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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Settembre 2008
 
   
  BIANCHI, AUTOCTONI, ESTIVI E BIO: I VINI DELLE MARCHE FIRMATI BARONE PIZZINI.

 
   
  Calici di natura per un’estate all’insegna del piacere-bio Bianchi, autoctoni e bio: sono i vini proposti per l’Estate 2008 da Barone Pizzini, azienda vitivinicola fra le più antiche della Franciacorta (la prima a produrre bollicine Docg da viticoltura biologica), con tenute anche nelle Marche, in Toscana e in Puglia. Quattro tenute accomunate dalla medesima scelta: la viticoltura biologica come garanzia di qualità superiore, scelta che dagli anni ‘90 Barone Pizzini condivide con le più prestigiose cantine del mondo, i fuoriclasse dell’enologia internazionale (da Romané Conti a Chateau Petrus), che la applicano come regola da sempre. Il Pievalta e il Dominè sono due interpretazioni di Verdicchio prodotte nella tenuta marchigiana di Barone Pizzini, Pievalta, ventinove ettari certificati in biologico, fra i più vocati dei Castelli di Jesi secondo la tradizione, sui quali dal 2005 è iniziata l’applicazione dei metodi di viticoltura biodinamica. Alcune fra le migliori aziende vitivinicole francesi si sono già convertite alla biodinamica e il Clos de la Coulèe de Serrant, uno dei vini bianchi francesi di culto, è prodotto proprio da uno dei profeti della viticoltura biodinamica, Nicolas Joly. Pievalta Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore Il Pievalta, ideale con i primi leggeri e con piatti a base di pesce, ottimo come aperitivo, è l’interpretazione più giovane del Verdicchio. È per questo che in etichetta ricorre il simbolo alchemico della “primavera”, come espressione della personalità fresca del vino. Per le sue caratteristiche il Pievalta, infatti, viene proposto la primavera successiva alla vendemmia, protagonista ideale anche della stagione estiva. Domine’ Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore Il Dominè è perfetto con i primi e con insalate di pesce e crostacei, da provare anche con la pizza. Ha profumi accattivanti di fiori ed erbe aromatiche e gusto sapido e persistente. Da notare che, fra i vitigni bianchi, il Verdicchio è noto per le sue potenzialità di invecchiamento. Il Dominè, proposto ad oltre un anno dalla vendemmia, è un’interpretazione più matura del vitigno, sempre vivace e fresca, ma più complessa. L’etichetta riporta il simbolo alchemico della “composizione” che indica la nascita del vino dall’unione di due vigneti: il Dominè esprime, infatti, il terroir della Valle Esine con i suoi versanti nord e sud. Barone Pizzini, spinta dalla costante ricerca della qualità e della sostenibilità ambientale quale garanzia di genuinità e di tipicità del terroir, ha investito nella tenuta Pievalta facendo propria, con curiosità ed interesse, la concezione “olistica” della vita e della natura, alla base dei metodi di viticoltura biodinamica. L’agricoltura biodinamica, come quella biologica, esclude l’elaborazione chimica e la manipolazione genetica e incoraggia invece la vita microbica di ciascun terreno il cui carattere autentico viene rafforzato concimando con sostanze vegetali e animali. Per Barone Pizzini la viticoltura biologica è la migliore condizione per produrre vini di qualità superiore, espressione autentica ed incontaminata del terroir e garanzia di integrità per chi li sceglie: i vini della storica azienda sono quindi frutto della scelta di metodi di lavorazione, in campagna e in cantina, volti a preservare intatte le caratteristiche che una natura incontaminata sa donare all’uva. Barone Pizzini: viticoltori d’ambiente Nata nel 1870 dall’omonima famiglia nobiliare, Barone Pizzini è una delle più antiche aziende vitivinicole della Franciacorta. La metà degli anni ‘90 segna l’avvio della sperimentazione della viticoltura biologica, sul modello di grandi cantine francesi, fuoriclasse del panorama internazionale che da sempre li applicano. “Viticoltura biologica” significa che in campagna, per la difesa e il nutrimento delle piante, si usano solo sostanze che si trovano in natura o che l’uomo può ottenere con processi semplici. Niente elaborazione chimica o manipolazione genetica, niente Ogm, fertilizzanti o pesticidi chimici di sintesi. Oggi, in tutte le tenute Barone Pizzini, presente anche in altre regioni vocate come Toscana (a Scansano, con il Morellino), Marche (nei Castelli di Jesi con il Verdicchio) e Puglia (nel Salento, con gli autoctoni Primitivo e Negroamaro), nascono vini esclusivamente da uve bio. Tutti i vigneti Barone Pizzini sono certificati secondo il disciplinare della viticoltura biologica e l’impegno continua anche dopo, con metodi di lavorazione in cantina volti a preservare intatte le caratteristiche che la natura ha saputo donare all’uva. Alla produzione del vino si aggiunge il progetto Eleiva per la produzione di olio extra-vergine d’oliva: una ventina di ettari di uliveti in Toscana, a Scansano, per produrre un’edizione limitata di bottiglie da selezionate cultivar. Nel 2006-2007 ulteriori e importanti investimenti sono stati concentrati in Franciacorta per la costruzione della nuova cantina, 6. 000 metri quadrati, su tre livelli, realizzati secondo criteri di architettura eco-compatibile. Ad un passo dalla nuova cantina si trova il Borgo Barone Pizzini, sede storica dell’azienda, che comprende oggi il Ristorante Santa Giulia, il Museo Agricolo, l’Osteria Wine Shop “La Licenza” e quattro camere per un soggiorno di charme tra le colline vitate di Franciacorta e la Riserva Naturale delle Torbiere. Nel Borgo sono in corso i lavori di riadattamento della vecchia sede per accogliere iniziative enoturistiche, culturali e servizi di ospitalità. .  
   
 

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