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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Settembre 2008
 
   
  LAVORO: RAPPORTO PREVISIONALE FVG

 
   
  Trieste, 15 settembre 2008 - L´economia e il mercato del lavoro del Friuli Venezia Giulia mostrano un andamento positivo nel secondo trimestre di quest´anno, in linea con il Nord-est, confermando in questo modo la "tenuta" del primo trimestre, un risultato ottenuto grazie soprattutto all´andamento delle esportazioni (+ 5,5 per cento, quarto posto in Italia). L´andamento positivo della regione risalta in modo particolare se confrontato al quadro generale, di "forte rallentamento" economico che si registra in Italia e in Europa. Queste indicazioni sono contenute nel "Rapporto previsionale dell´economia e del mercato del lavoro regionale", relativo al secondo semestre del 2008, elaborato dalla società Greta per conto dell´Agenzia regionale del lavoro e della formazione professionale. Il rapporto è stato presentato l’ 11 settembre a Trieste, nel corso di un incontro con la stampa, dall´assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen, che ha comunque invitato a non abbassare la guardia. "Vi sono indubbiamente segnali positivi di tenuta dell´economia e del mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia - ha commentato l´assessore - ma certo non possiamo sottovalutare le difficoltà che si registrano su scala nazionale e internazionale, far finta insomma che la nostra regione sia un´isola felice, avulsa dal contesto generale". "Per quanto innovativo e dinamico sia il tessuto produttivo del Friuli Venezia Giulia - ha aggiunto - la perturbazione economica sicuramente si farà ancora sentire. Per questo continuerà l´impegno politico della Regione per introdurre misure innovative, affinché le nostre imprese possano raggiungere l´eccellenza e la qualità e siano in grado di competere in maniera ancora più incisiva". Nel rapporto vengono presi in considerazione i dati del secondo trimestre per formulare alcune previsioni e indicare alcune tendenze per i prossimi anni. Non si esclude un rallentamento nel breve periodo, come conseguenza del deterioramento della situazione congiunturale, che non dovrebbe però intaccare una prospettiva positiva per il secondo semestre del 2008 e per i prossimi anni. Per quanto riguarda il Prodotto interno lordo (Pil), la regione ha conseguito dal 2005 al 2007 una crescita superiore alla media italiana, una dato che dovrebbe essere confermato fino al 2011. Quest´anno la crescita del Pil si collocherebbe, a seconda degli scenari presi in considerazione, tra lo 0,7 e l´1 per cento (tra 0,5 e 0,8 la "forbice" nazionale). Nel "Rapporto si cita uno studio dell´Unione europea, che pone il Friuli Venezia Giulia al quarto posto in termini di performance, un risultato che si spiega con il contenuto tecnologico della produzione industriale e con un forte grado di cambiamento del sistema economico locale rispetto alla media nazionale. Il tasso di attività - vale a dire il rapporto fra forze lavoro e popolazione con più di 15 anni - è in crescita, e dovrebbe attestarsi nel 2008 al 69,2 per cento (contro il 68,1 nel 2007), con un incremento di 6 mila unità, un risultato considerato importante in una fase di notevole incertezza dell´economia. Questa crescita sarà sostenuta da flussi di immigrati. Anche in questo caso la tendenza positiva è confermata per gli anni successivi. Gli occupati nel 2007 in Friuli Venezia Giulia ammontavano a quasi 532 mila e si dovrebbero attestarsi nel 2008 tra le 537 e le 538 mila unità. Si prevede che quest´anno il tasso di occupazione - il rapporto tra occupati e popolazione tra 15 e 64 anni - arrivi al 66,9 per cento (65,9 nel 2007), confermando una fase di crescita moderata che dovrebbe proseguire negli anni prossimi. Entrando nel dettaglio dei singoli settori, si prevede nei prossimi anni un aumento degli occupati nei servizi, una flessione marcata nell´agricoltura, nella silvicoltura e nella pesca, una sensibile ripresa nell´industria e una conferma del calo nelle costruzioni. Infine, il tasso di disoccupazione si mantiene al 3,3 per cento. Nei prossimi due anni la disoccupazione dovrebbe oscillare tra il 3 e il 3,4 per cento, all´interno comunque di una tendenza a un´ulteriore riduzione nel lungo periodo. Si tratta di un dato nettamente inferiore a quello nazionale, che vedrebbe un tasso tra il 5,5 e il 6,1 per cento. .  
   
 

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