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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Settembre 2008
 
   
  A NAPOLI L´ASSEMBLEA ANNUALE DEI PAESI DEL MEDITERRANEO

 
   
  Napoli, 22 settembre 2008 - Si è svolta il 18 settembre a Napoli la ventesima assemblea plenaria della Commissione Intermediterranea, cui hanno preso parte i rappresentanti di 50 regioni dei seguenti Paesi: Cipro, Egitto, Spagna, Francia, Grecia, Italia, Marocco, Portogallo e Tunisia. I lavori sono stati aperti dal presidente della Regione Campania Antonio Bassolino. Hanno fatto seguito le relazioni del presidente della Commissione Michel Vauzelle e del vicepresidente della Regione Campania Antonio Valiante. Ai lavori hanno preso parte, tra gli altri, il presidente del Comitato delle Regioni Luc Van Den Brande, i presidenti delle Regioni Toscana Claudio Martini, Sardegna Renato Soru, Murcia (Spagna) Ramon Luis Valcarcel Siso, Alententejo (Portogallo) Maria Leal Monteiro, il governatore di Qalyubya in Egitto Adly Hussein. Al termine, è stato approvato il seguente documento conclusivo: Le regioni mediterranee, riunite a Napoli il 18 settembre 2008, animate dalla volontà comune di contribuire attivamente all’elaborazione e all’attuazione di un’ambizione territoriale nel processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo, desiderano far pervenire i seguenti messaggi ai Capi di Stato e di Governo che si sono riuniti a Parigi il 13 luglio 2008: Si complimentano con gli Stati membri firmatari del partenariato euro-mediterraneo per la loro forte mobilitazione anche ai più alti livelli e per l’aver ribadito la loro volontà di trasformare il Mediterraneo in uno spazio di pace, democrazia, cooperazione e prosperità, Esprimono la loro profonda soddisfazione per l’articolo 3 della dichiarazione finale che riconosce tra l’altro l’importanza degli enti regionali e locali nell’attuazione del processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo, Concordano sull’identificazione delle principali sfide dello spazio mediterraneo, citate nella dichiarazione finale del vertice del 13 luglio, e in particolare di quelle relative allo sviluppo economico e sociale, alle problematiche di sviluppo sostenibile e di protezione dell´ambiente, alle sfide alimentari e alla promozione del dialogo tra i popoli, A tale proposito, le regioni mediterranee rinnovano il loro appello ai 43 Stati membri, alla Commissione europea e al futuro segretariato comune per l’integrazione di una reale dimensione territoriale nel partenariato euro-mediterraneo. Questa dovrebbe tradursi anche in una forte presenza delle Regioni in tutte le strutture che verrebbero create nel Mediterraneo, in particolare per quanto concerne il segretariato permanente dell’Upm (Unione per il Mediterraneo). Da un punto di vista più istituzionale, le regioni affermano di nuovo: La loro volontà di disporre, insieme agli altri livelli di collettività territoriali, di una reale rappresentanza formale nelle istanze del processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo, nella forma di una piattaforma permanente. Appoggiano quindi la creazione, in collaborazione con il Comitato delle Regioni, dell’Arlem (Assemblea regionale e locale euro-mediterranea), formulando l´auspicio che i suoi futuri rappresentanti possano essere invitati a partecipare alle istanze formali del processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo. Questo principio potrebbe essere applicato già a partire dalla prossima riunione formale dei ministri degli affari esteri, che si svolgerà a Marsiglia il prossimo novembre sotto la Presidenza francese. A questo proposito sostengono il rafforzamento delle relazioni tra il Comitato delle Regioni e le principali organizzazioni di collettività regionali e locali per mettere a profitto tutte le esperienze utili a rafforzare la dimensione territoriale del partenariato, sulla scia del primo forum degli enti regionali e locali del partenariato euro-mediterraneo organizzato a Marsiglia il 22 e 23 giugno 2008. Sottolineano la loro totale disponibilità nei confronti del Comitato delle Regioni per gettare le basi politiche e organizzative dell’Arlem e sin da ora esprimono il loro appoggio alla prima riunione che dovrebbe svolgersi nel maggio 2009. Riguardo alle dinamiche di progetto abbozzate nel documento allegato alla dichiarazione finale Le regioni mediterranee ricordano che la loro preoccupazione principale è l’attuazione di una reale politica di convergenza nel Mediterraneo già nel periodo 2014-2020 e che considerano questi primi progetti come un primo passo verso un più ambizioso obiettivo. Le regioni mediterranee ricordano che è possibile integrare una dimensione territoriale con un sostegno comunitario, nazionale, regionale e locale molto attivo già a partire dall’attuale periodo di programmazione, e utilizzarla come modello per un’attuazione più ambiziosa dopo il 2013. Chiedono quindi agli Stati membri mediterranei di attivare maggiormente le loro politiche settoriali nei due programmi principali di cooperazione transnazionale adottati dalla Commissione europea: il programma Med per quanto riguarda la dimensione Nord/nord; il programma Enpi-cbc per bacino marittimo per quanto riguarda la dimensione Nord/sud. Invitano gli Stati membri e la Commissione a moltiplicare gli sforzi a favore della lotta contro l’inquinamento del Mediterraneo che attualmente non dispone né dei mezzi né della governance adeguata, e ciò nonostante la priorità politica di cui è oggetto. A tale proposito sottolineano, rammaricandosene al contempo, come l’iniziativa Horizon 2020 sia inadeguata rispetto alla posta in gioco. Sperano che la strategia per il Mar Mediterraneo attualmente seguita dalla Commissione europea attraverso la Dg Mare permetterà di identificare nuove vie da percorrere. Confermano infine la loro totale disponibilità ad approfondire le prime tematiche evocate a Parigi il 13 luglio scorso e a lavorare attivamente sul contributo delle regioni a tale iniziativa conformemente a quanto è stato accennato a Napoli. Scheda Sulla Crpm - La Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime d’Europa riunisce 160 regioni europee appartenenti a 28 Stati, membri e non dell’Unione europea. Si adopera per favorire uno sviluppo più equilibrato del territorio comunitario ed agisce per fare in modo che le esigenze e gli interessi di questi territori vengano presi in considerazione in tutte le politiche che hanno un forte impatto territoriale: la politica regionale comunitaria, lo sviluppo sostenibile, i trasporti, l’agricoltura, la pesca, la ricerca, il dialogo interculturale La Crpm lavora inoltre alla valorizzazione e alla difesa degli atout delle sue regioni aderenti, rappresentati soprattutto dal litorale e dal potenziale marittimo. Promuove lo sviluppo sostenibile, tra i suoi membri, a livello comunitario e anche a livello mondiale. Ha difatti contribuito alla creazione di una rete mondiale dei governi regionali per lo sviluppo sostenibile. Questa rete è sorta durante il vertice di Johannesburg nel 2002 per rispondere al precetto "pensare globalmente, agire localmente" e riunisce oggi una cinquantina di regioni di cinque continenti. Per favorire lo sviluppo regionale, questa associazione è altresì un serbatoio di progetti di cooperazione tra i suoi membri. Organizzata in 6 commissioni geografiche sulla base dei bacini marittimi dell’Unione: Mediterraneo, isole, Atlantico, Baltico, Mare del Nord, Balcani, Mar Nero, avvia e catalizza dei progetti di cooperazione tra le regioni su problematiche comuni. La Commissione intermediterranea della Crpm (Cim) è stata creata in Andalusia nel 1990, al fine di farsi portatrice degli interessi comuni delle regioni mediterranee nei principali negoziati europei. Raggruppa una cinquantina di Regioni mediterranee, membri di 10 Paesi (Cipro, Spagna, Francia, Grecia, Italia, Libano, Malta, Marocco, Portogallo, Tunisia). Presidente della Cim è Michelle Vauzelle, Presidente della Regione Paca (Provenza, lpi, Costa Azzurra). Vice Presidente, Antonio Valiante. Nel 2006 al fine di garantire l’apporto delle Regioni nell’ambito dei Programmi europei sono stati costituiti 7 Gruppi di lavoro: Politiche marittime, Trasporti, Agricoltura, Cooperazione Territoriale, Dialogo interculturale, Turismo sostenibile. .  
   
 

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