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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Settembre 2008
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO: PROMUOVERE LA MOBILITÀ DEGLI STUDENTI

 
   
  Bruxelles, 22 settembre 2008 - Una relazione all´esame dell´Aula chiede di promuovere la mobilità garantendo un accesso equo alle borse e fornendo un sostegno economico aggiuntivo agli studenti più bisognosi. Occorre poi introdurre nuovi mezzi finanziari, come prestiti a interessi zero, e incoraggiare la cooperazione con il settore privato. Ma anche rimuovere gli ostacoli al riconoscimento dei diplomi, includere un periodo di mobilità in tutti i programmi di studio e ricorrere, se del caso, al sistema “4+1” anziché al “3+2”. Il processo di Bologna mira a creare uno Spazio europeo dell´istruzione superiore entro il 2010 riformando l´istruzione superiore, eliminando gli ostacoli alla mobilità di studenti e insegnanti e migliorando la qualità, l´attrattiva e la competitività dell´istruzione superiore in Europa. La relazione di Doris Pack (Ppe/de, De) ricorda anzitutto che il Parlamento ha sempre considerato la mobilità degli studenti una sua priorità di bilancio e si è adoperato per garantire un adeguato livello di finanziamento ai programmi dell´Unione europea nel settore dell´istruzione. Anche perché la mobilità degli studenti «genera nuove esperienze e nuovi valori culturali, sociali e accademici» e rappresenta «un´opportunità di crescita personale e di accrescimento delle norme accademiche e dell´occupabilità a livello nazionale e internazionale». I deputati ritengono che dovrebbe essere data priorità all´aumento della mobilità degli studenti e alla qualità dei diversi sistemi d’istruzione nell´ambito della ridefinizione dei principali obiettivi del processo di Bologna per il periodo successivo al 2010. Invitano quindi le università a migliorare e a semplificare le informazioni fornite online o su supporti tradizionali agli studenti in entrata e in uscita. Inoltre, le università e le agenzie nazionali Erasmus dovrebbero collaborare con le organizzazioni studentesche al fine di «rendere tempestivamente disponibili tutte le informazioni necessarie». Sottolineano poi l´importanza dell´organizzazione di corsi intensivi di lingue rivolti agli studenti in entrata, prima e/o durante il periodo di studio Erasmus. Nuovi mezzi per finanziare la mobilità La relazione nota che la mobilità degli studenti permane ancora fuori dalla portata di molti studenti e ricercatori, principalmente a causa di contributi finanziari inadeguati. Invita quindi gli Stati membri e le autorità competenti a «garantire un accesso equo e universale alla mobilità» attraverso procedure semplici, flessibili e trasparenti per l´assegnazione delle borse, prevedendo un sostegno finanziario aggiuntivo nel caso di destinazioni particolarmente onerose e di studenti bisognosi. Giudica peraltro indispensabile che gli studenti ricevano tale sostegno prima della partenza e propone di introdurre un’unica tessera di riconoscimento europea per gli studenti, per agevolarne la mobilità e consentire loro di ottenere sconti sulle spese di vitto e alloggio. I deputati sottolineano anche la necessità di introdurre e promuovere nuovi mezzi di finanziamento della mobilità degli studenti quali prestiti a interessi zero e/o trasferibili. Invitano poi le università europee a cooperare con il settore privato (ad esempio organizzazioni economiche o imprenditoriali quali le camere di commercio) al fine di individuare nuovi, efficaci meccanismi di cofinanziamento della mobilità degli studenti per ogni ciclo (laurea, laurea specialistica o magistrale, dottorato di ricerca), migliorando in tal modo la qualità dei sistemi d´istruzione. Suggeriscono inoltre l´instaurazione di un dialogo proficuo e di uno scambio reciproco fra aziende e università al fine di sviluppare nuovi partenariati e analizzare nuove possibilità di cooperazione. La relazione sottolinea l´urgenza di riformare e modernizzare le università in termini di qualità, struttura dei percorsi accademici, innovazione e flessibilità. Invita quindi le università europee a intraprendere «un´ampia, innovativa e sistematica riforma curriculare», poiché «contenuti ambiziosi e una ristrutturazione organizzativa sono fondamentali per la mobilità degli studenti e per una maggiore flessibilità». I deputati, peraltro, ritengono che dovrebbe essere introdotto un "periodo di mobilità di studio" in tutti i programmi di studio per consentire agli studenti di recarsi all´estero. Chiedono inoltre di porre l’accento sulla necessità di programmi di dottorato congiunti a livello europeo, che favoriscano la mobilità degli studenti di dottorato e la creazione di un quadro per il dottorato europeo. Pieno riconoscimento dei titoli di studio; dal 3+2 al 4+1? Le differenze fra i sistemi di riconoscimento nazionali «ostacolano in misura significativa la parità di trattamento fra gli studenti» e i progressi sia nell’ambito dello Spazio europeo dell´istruzione superiore che del mercato del lavoro europeo. Al fine di instaurare lo Spazio europeo dell´istruzione superiore, la relazione invita quindi la Commissione e gli Stati membri a procedere all´attuazione dei quadri di riferimento europei (quadro delle qualifiche di Bologna, quadro europeo delle qualifiche per l´apprendimento permanente, norme e orientamenti europei sulla garanzia della qualità e convenzione di Lisbona sul riconoscimento). Rilevando pertanto l´impellenza di attuare l’Ects, sistema di trasferimento dei crediti completo, «unificato ed efficace», sostiene che le qualifiche degli studenti e degli accademici «dovrebbero essere facilmente trasferibili in tutta Europa grazie a un unico quadro comune». I deputati sottolineano poi che il sistema basato sui tre cicli di insegnamento (laurea, laurea specialistica e dottorato) «potrebbe diventare più flessibile», in special modo ricorrendo al sistema “4+1” anziché al “3+2” per il primo e il secondo ciclo. Tale ipotesi, infatti, potrebbe rivelarsi più adatta per alcuni corsi di laurea al fine di consentire una maggiore mobilità e occupabilità dei laureati. Chiedono infine che ai tirocini e alle altre esperienze di mobilità informali e non formali approvate dalle università siano attribuiti crediti secondo il Sistema europeo di trasferimento dei crediti e considerati parte integrante del piano di studi. .  
   
 

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