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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Settembre 2008
 
   
  CAMPAGNA ANTINCENDI 2008: UMBRIA DA ANNI TRA REGIONI CON PIÙ BASSA INCIDENZA INCENDI BOSCHIVI

 
   
  Perugia, 16 settembre 2008 – “L’umbria è, da anni, fra le regioni con la più bassa incidenza di incendi boschivi e i dati lo dimostrano”. Lo ha sottolineato il vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle Politiche agricole e programmazione forestale Carlo Liviantoni, tracciando un primo resoconto della campagna antincendi boschivi 2008. All’incontro con i giornalisti hanno preso parte il direttore regionale all’Agricoltura e foreste Ernesta Maria Ranieri e il responsabile del Servizio Foreste ed economia montana Francesco Grohmann. “Nonostante gli incendi abbiano percorso quest’anno una superficie boscata pari a meno della metà di quella che storicamente viene in media percorsa – ha sottolineato – è stata diffusa da giornali e televisioni l’immagine di una regione ‘maglia nera’, con un’inadeguata attività di vigilanza. Al contrario, i numeri confermano che la scelta della Regione Umbria di potenziare la prevenzione e l’organizzazione, più pronta ed efficace, che ha messo in campo per le operazioni di spegnimento si sono rivelate le migliori per salvaguardare il patrimonio boschivo umbro”. “Anche nel 2007 – ha ricordato Liviantoni – che è stato problematico per l’emergenza siccità, il fenomeno degli incendi boschivi, seppur grave, ha evidenziato dati eccezionali in senso positivo se rapportati alle altre regioni. Sono stati 1. 080 gli ettari di aree boscate percorse dal fuoco in Umbria, a fronte dei 5mila ettari delle Marche, 8. 740 del Lazio, 9. 270 dell’Abruzzo e i 1. 190 ettari del Molise, che ha una superficie forestale pari a circa un terzo di quella umbra”. “Negli ultimi quindici anni – ha proseguito – c’è stato un costante miglioramento. Sono, infatti, in diminuzione il numero di incendi per anno; la superficie boscata totale percorsa da incendio e la superficie media per incendio. In particolare, quest’ultimo dato testimonia l’efficienza dell’organizzazione di spegnimento che, grazie alla tempestività dell’intervento, ha permesso di contenere i danni”. Nel corso del 2008, ha riferito Liviantoni, “si sono verificati, infatti, 106 incendi boschivi, contro una media di 93, che hanno percorso una superficie di circa 150 ettari (contro una media di 360,7 ettari), con una media di superficie boscata percorsa dal fuoco di circa 1,4 ettari, valore molto inferiore alla metà del valore registrato negli ultimi cinque anni (3,87 ettari)”. Il vicepresidente della Giunta regionale ha fornito anche un raffronto tra l’Umbria e le altre regioni dell’Italia peninsulare, in base ai dati nazionali del Corpo forestale dello Stato al 31 agosto 2008, specificando come nel confronto non possano essere considerate le regioni alpine, che hanno “ambienti e climi completamente diversi”. L’umbria, con 142 ettari, è la regione con la superficie percorsa da incendio più bassa – ha detto - seguita dal Molise (231 ettari) che, come detto, ha una superficie forestale pari a un terzo di quella dell’Umbria. Ben più elevati i dati di Abruzzo (301 ettari), Marche (263), Toscana (319 ettari), per non parlare del Lazio con 851 ettari. Se si analizza il rapporto fra superficie percorsa dal fuoco e superficie forestale regionale, l’indice più corretto per comprendere l’impatto degli incendi sul patrimonio forestale, l’Umbria è seconda solo alla Toscana (0,042 per cento; in Toscana 0,032), con valori pari a meno della metà di quanto registrato nelle altre regioni dell’Italia centrale”. “In Umbria – ha ricordato, inoltre Liviantoni – in base alla legge nazionale e alla legge di settore con il relativo Piano regionale antincendi, la Regione, attraverso il Servizio foreste ed economia montana, cura il coordinamento generale e la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva, oltre a sovraintendere al funzionamento della Sala Operativa Unificata Permanente, alla quale partecipano i diversi soggetti istituzionali coinvolti, il cui compito principale è il coordinamento delle operazioni di spegnimento e che rappresenta un presidio fondamentale nella politica di prevenzione. Il Corpo Forestale dello Stato, sulla base di una convenzione con la Regione – ha detto ancora - gestisce la Sala Operativa e dirige sul terreno le attività di lotta attiva contro gli incendi; il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco collabora alle attività di prevenzione e lotta attiva e, sulla base di una convenzione con la Regione, mette a disposizione due squadre specifiche per l’attività del piano regionale. Le comunità montane, inoltre, organizzano le squadre addette alla lotta attiva contro gli incendi, tutte costituite da personale con contratto a tempo indeterminato, e coordinano l’attività svolta dalle organizzazioni del volontariato”. Nell’attività di prevenzione e spegnimento sono impiegate “circa duemila persone, di cui la metà appartenenti alle diverse organizzazioni di volontariato che effettuano principalmente attività di pattugliamento e avvistamento”. Secondo l’assessore Liviantoni, “il ricorso a personale con contratto a tempo indeterminato è uno degli elementi che concorrono alla buona situazione dell’Umbria, poiché evitano qualsiasi possibile legame tra presenza degli incendi e opportunità di lavoro, sia per lo spegnimento che nella successiva fase di ricostituzione del bosco”. “Occorre lavorare soprattutto per rafforzare il sistema di prevenzione - ha detto Liviantoni – Per questo valutiamo con preoccupazione la progressiva riduzione del fondo nazionale per le attività antincendi, mentre si sono registrati importanti stanziamenti per il potenziamento dei mezzi antincendi. Vanno concentrati gli sforzi anche attraverso attività di educazione ed informazione, di controllo e sorveglianza del territorio”. “Vogliamo salvaguardare – ha aggiunto - un patrimonio, culturale ed economico, fondamentale come è quello forestale per l’Umbria, regione che è prima in Italia per intensità boschiva, insieme all’Emilia Romagna, con 1816 alberi ad ettaro. Uno dei passaggi cruciali è rappresentato dal nuovo Piano forestale regionale, in fase di predisposizione”. Uno “strumento quadro – ha spiegato, in proposito, il direttore regionale all’Agricoltura e foreste Ernesta Maria Ranieri – che opererà per lo sviluppo e la valorizzazione del patrimonio forestale insieme ad altri strumenti di programmazione regionale, quali il Programma di Sviluppo Rurale (‘Psr’) 2007/2013. Circa il 10 per cento delle risorse comunitarie del ‘Psr’ sono destinate al settore forestale, sia per accrescere la competitività delle imprese (attualmente 390, con circa seimila operatori) sia per gli aspetti ambientali. Una superficie boscata di circa 370mila ettari, che occupa il 44 per cento del territorio regionale, che assorbe circa un decimo delle emissioni di Co2 delle attività produttive umbre. Tra le misure del ‘Psr’, con cinque progetti significativi, anche la produzione di energia da biomasse di origine forestale”. I dati relativi agli incendi boschivi e la fotografia del patrimonio forestale umbro sono, da qualche mese, disponibili sul sito internet della Giunta regionale, con una specifica sezione (www. Antincendi. Regione. Umbria. It). Curato dal Servizio foreste ed economia montana della Regione Umbria, di cui è responsabile Francesco Grohmann, offre una banca dati degli incendi in cui sono visualizzabili i dati e la localizzazione di tutti gli incendi boschivi avvenuti in Umbria dal 1997. A partire dal 200,4 per ogni incendio è disponibile il perimetro su base catastale e una serie di fotografie panoramiche scattate nei giorni successivi all’incendio. “Il lavoro di supporto e di sensibilizzazione effettuato dalla Regione – ha sottolineato il dottor Grohmann, in merito al catasto degli incendi – ha fatto sì che tutti i Comuni dell’Umbria nei cui territori si sono verificati incendi hanno provveduto ad approvare e pubblicare il censimento delle aree percorse dal fuoco”. .  
   
 

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