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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Settembre 2008
 
   
  15A QUADRIENNALE, PROCLAMATI I VINCITORI: ADRIAN PACI PREMIO QUADRIENNALE, DEBORAH LIGORIO PREMIO GIOVANE ARTE, MAURIZIO CATTELAN PREMIO ALLA CARRIERA. IL BILANCIO DELLA MOSTRA A DUE GIORNI DALLA CHIUSURA.

 
   
   Roma, 17 settembre 2008 - Ultimo fine settimana per la Quadriennale d’arte al Palazzo delle Esposizioni. La mostra chiuderà i battenti questa domenica, ma è già possibile tracciare un bilancio della 15a edizione della più importante esposizione istituzionale dedicata all’arte contemporanea italiana. I premi . Una chiusura in bellezza. A partire dai premi agli artisti, assegnati da una Giuria – per la prima volta nella storia dell’Istituzione – tutta straniera. Una scelta, questa, che ha risposto alla volontà di dare un maggiore respiro internazionale ai novantanove autori presenti (alcuni dei quali già si dividono per la loro attività tra l’Italia e altri Paesi) e offrire loro la possibilità di essere conosciuti più da vicino da tre personalità di alto profilo critico: Suzanne Pagé, Direttore della Fondation Louis Vuitton pour la création (dopo essere stata per diciassette anni alla guida del Museo d’Arte Moderna di Parigi), Gerald Matt, Direttore della Kunsthalle di Vienna, Vicente Todolí, Direttore della Tate Modern di Londra. Ecco i vincitori: ad Adrian Paci è andato il Premio “Quadriennale” di 20. 000 euro, a Deborah Ligorio il Premio “Giovane Arte” di 10. 000 euro. Due artisti che si sono espressi entrambi con il video. Quello di Paci per la Giuria è “un lavoro di grande tensione cinematografica, semplice ma efficace, realizzato con economia di mezzi. Una profonda riflessione di rilievo sociale su una problematica che da sempre accompagna l’emigrazione. Un film di forte impatto emotivo”. Il lavoro della Ligorio è apparso “un video affascinante, ipnotizzante, che ben rappresenta l’interazione tra il paesaggio naturale e quello creato dall’uomo, una colonna sonora visiva, che si sviluppa intorno alla dialettica tra documentario e fiction, tra passato e presente”. La Giuria è stata invitata ad assegnare anche una medaglia d’oro alla carriera a un artista italiano affermato, riconosciuto a livello internazionale, che abbia raggiunto la pienezza della sua maturazione artistica. Un artista da individuare extra mostra, dato che questa edizione della Quadriennale è dedicata alle generazioni di artisti giovani e mid-career. Il Premio alla Carriera è andato a Maurizio Cattelan (che partecipò, nel 1996, alla Xii edizione della Quadriennale “Ultime generazioni”) i cui lavori “creano immagini che rimangono nella mente dello spettatore, precise ma ambigue, di grande tensione, drammatiche e ironiche allo stesso tempo. I suoi lavori attivano e si appropriano dello spazio nel quale li colloca. Sfida il pubblico e le istituzioni andando contro preconcetti e tabù”. In collaborazione con la Parc - Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Quadriennale entro il primo semestre del 2009 dedicherà alla figura e al lavoro di Cattelan una giornata di studi che avrà come esito una pubblicazione. La partecipazione del pubblico 30. 000 i visitatori in 76 giorni di apertura, un risultato ragguardevole considerato il periodo estivo (metà giugno-metà settembre). Più di mille i cataloghi venduti al bookshop di Palazzo delle Esposizioni. Molto buona la risposta del pubblico giovane che ha aderito con entusiasmo a tutte le iniziative mirate: dall’ingresso gratuito il primo mercoledì di ogni mese, ai percorsi di visita tematici proposti dal dinamico Laboratorio d’Arte del Palazzo delle Esposizioni. Ha colpito in modo particolare la partecipazione delle famiglie. Da più parti è stato osservato come questa edizione della Quadriennale sia particolarmente gioiosa, un “inno alla vita”, una mostra da odorare, toccare, che in molti casi invita il pubblico a interagire con le opere. Tra quelle che più hanno colpito i bambini, le grandi farfalle colorate di Caccavale, l’orso di chewing gum rosa di Savini, il festoso gong di Rüdiger. Un discorso a parte merita l’iniziativa “Dai un titolo alla mostra”. Il campo di osservazione ampio e variegato della 15a Quadriennale aveva suggerito alla Commissione curatoriale (Chiara Bertola, Lorenzo Canova, Bruno Corà, Daniela Lancioni, Claudio Spadoni) di non forzare sotto un titolo generico gli autori invitati e di lasciare al pubblico la possibilità di suggerirne uno che riassumesse le sensazioni suscitate dalla visita. Tanti i titoli pervenuti. Nessuno andrà a contrassegnare ufficialmente la memoria di questa Quadriennale. Ma ne sono stati scelti 76, idealmente uno per ciascun giorno di apertura della manifestazione. Saranno proiettati nel corso della cerimonia di premiazione di questa mattina e scorreranno sullo schermo della Sala Cinema come veri e propri “titoli di coda” della mostra. Centinaia gli articoli pubblicati sulla stampa italiana e straniera. Dalla critica d’arte il giudizio su questa edizione della mostra è nel complesso positivo. Particolarmente apprezzata è stata l’impaginazione allestitiva ariosa ed elegante di Lucio Turchetta, che è riuscita a orchestrare opere molto eterogenee per dimensioni, linguaggi ed esigenze espositive. Ha ottenuto consensi il tentativo compiuto dalla Commissione curatoriale di proporre una selezione che riflettesse le diverse declinazioni del nostro fare artistico negli ultimi due decenni, senza tuttavia attribuire agli artisti delle linee di appartenenza. Ogni tentativo di apparentare le opere in mostra a seconda delle pratiche artistiche appare limitativo, tanti sono i temi, le tecniche, le sensibilità e continui gli slittamenti tra diversi dispositivi formali. Positiva la tendenza a incoraggiare la partecipazione di artisti con opere eseguite per la mostra o in situ, tendenza questa da perseguire in futuro con ancora maggiore convinzione. .  
   
 

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