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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Settembre 2008
 
   
  ARCHEOMETALLURGIA SPERIMENTALE A FIAVE’

 
   
  Mercoledì 10 settembre presso il sito palafitticolo un incontro aperto al pubblico con esperti del settore Trento, 10 settembre 2008 - E’ in corso a Fiavè nelle Giudicarie, presso il noto sito palafitticolo, la quinta campagna di ricerca archeometallurgica sperimentale condotta dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Provincia autonoma di Trento. Tema dell’incontro sono le sofisticate tecniche di fusione dei metalli utilizzate in epoche preistoriche, più precisamente nell’età del Bronzo (secondo millennio avanti Cristo). Mercoledì 10 settembre alle ore 15. 00, presso l’area archeologica di Fiavè, archeologici e archeotecnici terranno un incontro aperto al pubblico che potrà assistere alle sperimentazioni di fusione primaria (dal minerale al metallo) e secondaria (fusione del metallo in matrice) con la realizzazione di oggetti con metodi e materiali riferibili all’età del Bronzo. Nell’occasione i Servizi Educativi della Soprintendenza propongono un laboratorio rivolto a bambini (a partire dai 6 anni) e ragazzi. I partecipanti diverranno metallurghi preistorici, realizzando prima gli strumenti per la lavorazione del metallo (crogioli e ugelli da soffiatoio in ceramica) e poi le copie di asce, pugnali ecc. Dei tempi delle palafitte di Fiavè. L’iniziativa, che si svolge dalle ore 15. 00 alle 17. 30, è realizzata in collaborazione con l’Apt Comano Terme-dolomiti di Brenta e il Comune di Fiavè. Informazioni, quote di partecipazione e iscrizioni presso l’ Apt Terme di Comano – Dolomiti di Brenta tel. 0465 702626. Da anni il sito palafitticolo di Fiavè è al centro di convegni, attività divulgative, stage dedicati all’archeologia sperimentale, disciplina che utilizza i risultati della ricerca archeologica per riprodurre e meglio comprendere i modi di vita del passato. Nel 2004 Paolo Bellintani, archeologo della Soprintendenza trentina, ha avviato una collaborazione con il prof. Gilberto Artioli del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Milano, il prof. David Bourgarit responsabile della sezione di studi metallurgici del Centro di Ricerca e Restauro dei Musei di Francia e gli archeotecnici della ditta “Archeolab” volta a condurre ricerche e ad approfondire le tematiche legate alla fusione dei metalli, attività di grande importanza nelle società dell’età del Bronzo. Scheda - All’epoca delle palafitte di Fiavè (Ii millennio a. C. ) i giacimenti di minerali di rame (calcopirite) del territorio trentino erano ben conosciuti e sfruttati. Tuttavia il procedimento attraverso il quale si otteneva il rame puro è complicato e non ancora compreso a fondo in tutte le sue fasi. Molti passi avanti nella comprensione del procedimento metallurgico sono stati fatti grazie all’utilizzo di tecnologie e conoscenze proprie delle scienze e grazie all’archeologia sperimentale, che si occupa di ricostruire processi antichi utilizzando tecniche e strumenti riprodotti basandosi su reperti archeologici. Nel Trentino Alto Adige le miniere preistoriche non sono state ancora scoperte, forse perché cancellate dalla successive lavorazioni di età medievale e moderna. Sono invece numerosi i ritrovamenti archeologici (datati tra Eneolitico ed età del Bronzo) relativi alla metallurgia primaria: resti di forni fusori, cumuli di scorie metalliche ecc. Che sembrano pertinenti a due distinti momenti nei quali sembra mutare anche la collocazione topografica delle aree. I resti più antichi, datati tra la all’età età del Rame e l’inizio dell’età del Bronzo (3. 000-2. 000 a. C. Ca), si trovano in prevalenza in ripari sotto roccia nel fondovalle atesino o sulle colline nei dintorni di Pergine. Nell’età del Bronzo recente e finale (1350-1000 a. C. ) sembra esserci un nuovo periodo di intenso sfruttamento minerario, in questo caso spostato verso la Valsugana, con attestazioni di siti a quote superiori a mille metri. Www. Trentinocultura. Net/archeologia. Asp .  
   
 

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