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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Settembre 2008
 
   
  IDENTIKIT DI UN DELITTO (THE FLOCK): CON UN GRANDE RICHARD GERE

 
   
  Milano, 8 settembre 2008 - Dopo anni passati a tenere sotto controllo i colpevoli di crimini sessuali in libertà vigilata, chiamati in gergo The Flock (Il gregge), l´agente Errol Babbage (Richard Gere) è troppo coinvolto emotivamente e quindi deve affrontare anche i propri demoni mentre cerca una ragazza scomparsa, sicuro che sia stata rapita da uno dei criminali in libertà vigilata dei Flock. Nel corso della ricerca Babbage, che sta per andare anticipatamente in pensione, deve anche addestrare la giovane Allison Lowry (Claire Danes), agente che lo sostituirà… e da lui stesso prescelta segretamente. Un rapporto maestro-allieva che ben si associa alla filosofia del poliziesco di coppia made in Hong Kong. I colori spesso desaturati e contrasti particolari dominano la fotografia di Enrique Chediak, che ben contribuisce ad una sceneggiatura poco originale di Hans Bauer e Craig Mitchell. Nel film d’azione, scritto da Hans Bauer e Craig Mitchell, Lau, regista di Hong Kong, che dirige in questa occasione il suo primo film in inglese, ha offerto a Gere uno dei ruoli più tormentati della sua carriera: Errol Babbage è un poliziotto stressato emotivamente ed assolutamente disilluso nei confronti del gregge di cui si deve occupare, convinto che i malati di sesso non possano guarire e finiscano inevitabilmente con il ricadere nelle stesse identiche perversioni che li hanno già condotti in carcere. Per neutralizzarli non riesce a non ricorrere a metodi brutali. Gere offre luci ed ombre al suo personaggio introverso e monorientato e Lau accompagna lui e la combattuta Danes attraverso gli spazi bui degli antri in cui si sevizia così come nella squallida luminosità delle strade che attraversano l´America più profonda e desolata. Scavando tra legalità e violenza, il regista inserisce immagini di perversione e di amputazioni, motivate sicuramente dalle necessità narrative, ma particolarmente scioccanti. .  
   
 

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