo: nel 1953 il campione Franco Balestra passa alla Sapet Torino con un contratto annuale di 500. 000 lire (somma inferiore a quella percepita dai calciatori più pagati dell´epoca ma sempre molto elevata). Dato che i tornei garantiscono ottimi guadagni e tolgono interesse al campionato, nel 1959 la federazione stabilisce che tutte le squadre di prima e seconda categoria riposino il giorno prima delle partite di campionato. Negli anni Sessanta il campionato diventa finalmente l´evento principale della stagione, prendendo gradualmente il sopravvento sui tornei, che durante il decennio si diradano sempre di più. È il periodo di maggiore popolarità della pallapugno, che attira migliaia di tifosi in tutti gli sferisteri. I campioni più famosi sono Piero Alemanni, Aurelio Defilippi, Donato Feliciano, Beppe Corino, Guido Galliano. Nel 1964 si ritira Augusto Manzo e nel 1967 demoliscono il famoso sferisterio Edmondo De Amicis di Torino: finisce un´epoca. Incomincia la rivalità tra Felice Bertola e Massimo Berruti (pallonista), che si contenderanno i titoli italiani per vent´anni. Nel 1983 si affianca al campionato la Coppa Italia. A partire dal 1992 vengono organizzate le prime competizioni internazionali, che negli anni successivi diventano i Campionati mondiali di sport sferistici, disputati anche in Italia, nel 2004. Regolamento Il gioco si svolge tra due squadre di quattro giocatori, chiamate quadrette: un battitore, una spalla, due terzini. Il campo di gioco in terra battuta, detto sferisterio, ha una lunghezza di 90 metri e una larghezza dai 16 ai 18 metri, fiancheggiato, ma non sempre, su uno dei lati lunghi da un muro di appoggio e al di sopra di esso da una rete; la palla è di gomma, del diametro di 10,5 cm. E della massa di 190 g. I punti si contano come nel tennis: quindici, trenta, quaranta, gioco. La partita consiste di 11 giochi. Il battitore, che è in genere il giocatore atleticamente più forte, può prendere una rincorsa di circa 12 metri fuori dal campo prima di colpire la palla al volo effettuando la battuta che, per essere considerata valida, deve superare la metà del campo e rimbalzare all´interno delle due linee laterali. La squadra in ricezione può colpire la palla al volo o dopo il primo rimbalzo (come nel tennis), con il pugno (protetto da bende, cuoio e liste di gomma) o, nei colpi ravvicinati, con la mano aperta, talvolta protetta da un guanto. In ogni caso si può usare una sola mano per volta. Tutti i contatti della palla con parti del corpo diverse dall´avambraccio sono considerati falli. Lo scopo è quello di mandare la palla il più possibile vicino alla linea di fondo campo avversario o, ancora meglio, oltre la stessa. In quest´ultimo caso si fa un "fuori campo" (o, in piemontese, "intra" e, in ligure, "cillo"), il colpo più spettacolare, che frutta direttamente un quindici. Se il giocatore, invece, manda la palla direttamente oltre il muro d´appoggio o al di là della linea laterale, fa un fallo e la squadra avversaria guadagna un quindici. Se non si commettono falli o fuoricampo, il gioco continua finché una delle due squadre, non riuscendo più a colpire il pallone al volo o al primo salto (cioè quando è valido), lo ferma (o lo manda avanti) con una qualunque parte del corpo dopo che ha rimbalzato più di una volta per terra: in questi casi la palla non è più giocabile e può essere fermata indifferentemente con le mani o i piedi. Nel punto di arresto l´arbitro segna una caccia (sport) mediante un´apposita bandierina. La caccia può anche essere segnata quando la palla, dopo aver rimbalzato almeno una volta in campo, esce lateralmente: in questo caso viene posizionata nel punto di uscita dal bordo del campo. Dopo aver segnato un massimo di quattro cacce, le squadre si scambiano il campo. A questo punto inizia la seconda fase del gioco e le due squadre si disputano la conquista delle cacce che sono appena state segnate dall´arbitro. Per conquistare una caccia, la quadretta deve fermare la palla in modo valido avendo alle proprie spalle il punto in cui è stata segnata la caccia, definito dalla bandierina corrispondente. Si fanno punti quando il pallone valido va oltre la linea di fondo campo avversaria, quando si conquista una caccia, quando l´avversario commette fallo: ognuna di queste situazioni vale un quindici. Le partite possono durare da poco più di un´ora a parecchie ore, quando le squadre in campo sono molto equilibrate. Le categorie, a partire dalle giovanili, sono queste: Promozionali, Pulcini, Esordienti, Allievi, Juniores, Under 23; serie: C2, C1, B, A Nelle categorie giovanili il match ha durata in giochi inferiore, ed un pallone più leggero che va dai 120 ai 160 grammi di peso. Fonte: http://it. Wikipedia. Org/wiki/campionato_italiano_di_pallapugno .  
   
 

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