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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Settembre 2008
 
   
  BASILICATA: CIA-ANABIO, CRESCE IL CONSUMO DI PRODOTTI “BIO”

 
   
   Mentre l’alimentare tradizionale tira la cinghia, il “bio” non conosce crisi. I consumi continuano a crescere (più 10 per cento nel 2007 come media nazionale e più 4 per cento come media Basilicata; più 6 per cento nel primo semestre 2008 come media nazionale e più 2,5 per cento come media Basilicata), ma c’è il rischio che le nostre tavole vengano invase da prodotti stranieri, visto che in Italia diminuiscono aziende e superfici coltivate a biologico. A sostenerlo è la Cia-confederazione italiana agricoltori alla vigilia della giornata nazionale del biologico promossa di intesa con l’associazione per l’agricoltura biologica- Anabio – e che si è svolta  domenica 14 settembre. Sotto lo slogan “indovina chi viene a pranzo. Il bio in tavola”, la Cia e l’Anabio regionale hanno promosso, sempre per domenica 14, un pranzo con i prodotti biologici dell’agricoltura lucana. L’incontro si terrà a Tito presso il Convento di S. Antonio, alle ore 12. Dunque, un “bio” -afferma la Cia- a due facce. Se da una parte c’è soddisfazione per l’aumento degli acquisti delle famiglie, dall’altra c’è preoccupazione per una situazione produttiva che inverte la tendenza e registra un calo (meno 5 per cento) delle superfici certificate e degli operatori (meno 2 per cento) che oggi rappresentano il 3 per cento del totale. Un quadro determinato da una scarsa attenzione nei confronti del biologico, sia a livello centrale che regionale. Da qui l’esigenza di politiche e di interventi incisivi per ridare slancio al settore. Se non si inverte questo trend -avverte la Cia- si corre il pericolo che il “bio made in Italy” non riesca più a soddisfare la richiesta dei consumatori e che sulle nostre tavole arrivino prodotti dall’estero. Nel settore dei prodotti confezionati -ricorda la Cia- l’impennate più vistose nei consumi si hanno per l’ortofrutta (più 25,2 per cento nel 2007 e più 18,4 per cento nel primo semestre del 2008), per gli alimenti per l’infanzia (più 36,4 per cento e più 17,6 per cento), per la pasta e il riso (più 13 per cento e più 32 per cento), per il pane e i suoi sostituti (più 32,4 per cento nel primo semestre 2008). Sempre nel settore del “bio” confezionato, da rilevare che a livello geografico nel 2007 si è avuta una forte crescita nel Nord (tra più 15 e più 17 per cento). Più contenuto l’aumento nel Sud (più 3,4 per cento); mentre nel Centro si registra una flessione (4,5 per cento). Per quanto riguarda i prodotti sfusi, si hanno -rileva la Cia- incrementi nei consumi dei formaggi (più 2,1 per cento nel 2007 e più 5,6 per cento nei primi sei mesi del 2008), negli ortaggi (più 9,4 per cento e più 2 per cento), nella frutta (più 3,4 per cento e più 3,5 per cento). Per quanto concerne, invece, i canali distributivi del “bio”, la Cia evidenzia che il 45 per cento degli acquisti avviene nei supermercati ed ipermercati, il 26 per cento nei negozi specializzati, il 9 per cento nella vendita diretta e il 20 per cento da parte dei gruppi d’acquisto solidali e nel dettaglio tradizionale. .  
   
 

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