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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Settembre 2006
 
   
  IGNORARE IL DIVIDENDO SOCIALE DELL’ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE COSTA MILIARDI DI EURO ALL’ANNO ALL’UE

 
   
  Bruxelles, 11 settembre 2006 - In una comunicazione adottata l’8 settembre, la Commissione sottolinea che i sistemi europei d’istruzione e formazione devono essere sia efficienti che equi se vogliono raggiungere la qualità necessaria per contribuire a creare maggiore crescita, occupazione e coesione sociale. Il processo di modernizzazione dei sistemi d’istruzione e di formazione negli Stati membri è motivato soprattutto dalla ricerca di una maggiore efficienza ed efficacia in termini di costi. Sistemi efficienti sono ovviamente una condizione necessaria per il successo, ma la Commissione ritiene che l’efficienza non debba andare a scapito dell’equità e propone quattro aree d’azione principali per gli Stati membri. “Sistemi d’istruzione e di formazione efficienti possono avere un notevole impatto positivo sulla nostra economia e società” ha affermato Ján Figel’, Commissario europeo per l’istruzione, la formazione, la cultura e il multilinguismo, “ma le disuguaglianze nell’istruzione e nella formazione hanno consistenti costi occulti che raramente appaiono nei sistemi di contabilità pubblica. Se dimentichiamo la dimensione sociale dell’istruzione e della formazione, rischiamo di incorrere in seguito in notevoli spese riparative. La presente comunicazione invita gli Stati membri ad aumentare gli sforzi per migliorare l’efficienza e l’equità dei sistemi di istruzione e di formazione, allo scopo di garantire che tutti i cittadini, in particolare quelli svantaggiati, possano svolgere pienamente il loro ruolo nella società e nell’economia. ” Investire di più e meglio nel capitale umano è un obiettivo centrale della strategia di Lisbona volta ad aumentare l’occupazione e la crescita. L´analisi della Commissione conclude che le politiche d’istruzione e di formazione devono mirare a migliorare conoscenze, capacità e competenze dei cittadini, in particolare di quelli più svantaggiati, e della società in generale. Esse devono accrescere l’efficienza aumentando il livello medio di capacità della popolazione e ridurre le disuguaglianze migliorando le opportunità di vita dei più bisognosi e diminuendo il divario tra le persone meglio e peggio qualificate. Ma questi obiettivi non si escludono a vicenda. Raggiungere una qualità elevata non significa necessariamente sacrificare opportunità, accesso, trattamento e risultati equi per i singoli cittadini europei. La comunicazione sottolinea quattro punti principali: Gli Stati membri devono investire maggiormente nell’istruzione preelementare. I dati di numerosi Stati membri dimostrano che l´istruzione preelementare determina risultati migliori in termini di rendimento e di adattamento sociale dei bambini. Essa costituisce il mezzo più efficace per creare le basi di ulteriore apprendimento, poiché previene l´abbandono scolastico, aumenta l´equità dei risultati ed eleva il livello generale delle capacità. Gli Stati membri non devono separare gli studenti in “percorsi” educativi diversi a un’età troppo precoce. È stato riscontrato che questa pratica esaspera l’effetto delle origini socioeconomiche sulle prestazioni scolastiche e non aumenta l´efficienza a lungo termine. Contrariamente a quanto spesso si suppone, i sistemi di istruzione superiore “gratuiti”, interamente finanziati dallo stato, non garantiscono un accesso e una partecipazione equi. I sistemi finanziati interamente dallo stato possono infatti condurre a una distribuzione inversa dai meno abbienti ai più abbienti, poiché tutti i contribuenti, anche quelli che non hanno fruito dell’istruzione universitaria, devono sostenere i costi del sistema. La Commissione sottolinea l’importanza di promuovere maggiori investimenti nell’istruzione universitaria da fonti pubbliche e private, anche attraverso tasse di frequenza, abbinate a un sostegno destinato agli studenti socialmente svantaggiati. Gli Stati membri devono sviluppare una “cultura della valutazione”. Quando decidono le priorità d´investimento, gli Stati membri devono prima capire che cosa succede nei loro sistemi d´istruzione e di formazione. Questo è un principio fondamentale delle politiche basate su dati concreti. Poiché i risultati degli investimenti nell’istruzione e nella formazione si confermano solo con il tempo, gli Stati avranno bisogno di un’infrastruttura statistica capace di raccogliere dati appropriati e meccanismi per valutare i progressi e misurare il successo. La Commissione europea si impegna ad aiutare gli Stati membri a migliorare la concezione e l´attuazione delle loro politiche nel campo dell’istruzione e della formazione facilitando lo scambio di informazioni, dati e prassi migliori tramite l’apprendimento reciproco e la valutazione tra pari. L’efficienza e l’equità saranno un tema prioritario in queste attività e l’Ue darà particolare rilievo allo sviluppo di una cultura di valutazione e allo scambio di prassi migliori sulle questioni sollevate nella presente comunicazione. Per ulteriori informazioni consultare: Memo/06/1159 http://ec. Europa. Eu/education/policies/2010/back_gen_en. Html .  
   
 

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