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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Settembre 2008
 
   
  DEFICIT INFRASTRUTTURE DEL VENETO – CHISSO: EFFETTO DI 30 ANNI DI “NO”, CHE STIAMO RECUPERANDO

 
   
  Venezia, 9 settembre 2008 - “Il deficit infrastrutturale del Veneto purtroppo esiste: è figlio di quasi trent’anni di “no” pregiudiziali, aggrappati al nulla, che hanno bloccato lo sviluppo di una regione chiave per l’intero Paese, penalizzandone le comunità locali e la qualità della vita dei suoi abitanti. Per recuperarlo c’è voluta tutta la tenacia di Giancarlo Galan e della giunta regionale, alle volte anche contro qualche alleato o esponente di maggioranza. E ci stiamo finalmente riuscendo, anche se i “no” dell’irresponsabilità continuano, e continueranno, a farsi sentire”. Renato Chisso, assessore alle politiche della mobilità del Veneto, commenta con queste parole i dati diffusi il 2 settembre dalla Cgia di Mestre. “Il recupero del Gap infrastrutturale – aggiunge – è stato possibile perché abbiamo già realizzato il federalismo “stradale”, corresponsabilizzando gli enti locali: con il federalismo fiscale andrà ancora meglio”. “I numeri forniti dalla Ccia sono peraltro noti, anche taluni fanno ancora finta di non conoscerli o li vorrebbero sminuire – dice ancora Chisso – e “spiegano” anche le situazioni di incidentalità e di pericolosità delle nostre strade, scarse e inadeguate rispetto allo sviluppo del traffico”. “Una cosa però posso anche affermare con certezza – sottolinea Chisso – ed è che la situazione sta finalmente e rapidamente cambiando, come dimostrerà a dicembre l’apertura del Passante di Mestre, cui si aggiungeranno il completamento della rete infrastrutturale connessa a questa nuova arteria, la Pedemontana, la Valdastico Sud, la Nogara – Mare Adriatico; il Gran Raccordo Anulare di Padova con il collegamento tra le zone industriali padovana e di Marghera; il sistema delle tangenziali, il completamento dell’A 28, il Passante Alpe Adria come premessa di un rapido collegamento tra il Bellunese, Tarvisio e il resto d’Europa, la Nuova Romea che purtroppo soffrirà di tempi più lunghi per le poco lungimiranti ambizioni sposate un lustro fa delle Regioni rosse del centro Italia. E’ poi lunghissimo l’elenco degli interventi, realizzati, in corso o in progetto sulla viabilità stradale di competenza di Veneto Strade”. “Ma stiamo operando pure sul sistema ferroviario – fa presente Chisso – con la prossima attivazione della prima parte del Sfmr e di una serie di interventi collaterali volti a spostare da strada a rotaia una quota consistente dell’attuale traffico privato dell’area centrale veneta, io penso almeno al 15 per cento. Sul ferro però ci mancano ancora le certezze e i finanziamenti necessari all’alta capacità, che in Italia ha visto grande impegno profuso per attrezzare la direttrice Firenze – Roma – Napoli e ben poche azioni concrete lungo l’asse padano che ne aveva e ne ha invece urgente bisogno. Aggiungo infine una notazione sul trasporto acqueo, sia interno con il completamento dell’Idrovia Fissero – Tartaro – Canalbianco, sia marittimo con le iniziative che riguardano l’attivazione delle Autostrade del Mare e il coordinamento tra i porti Adriatici. Insomma – conclude Chisso – se Bortolussi ha oggi purtroppo ragione, lo scenario è destinato a cambiare radicalmente e in positivo”. .  
   
 

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