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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Settembre 2008
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO: TERZO PACCHETTO MARITTIMO: BRACCIO DI FERRO COL CONSIGLIO

 
   
  Bruxelles, 22 settembre 2008 - Il Parlamento si pronuncerà su sei relazioni legislative che compongono il terzo pacchetto marittimo. I deputati deplorano che, più di anno dopo il voto in prima lettura del Parlamento, il Consiglio blocchi tuttora due delle proposte volte a proteggere l´Europa dagli incidenti marittimi e dall´inquinamento e rifiuti la maggior parte delle raccomandazioni del Parlamento sulle altre. Se ciò dovesse essere confermato dell´Aula, si profila la convocazione del comitato di conciliazione. Le due proposte "arenate" al Consiglio riguardano il rispetto degli obblighi dello Stato di bandiera e la responsabilità civile e, pertanto, i deputati hanno deciso di introdurre degli emendamenti chiave nelle raccomandazioni relative alle altre proposte legislative. Ripropongono, peraltro, tutti i principali emendamenti approvati in prima lettura (nell´aprile 2007) riguardo agli altri elementi del pacchetto marittimo. La sicurezza marittima prima di tutto - I deputati riaffermano che la sicurezza marittima resta la priorità per il Parlamento europeo e non intendono accettare che il Consiglio indebolisca gli aspetti più importanti relativi ai controlli dello Stato di bandiera, al sistema comunitario di sorveglianza del traffico marittimo, alle inchieste in caso di incidenti, alle responsabilità dei trasportatori di passeggeri, alle ispezioni sui battelli e agli organismi incaricati delle indagini. Sistema comunitario di monitoraggio del traffico navale e d’informazione - Con la relazione di Dirk Sterckx (Alde/adle, Be), i deputati ripropongono gli emendamenti relativi alla designazione di un´autorità competente indipendente che sia in grado di adottare decisioni riguardo all´accoglienza di una nave in un luogo di rifugio. Gli obiettivi, è precisato, sono di proteggere le vite umane, il litorale e l´ambiente marino, nonché garantire la sicurezza della navigazione e il contenimento dei danni economici. A tal fine, l´autorità avrebbe la facoltà di limitare i movimenti della nave in pericolo o dirigerla su un rotta determinata, ordinare al comandante di fare cessare i rischi, inviare a bordo esperti per valutare i danni e i rischi, fare entrare in azione i servizi di assistenza o ordinare il rimorchio della nave. Un emendamento precisa inoltre che l´assenza di sicurezza finanziaria o assicurazioni «non esime alcuno Stato membro dall´obbligo di prestare assistenza a una nave in pericolo e di accoglierla in un luogo di rifugio». D´altro canto, i porti che accolgono una nave in pericolo «devono poter contare su un sollecito risarcimento delle spese sostenute e degli eventuali danni connessi all´operazione». Gli Stati membri dovrebbero quindi ratificare, «nei tempi più brevi», le convenzioni internazionali sulla responsabilità civile. Inchieste sugli incidenti marittimi - La relazione di Jaromír KohlíČek (Gue/ngl, Cz) ripropone un emendamento presentato in prima lettura che impone agli Stati membri di assicurare che le inchieste di sicurezza siano condotte da un organo o un ente inquirente imparziale che deve essere dotato in modo permanente delle competenze necessarie. I deputati precisano inoltre che tale organo deve essere «funzionalmente indipendente» dalle autorità nazionali competenti per navigabilità, certificazione, ispezione, formazione dell´equipaggio, navigazione sicura, manutenzione, controllo del traffico marittimo, controllo del porto, nonché dagli organismi che conducono le indagini per determinare le responsabilità o per applicare la legge. Altri emendamenti impongono l´avvio delle inchieste non solo per gli incidenti «molto gravi», come auspicato dal Consiglio, ma anche per quelli «gravi». Tali indagini, peraltro, dovrebbero essere aperte non oltre i due mesi successivi all´incidente. I deputati chiedono poi agli Stati membri di applicare le pertinenti disposizioni delle linee guida Imo in materia di «corretto trattamento dei marittimi» in caso di incidente. Le indagini, infine, devono essere condotte seguendo una metodologia comune. Organismi incaricati di svolgere le ispezioni e le visite di controllo sulle navi - Gli organismi di certificazione sono enti privati ai quali gli Stati di bandiera delegano taluni compiti di ispezione delle navi. I punti di divergenza con il Consiglio riguardano, nella relazione di Luis de Grandes Pascual (Ppe/de, Es), il nome del nuovo organismo o del sistema di responsabile della valutazione e della certificazione di queste società, nonché la responsabilità degli organismi accreditati allorquando effettuano dei compiti in nome di uno Stato membro. I deputati, inoltre, reintroducono, gli elementi chiave della proposta non trattata dal Consiglio sugli obblighi di controllo dello Stato di bandiera. Controllo da parte dello Stato di approdo - La relazione di Dominique Vlasto (Ppe/de, Fr) introduce emendamenti alla posizione del Consiglio riguardo alla frequenza e al campo d´applicazione delle ispezioni delle navi, nonché sulla durata del divieto di accesso delle navi. Più in particolare, i deputati chiedono agli Stati membri di ispezionare «tutte» le navi approdate nei loro porti e ancoraggi e di effettuare annualmente un totale di ispezioni pari quanto meno al suo impegno di ispezione annuale. I deputati confermano inoltre la misura volta a imporre un divieto di accesso permanente a tutti i porti e ancoraggi della Comunità per le navi che sono state oggetto di più di due fermi in ragione del rischio manifesto per la sicurezza in mare e per l´ambiente che esse rappresentano a causa delle loro condizioni precarie o dei loro precedenti. Visto che il Consiglio non è giunto a un accordo in merito agli obblighi degli Stati di bandiera, i deputati ritengono fondamentale rafforzare i controlli negli Stati in cui le navi operano uno scalo. Responsabilità dei vettori che trasportano passeggeri - La relazione di Paolo Costa (Alde/adle, It) introduce una serie di emendamenti volti ad ampliare la portata del regolamento applicando la Convenzione di Atene a tutti i trasporti per mare, mentre il Consiglio auspica limitarla alle sole grandi navi di classe A, e includendo anche le vie di navigazione interna. I deputati estendono poi la possibilità di versare un anticipo di 21. 000 euro ai casi di invalidità completa e permanente e alle lesioni di più del 75% del corpo del passeggero. Il Consiglio contempla questa possibilità solamente in caso di morte del passeggero. Altri emendamenti sono volti a reintrodurre un approccio armonizzato per le somme massime da pagare ai passeggeri in caso di incidente. Respingono poi ogni riferimento a deroghe applicabili ai massimali globali della Convenzione sulla limitazione della responsabilità, poiché ciò potrebbe impedire ai passeggeri di recuperare una parte sostanziale delle richieste di risarcimento. .  
   
 

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