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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 17 Settembre 2008 |
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CREDEM, PIANO TRIENNALE 2008-2010: 116 NUOVI PUNTI VENDITA TRA FILIALI, NEGOZI FINANZIARI E CENTRI IMPRESE
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Reggio Emilia, 17 settembre 2008Il Consiglio di Amministrazione di Credem, presieduto da Giorgio Ferrari, ha approvato in data 10 settembre il piano strategico triennale 2008 – 2010 che sarà illustrato alla comunità finanziaria domani, giovedì 11 settembre 2008, dal direttore generale di Credem Adolfo Bizzocchi nel corso di una conference call alle ore 16. Le linee guida della pianificazione strategica 2008 – 2010, elaborate sulla base dell’attuale scenario di previsione economica, si sviluppano in piena continuità con il precedente piano 2006-2008 e prevedono la crescita dimensionale degli assets, del network distributivo e del numero clienti, con una redditività a valori di eccellenza anche in una fase di decisa crescita dimensionale del Gruppo e con l’obiettivo di creare valore nel medio-lungo periodo. Il raggiungimento degli obiettivi del piano avverrà attraverso la piena valorizzazione degli investimenti effettuati. E’ prevista infatti l’integrazione dei rami di azienda acquisiti (complessivamente 72 sportelli da Banco Popolare, Unicredit e Citibank) e il raggiungimento del pieno potenziale delle oltre 70 nuove filiali aperte nell’ultimo triennio (considerando anche le aperture previste entro l’anno). La pianificazione del Gruppo prevede il rafforzamento del business del credito personale con la riprogettazione del modello di servizio per ridurre i tempi di risposta e semplificare l’operatività di filiale. Le linee guida del piano prevedono anche la semplificazione della gamma prodotti e dei processi produttivi e distributivi, lo sviluppo dell’accordo di bancassurance con Reale Mutua con la ricerca di ulteriori reciproche aree di collaborazione, l’attenta gestione del capitale, il mantenimento di solidi ratios patrimoniali. Nel triennio 2008-2010 il risultato operativo è stimato in crescita media annua del 9,9%. Per gli impieghi, al netto dei pronti contro termine, si prevede una crescita media annua del 12,4% (22,1 miliardi a fine 2010) superiore alla crescita prevista per il sistema. La raccolta, al netto dei pronti contro termine, è stimata in crescita media annua del 6,4% (a 69,6 miliardi di euro a fine 2010), 8,6% se si considera soltanto la componente clientela, con una produzione netta complessiva di oltre 6 miliardi di euro. Il cost/income (1) è previsto in calo a fine 2010 al 59,8% pur in presenza degli oneri derivanti dall’integrazione delle filiali acquisite. Sviluppo territoriale e rete distributiva A fine 2010 la rete di distribuzione aumenterà di 116 punti vendita per un totale di 725 unità. Le nuove filiali retail saranno 94 con l’obiettivo a fine 2010 di arrivare a 595 unità. A queste si aggiungeranno le aperture di 2 nuovi centri imprese per un totale, a fine periodo, di 44 unità e di 20 nuovi negozi finanziari con l’obiettivo di arrivare a 86 complessivi punti vendita, coerentemente con gli investimenti sostenuti nel potenziamento delle reti di promozione. Nel triennio saranno inseriti 380 nuovi promotori finanziari che porteranno la rete a circa 1. 150 unità. E’ previsto inoltre l’ulteriore sviluppo delle reti commerciali specializzate del Gruppo: Creacasa, rete di agenti in attività finanziaria, che prevede il reclutamento di 150 nuovi professionisti entro fine 2010, e Bank & More, filiali dedicate al target dei new – comers con un’offerta di prodotti semplificata e focalizzata sulle necessità della clientela target. Patrimonializzazione e gestione dei rischi Prosegue il programma di ulteriore rafforzamento dei processi di gestione dei rischi e del capitale, in ottica di governo del valore, in coerenza con il I e Ii Pilastro di Basilea 2. Si intende confermare un contenuto risk-appetite e solidi livelli di patrimonializzazione di base. Il Gruppo Credem ha da diversi anni intrapreso un percorso progettuale teso ad implementare modelli avanzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali, a fronte dei rischi del I Pilastro: con riferimento al rischio di credito, a giugno 2008 il Gruppo Credem è stato autorizzato dalla Banca d’Italia ad utilizzare il modello interno (Irb Foundation) per il portafoglio Corporate. Sono in fase avanzata di realizzazione le attività necessarie ad ottenere l’autorizzazione all’utilizzo del modello Irb Advanced, si auspica entro dicembre 2009 per il portafoglio Retail ed entro dicembre 2010 per quello Corporate. Con riferimento ai rischi operativi, sempre da giugno 2008 il Gruppo Credem adotta il modello Tsa (Standardized Approach), mentre sono in corso le attività per l’implementazione, con finalità gestionali, del modello interno Ama (Advanced Measurement Approach). L’applicazione dei criteri di Basilea 2, attraverso l’elaborazione dei rating interni estesi a tutta la clientela, consentirà di migliorare l’efficienza allocativa del capitale, di ridurre il costo del rischio e di determinare più correttamente il pricing del credito. Infine, con riferimento al Ii Pilastro del Nuovo Accordo sul capitale di Basilea, sono in corso le iniziative attraverso le quali il Gruppo Credem intende dotarsi di un processo strutturato di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica (Internal Capital Adequacy Assessment Process – Icaap), in relazione ai rischi assunti e alle strategie aziendali, e per la determinazione del capitale ritenuto adeguato a fronteggiarli. Investimenti Complessivamente nel triennio sono stimati circa 100 milioni di euro di investimenti di cui circa il 50% in information tecnology con l’obiettivo di accrescere l’efficienza, il governo e il controllo dei processi. Altri dati La raccolta diretta (2), compresa la raccolta assicurativa, a fine 2010 si prevede in crescita del 9,2% medio annuo a 24,3 miliardi di euro, la raccolta indiretta si prevede a 45,3 miliardi di euro con una crescita media annua del 5%. Il margine di intermediazione si stima in crescita media annua del 7,9%, raggiungendo, a fine 2010, 1. 264 milioni di euro. I costi operativi (compresi ammortamenti) sono previsti a fine 2010 a 791 milioni di euro (+6,8% medio annuo, +4,1% al netto dei costi di integrazione delle acquisizioni). Il piano prevede a fine 2010, un utile netto consolidato di 229 milioni di euro, -2,8% medio annuo rispetto al dato del 2007 che peraltro era influenzato da componenti non ricorrenti. Il Roe a fine 2010 è previsto a circa 12% mantenendo un valore di eccellenza anche in una fase di decisa crescita dimensionale del Gruppo. Il Tier 1 capital ratio è stimato a fine 2010 a 7,1%, il Total capital ratio a 9,2%, considerando l’applicazione dei modelli interni già approvati dalla Banca d’Italia. . |
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