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Notiziario Marketpress di
Giovedì 18 Settembre 2008 |
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ROY ROGER´S BEACH & SHOES: DENIM UN-LIMITED
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Denim Americani e Giapponesi. Scarpe stone-washed. Costumi a foggia 5 tasche. Roy Roger’s si destreggia bene tra concettuale, iper glam e peripezie tintoriali, arricchendo il carniere stilistico della p/e 2009. Raffinatezza esemplare sulla President´s, linea altissima che parte dal denim migliore al mondo per articolare una collezione capsula da boutique, forte di lavaggi che scaturiscono da una ricerca di caratura internazionale. Non per nulla la serie “presidenziale” entrerà anche negli Usa segnando il passo per un’espansione americana del marchio Roy Roger’s, questa linea sarà presentata dagli agenti anche negli show room di Parigi. La noblesse del jeans concettuale trova sublimazione nella De Luxe con denim cimosati per un pubblico di intenditori. Un gruppo di designer nord europei, capeggiati da uno stilista di Anversa, provvede a strutturare le forme su codici alternativi: capospalla a trapezio, modellature lineari, una semplicità apparente plasmata su materiali di qualità eccelsa. Colore: un tessuto tinto in filo e strapazzato con 29 lavaggi stone washed. Ecco l’anima della Linea Marrone, ravvivata dal Denim Color con effetti tali e quali al jeans. Glamour: tagli ergonomici e silhouette rispettose dell’anatomia per la Bianca. Conditio sine qua non: il jeans elasticizzato, gli effetti push up a discapito della gravità, celebrati da tagli strategici. L’ondata di sperimentazioni stone washed colpisce anche la calzatura, costola da due stagioni dell’abbigliamento nata e realizzata dalla designer giapponese Yucca Murase con perizia artigianale. Il tessuto impazza anche sulle tomaie, cucite, lavate, trattate come i jeans e inondate dalla poliedricità cromatica del Denim Color. Il 5 Tasche non cede il passo nemmeno sulla battigia: Roy Roger’s vara il primo costume fedele all’architettura del jeans. Un “five pockets” versione mare, strutturato con tessuti specifici e pensato per rappresentare un “unicum”. Per non confondersi. Mai. . |
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