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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Settembre 2008
 
   
  PIERRE MANTOUX: STORIA DEI COLLANT

 
   
  Anni ’50: dalla calzamaglia al collant 1959. Allen Grant inventa il primo collant, applicando il neo ritrovato nylon alla confezione della calzamaglia. La fibra trasparente reclamizzata con lo slogan “delicato come una ragnatela, resistente come l’acciaio”, era stata scoperta da Wallace Hume Carothers della Dupont già nel 1938. Ma dopo essere stata impiegata per le prime calze femminili, a causa della Seconda Guerra Mondiale era stata concentrata nella produzione di paracadute. Le autorità statunitensi avevano addirittura invitato tutte le signore a donare le proprie calze di nylon all’esercito. Ed è rimasto celebre l’episodio dell’attrice Betty Grable che se le sfila, mettendole all’asta per 40mila dollari da destinare ai militari. La “privazione” del nylon sarà talmente dura che al termine del conflitto, in un sondaggio americano, alla domanda “cosa vi è mancato maggiormente durante la guerra?”, il 30% delle donne risponderà “gli uomini” e il 70% “il nylon”. Dopo gli eventi bellici, il nylon torna ad essere impiegato per le calze e nei primi 4 giorni di vendita le americane ne acquistano 4 milioni di paia. 1956. L’evoluzione della tecnologia consente di eliminare le cuciture e compaiono le cosiddette “calze nude”. 1959. Il passo successivo è la calzamaglia in lana lanciata per padre, madre ma soprattutto bambini: l’antenata del collant che verrà messo a punto lo stesso anno da Allen Grant, applicando il nylon alla versione squisitamente femminile del capo per tutta la famiglia. Pierre Mantoux, azienda milanese aperta nel 1932 dall’importatore di calzetteria tedesca Ottorino Giangrossi, raccoglie immediatamente la sfida di questa novità. L’impresa che si chiamava Industria Italiana Calze a Telaio e confezionava calze in seta, nel 1947 aveva già riconvertito la produzione delle calze di seta in quelle in nylon, realizzate coi nuovi telai americani e le macchine inglesi circolari. Mentre il figlio Remo, subentrando in azienda al fondatore, dà seguito all’elaborazione di soluzione tecniche d’avanguardia, sua moglie Velia Coppo studia fantasie per trasformare i collant in pezzi d’alta moda. Sempre nel ’59 Dupont Denemurs lancia la Lycra: fibra intelligente che tra la fine degli Anni ’70 e i primi ’80 contribuirà sostanzialmente al lancio dei fuseaux. Parenti strettissimi dei collant. Anni ’60: Il Boom Tra Mini E Hot Pant 1960. Sophia Loren porta il collant sul grande schermo, ballando uno scatenato rock’n’roll davanti a Clark Gable, ne “La baia di Napoli”. Lo stesso anno Marilyn Monroe lo sfoggia sotto un pullover extralarge in una scena di “Facciamo l’amor”e con Yves Montand. 1964/1965. Si discute ancora se la minigonna sia stata inventata da Courreges o da Mary Quant. Ma è certo che tra il ’64 e il ’65 l’accorciamento generale degli orli con la conseguente esposizione delle gambe fu determinante per il boom delle calze senza reggicalze: il collant. 1967. A corroborare questa tendenza, arrivano gli hot pant: calzoncini inguinali che richiedono esclusivamente i collant anche perchè, spesso sono indossati con gli stivali. Come fa Jane Fonda-barbarella sul grande schermo. Tutto è colorato e fantasioso, comprese le parrucche che impazzano sulle teste. Anche i collant si tingono di tonalità vivaci. Pierre Mantoux arriva a metterne a punto ben 56 varianti per coordinarle alla tinta degli abiti. Mary Quant è una delle prime stiliste a disegnare anche le calze, firmando nel ’67 i collant col suo logo a margherite. 1968. Pretty Polly introduce i collant taglia unica. Con la contestazione del Sessantotto avanzano l’unisex e i pantaloni femminili. Lo stesso anno lo stile Amleto di Saint Laurent prevede la calzamaglia spessa sotto il cappotto lungo sino ai piedi. Da un lato compaiono i gambaletti di nylon da infilare sotto i jeans, figli di un collant tagliato all’altezza del polpaccio, decisamente antiestetici ma invisibili e quantomeno economici. Dall’altro, si afferma la calzamaglia spessa. Anni ’70: Dalle Soffitte Alle Passerelle. Nel passaggio dagli Anni ’60 ai primi ’70 i collant finiscono in soffitta. La crisi si rileva anche nei numeri: in Gran Bretagna, nei primi 6 mesi del 1972 vengono prodotte 52 milioni di paia di collant, mentre nel semestre del 1976 la produzione scende a 21 milioni. E nel 1977 il totale annuale cala a meno di 40 milioni. 1974/1975. Ciononostante, si continuano ad elaborare nuove proposte: nel ’74 i collant contenitivi e nel ’75 quelli a rete o di pizzo. 1976. Pierre Mantoux lancia i collant a pois che conquistano il mondo. Anche perchè, dalla seconda metà degli Anni ’70 inizia l’escalation del pret-à-porter firmato: le zeppe delle femministe cedono il passo a calzature più sottili, il revival Anni ’40 rispolvera l’eleganza del tailleur con le spalle imbottite e la gonna. E con la femminilità si recupera il collant. Anni ’80: Lady D. Nel luglio 1980 a suggello del felice sodalizio tra Remo e Velia, nasce il marchio Pierre Mantoux destinato a diventare in breve lo stemma gentilizio delle calze di stile. 1981. La produzione italiana del collant supera il miliardo di paia. 1982. Pierre Mantoux lancia il modello in pizzo Scala che conquistano le donne di tutte le età, dalle signore alle giovanissime paninare. Mondiale e trasversale, il boom di questa proposta verrà celebrato nell’84 da un memorabile articolo del New York Times. Mentre, nell’85 Pierre Mantoux firma uno speciale collant con ramage floreale in pizzo rosso per Kelly Le Brook: La signora in rosso che l’anno prima ha sbancato i botteghini con l’omonimo film. Nel frattempo e parallelamente, la palestra era diventata un’abitudine sistematica, introducendo nell’abbigliamento quotidiano i capi sportivi. Nell’82 l’aerobic dance di Jane Fonda importata in Italia da Lara Saint Paul, aveva lanciato la moda del body, dei fuseaux e degli scaldamuscoli. Questi ultimi, protagonisti dell’indimenticabile trailer di Jennifer Beals in Flashdance nell’83, si erano imposti tra le giovanissime per un paio d’anni. Ma altrettanto rapidamente erano tornati nelle palestre. Al contrario, il body e soprattutto i fuseaux, parenti strettissimi dei collant, si diffonderanno a macchia d’olio anche come tenute da sera per andare in discoteca a ballare sulle note de La febbre del sabato sera di John Travolta. Nella seconda metà degli Anni ’80, col boom degli stilisti, anche le calze entrano a pieno titolo nel mondo degli accessori firmati, con vere e proprie collezioni “hosiery” griffatissime. Pierre Mantoux produce modelli per Armani, Valentino, Genny, Alaja, Lacroix, Schon, Gigli, Versace e Ferretti. Mentre, Lady D diventa una sua testimonial spontanea, sfoggiando un collant con nappina sulla parte posteriore della caviglia per l’inaugurazione della scuola di polizia londinese, un modello con coccarde di tulle nero a pois rossi al gran gala reale durante un viaggio in Canada e uno con la farfalla a un concerto della Filarmonica di Londra alla Royal Festival Hall. Infine, la principessa si presenta in Italia con un collant sempre Pierre Mantoux decorato da un nodo d’amore. 1987. L’exploit del neobarocco con le minicrinoline di Lacroix rilancia le calze autoreggenti che con il loro sex appeal mettono in discussione il più castigato collant. Anni ’90: Il Genial E Il Comfort. 1991. I collant diventano coprenti, mentre nelle loro trame entra la microfibra, che accentua le valenze di comfort, di morbidezza, di vestibilità perfetta e di durata. 1992. La stilista Vivienne Westwood posa davanti a Buckingham Palace, alzandosi la gonna su un collant portato senza biancheria intima: la foto provocatoria farà epoca, entrando nella storia del collant. 1993. Il desiderio di calze sexy suggerisce il collant a rete e Pierre Mantoux risponde con una cartella colori di 18 tonalità proposte in 7 modelli a rete. 1994 Pierre Mantoux crea la prima collezione sera Poeme: caratterizzata da grande artigianalità: applicazioni e ricami. 1995. Pierre Mantoux lancia Genial, il collant lavorato a multifasce modellanti. Dopo il push-up, reggiseno per sollevare e sostenere il petto presentato nel ’92 indosso a Eva Herzigova, esordisce anche il collant con rinforzo per i glutei. In contemporanea, dopo ben due anni di ricerca e di sviluppo, nasce il collant Cashmere di Pierre Mantoux, che unisce preziosità, morbidezza e protezione dal freddo. 1996. E’ l’anno dei collant setificati. 1997 Ritorna il cotone: Pierre Mantoux propone disegni jacquard realizzati in cotone 1998. Alla ricerca del massimo comfort, introdotto nell’abbigliamento dall’uso di capi sportivi e materiali tecnici, Pierre Mantoux mette a punto il collant Fashion&comfort con technotexture che garantiscono benessere, praticità e stile. 1999. Seguendo una moda americana, gli stilisti aboliscono calze e collant, lanciando la gamba nuda anche di sera. Duemila: Leggings, Fuseaux E Collant-gioiello 2000 La nuova tendenza alla sartorialità e alla personalizzazione suggerisce a Pierre Mantoux il modello Perfection con esclusivo sistema vita control su misura. 2002. Il collant entra nei titoli della letteratura col libro “Vita standard di un venditore di collant di Aldo Busi” (Mondadori). Ripresa del collant fantasia: Pierre Mantoux lancia 60 modelli diversi. 2003: La calza diventa accessorio moda: Pierre Mantoux crea il collant di tulle tutto ricamato a mano con jais e perline da 500,00€ 2004:Pierre Mantoux lancia la moda dei collant coprenti con disegni floreali. 2005. Kate Moss rilancia i leggings. Gli stilisti sfilano con le calze. Pierre Mantoux crea il collant a rete con vere perle nere per Vogue Gioiello. 2006. Nella prima metà di questo decennio il consumo del collant si dimezza ma il 2006 segna l’anno della ripresa con un aumento del 15,7% dei capi realizzati. 2007 Sulla domanda di fibre naturali Pierre Mantoux propone parigine in Cashmere, in viscosa e in lana. 2008. Tornano leggings, pantacalze e fuseaux indossati anche da Madonna nei video del suo ultimo disco Hard Candy. 2009. Pierre Mantoux riedita nella speciale versione gioiello, il collant con ramage in pizzo rosso indossato nel 1985 da Kelly Le Brook. .  
   
 

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