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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Settembre 2008
 
   
  ROBERT PETTENA SECOND ESCAPE A CURA DI PIER LUIGI TAZZI, PRESSO PALAZZO BANCI BUONAMICI SEDE DELLA PROVINCIA DI PRATO

 
   
  Milano, 15 settembre 2008 - Inaugurata presso Palazzo Banci Buonamici sede della Provincia, Robert Pettena Second Escape, la mostra a cura di Pier Luigi Tazzi, organizzata da Dryphoto arte contemporanea, é un grande evento nello spazio pubblico inserito nell’ambito di Territoria3. Lo spazio del contemporaneo, un articolato progetto di rete sulla cultura contemporanea promosso dalla Provincia di Prato con il contributo della Regione Toscana. Second Escape è il lancio della pubblicazione, dallo stesso titolo, edita da Gli Ori, della prima estesa monografia sull’opera (dal 1998 al momento attuale) di Robert Pettena, l’artista nato a Pembury in Inghilterra nel 1970 e, fin dai suoi inizi, attivo a Firenze. Si articola in una serie di mostre e di eventi, incentrati su opere dell’artista dal 2001 ad oggi, che avranno luogo in luoghi istituzionali fra i più importanti della città, quali Palazzo Banci Buonamici, sede della Provincia di Prato, il Palazzo della Prefettura, il Teatro Metastasio, Palazzo Vaj, attualmente sede della Monash University Prato Centre, nonché nello spazio espositivo di Dryphoto arte contemporanea che ne è l’ente organizzatore. Il libro, le mostre e gli eventi che accompagnano il suo lancio sono a cura di Pier Luigi Tazzi che dell’artista dice: “Pettena non tende a creare o a ripensare modelli, quanto a cogliere dei momenti in cui si manifesta un senso …” e continua “Tende a mettere in scena quelli che gli Inglesi chiamano pun, giochi di parole, quindi, più che giochi di linguaggio, jeux de langage. Di quest’ultimi giustamente diffida ritenendoli trappole autoritarie nel momento stesso che si danno come autorevoli, lui che è refrattario ad ogni autorevolezza. E perciò mantiene sempre la dimensione del gioco, come scappatoia, più ancora che come uscita di sicurezza: second escape. ” (Pier Luigi Tazzi, Second Escape. Gli Ori, Prato 2008). .  
   
 

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