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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Settembre 2008
 
   
  PARTE IN UMBRIA IL PROGETTO “MAI PIÙ VIOLENZE” A FAVORE DI DONNE ABUSATE E MALTRATTATE

 
   
   Perugia, 10 settembre 2008 – C’è una speranza in più per le donne maltrattate e che subiscono violenza in Umbria: si chiama “Mai Più violenze – Mille Azioni e Interventi Per Impedire Ulteriori violenze”, il progetto approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Damiano Stufara, per contrastare il fenomeno del maltrattamento e degli abusi sessuali, fisici e psicologici sulle donne. L’iniziativa, tra le prime in Italia a sperimentare un nuovo modello di intervento per fronteggiare situazioni drammatiche che colpiscono le donne non solo fuori, ma anche e soprattutto tra le mura domestiche, punta, partendo dalle buone esperienze già esistenti in materia, sulla prevenzione e la sensibilizzazione della comunità per evitare situazioni gravi e irreparabili. Stamani a Perugia, nella sede dell’assessorato alle Politiche sociali, è stata costituita l’Associazione temporanea di scopo (“Ats”) di cui è capofila la Regione Umbria rappresentata dall’assessore Damiano Stufara, che dovrà – in accordo con i partner - gestire il progetto definendone modalità e tempistica. L’”ats” è costituita, oltre alla Regione, da 36 soci membri tra cui enti locali, Asl, associazioni, consorzi e singole cooperative. “Il progetto – ha spiegato l’assessore Stufara – è stato presentato dalla Regione Umbria in qualità di capofila in seguito all’avviso emanato dal Dipartimento delle Pari opportunità della Presidenza del Consiglio per il finanziamento di progetti finalizzati a rafforzare azioni di prevenzione e contrasto della violenza di genere. Con grande soddisfazione da parte nostra, è stato giudicato tra i tre migliori progetti presentati a livello nazionale e prevede un finanziamento complessivo di 232mila euro, di cui 150mila (quota massima finanziabile) provenienti dal Ministero e la restante parte dalla Regione, dalle Asl, dai Comuni e dalla Provincia di Perugia”. L’iniziativa, che conta su 36 partner, punta alla sperimentazione di azioni di sistema su scala regionale finalizzate da un lato alla costruzione e al rafforzamento di una rete di servizi per attivare metodologie condivise di prevenzione e contrasto, dall’altro a far emergere il fenomeno della violenza di genere con particolare riferimento alle sue dinamiche culturali. Particolarmente articolate le azioni: è prevista l’attivazione di un tavolo di confronto e di studio con lo scopo di concordare un programma, la mappatura dei servizi esistenti, l’attivazione di seminari di studio e approfondimento per gli addetti ai lavori sui temi della violenza di genere, la creazione della cosiddetta “Rete delle Reti” contro la violenza che prevede la promozione e implementazione a partire dagli uffici della Cittadinanza, della pratica del lavoro sociale di rete, la sensibilizzazione dei cittadini. “Un capitolo a parte è dedicato alla prevenzione – ha precisato l’assessore - e prevede, in alcune scuole superiori, la realizzazione di una ricerca sulle culture di genere finalizzata a conoscere i diversi punti di osservazione – quello maschile e quello femminile – così come li vedono i ragazzi e le ragazze nel contesto sociale e culturale in cui vivono. Sono previste anche azioni pilota di ricerca-intervento sulla violenza di genere e sulla prevenzione, rivolte ai ragazzi e alle ragazze che frequentano centri di aggregazione giovanili che saranno individuati nel territorio regionale, inoltre verranno promossi e implementati i gruppi di auto mutuo aiuto di donne già esistenti e attraverso i quali le donne sperimenteranno relazioni basate sul senso di solidarietà e sulla stima”. “La sensibilizzazione della comunità e dei giovani è fondamentale per evitare che il fenomeno continui ad essere sommerso – ha riferito Stufara – È evidente che molte violenze non sono denunciate, in particolare quelle psicologiche di cui talvolta le donne non sono neanche del tutto consapevoli. Per sviluppare azioni efficaci in termini di prevenzione e contrasto, è essenziale che si crei una reale integrazione e una collaborazione fra una pluralità di attori, sia istituzionali che sociali. È proprio questa la novità del progetto. La costruzione di una rete di soggetti così vasta deve anche servire a far uscire dal silenzio le donne vittime di violenza fisica o psicologica”. In Umbria – è scritto nella relazione che accompagna il progetto - negli ultimi dodici mesi il 6,4 per cento delle donne ha subito violenza fisica o sessuale, il 6,9 per cento di tali violenze è stato commesso dal partner mentre il 14,5 per cento dall’ex partner. Secondo l’Istat (dati aggiornati al 2006) sempre in Umbria il 28,6 per cento delle donne di età compresa tra i 16 e 70 anni ha nel corso della propria vita subito violenza fisica o sessuale, mentre tra il 2003 e il 2006 il servizio Telefono Donna del Centro per le Pari Opportunità della Regione Umbria ha accolto 918 richieste di sostegno, di cui il 49 per cento era legato ad abusi e maltrattamenti commessi dai mariti. Ecco quali sono i componenti dell’Associazione temporanea di scopo che gestirà il progetto “Mai più violenze”. Regione Umbria (capofila); Provincia di Perugia; Comune di Perugia; Comune di Terni; Comune di Todi; Comune di Spoleto; Comune di Narni; Comune di Orvieto; Comune di Gubbio; Comune di Città di Castello; Comune di Foligno; Comune di Norcia; Azienda sanitaria locale n. 1; Azienda sanitaria locale n. 2; Azienda sanitaria locale n. 3; Azienda sanitaria locale n. 4; Centro Pari Opportunità Regione Umbria; Consigliera di Parità Regione Umbria; Progetto Donna; Associazione La Goccia; Arci Solidarietà Ora d’aria; Associazione Pos; Comitato 8 Marzo; Associazione Donne contro la guerra; Cilap Umbria; Consorzio Abn; Associazione L’albero di Antonia; Associazione Il Pettirosso; Associazione Libera…mente Donna; Cooperativa sociale Aidas; Cooperativa sociale Asad; Cooperativa sociale Cipss; Cooperativa sociale Didasko; Cooperativa sociale Actl; Cooperativa Il Quadrifoglio; Cooperativa sociale Cultura e lavoro; Cooperativa sociale Fiore Verde. .  
   
 

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