Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Settembre 2008
 
   
  DALL´ 1 OTTOBRE L´ASSISTENZA SANITARIA NELLE CARCERI PASSA ALLA REGIONE

 
   
   Roma, 17 settembre 2008 – Dall’ 1 ottobre l’assistenza sanitaria nelle carceri del Lazio sarà gestita dalla Regione. Si è tenuto questa mattina presso la Regione Lazio un incontro tra il Vice presidente Esterino Montino e il Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria del Lazio Angelo Zaccagnino cui ha partecipato anche il Garante dei diritti dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni. L’incontro era finalizzato a definire il passaggio delle competenze sulle prestazioni sanitarie alla popolazione carceraria del Lazio dal Ministero di Grazia e Giustizia alla Regione, così come previsto dal decreto ministeriale n. 126 del 2008 che ne fissa il termine ultimo entro il 30 settembre prossimo. La Giunta regionale, con delibera dello scorso luglio aveva già recepito, infatti, i contenuti del decreto ministeriale avviando le procedure per il passaggio delle consegne. “Oggi i detenuti nel Lazio sono 5. 359 e per tutti la Regione si impegna ad assicurare il mantenimento dei livelli di prestazione sanitaria già erogati dal Ministero - ha dichiarato il Presidente Marrazzo – e, con la collaborazione del Garante per i detenuti Marroni lavoreremo per qualificare e migliorare ulteriormente l’assistenza sanitaria nelle carceri” “Senza l’impegno della Regione - ha detto il Garante dei diritti dei detenuti Angiolo Marroni - dal primo ottobre i detenuti delle carceri del Lazio rischiavano di trovarsi senza assistenza sanitaria. Il trasferimento alle Asl dell’assistenza sanitaria non era più rinviabile. L’esperienza ha, infatti, dimostrato che quello alla salute è uno dei diritti più vilipesi in carcere, non per cattiva volontà degli operatori, ma per la oggettive carenze di personale, strutture e fondi. Oggi, grazie all’impegno della Regione, siamo davanti ad una importante affermazione del diritto alla salute anche in carcere”. .  
   
 

<<BACK