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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Settembre 2008
 
   
  MEDIOBANCA APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO AL 30 GIUGNO 2008 E LE MODIFICHE STATUTARIE RAFFORZATO IL MODELLO DI BUSINESS UTILE NETTO OLTRE 1 MILIARDO

 
   
  Milano, 24 settembre 2008 - Il Consiglio di Gestione di Mediobanca, riunitosi il 18 settembre, sotto la presidenza di Renato Pagliaro, ha approvato i progetti di bilancio consolidato ed individuale di Mediobanca al 30 giugno scorso, illustrati dal Consigliere Delegato Alberto Nagel. Risultati consolidati - L’esercizio chiude con un utile netto di 1. 014,8 milioni, in crescita del 6,5% rispetto all’esercizio precedente (953,2 milioni); malgrado la grave crisi che ha colpito i mercati finanziari ed il progressivo deterioramento congiunturale, i ricavi sono cresciuti del 7,7% (da 1. 611,5 a 1. 735,4 milioni) con l’apporto positivo di tutte le principali voci con la sola eccezione degli utili da trading scesi da 82,8 a 70,8 milioni e dei dividendi sulle azioni disponibili per la vendita (43,5 milioni contro 71,7 milioni). In particolare: p il margine di interesse aumenta dell’11,8% (da 666,8 a 745,4 milioni) riflettendo lo sviluppo dell’attività di corporate banking (+28,5%) che beneficia dei crescenti volumi di raccolta ed impieghi (rispettivamente +25% e +12%); il margine dei retail financial services registra un incremento inferiore (+2,1%) per effetto dell’aumento del costo della provvista; p le commissioni ed altri proventi crescono del 7,2% (da 371,3 a 397,9 milioni), anche grazie all’aumento della quota generata dal segmento retail; l’apporto delle attività corporate, pur in un contesto assai difficile, è comunque in lieve crescita (da 281,9 a 286,2 milioni); p gli utili da partecipazioni valutate al patrimonio netto registrano un incremento del 14,1% (da 418,9 a 477,8 milioni) per effetto del positivo andamento reddituale di Assicurazioni Generali, peraltro in rallentamento nel secondo trimestre dell’anno solare in corso. Tenuto conto del positivo andamento reddituale, il Gruppo ha ritenuto di proseguire, ed in taluni casi di anticipare, i progetti di espansione, anche internazionale, e l’avvio di nuove iniziative di carattere strategico. Conseguentemente i costi mostrano una crescita significativa (+26%, da 430,4 a 542,5 milioni) per l’ampliamento delle presenze operative del Gruppo in Italia e all’estero – 16 nuove filiali retail e, soprattutto, 3 nuove branches estere di Mediobanca (Francoforte, Madrid e Londra) – nonché per l’avvio di Chebanca! Il suddetto potenziamento delle reti distributive di Gruppo ha comportato costi per complessivi circa 80 milioni. Il risultato della gestione ordinaria salda in 1. 192,9 milioni (+1% da 1. 181,1 milioni). A valle del risultato ordinario si segnalano: rettifiche di valore su crediti in aumento da 165 a 202,3 milioni, in linea con l’aumento degli stock, riconducibili per 179,1 milioni (159,8 milioni) ai retail financial services (+12,1%) e per 22,8 milioni (5,2 milioni) ad accantonamenti forfetari sul portafoglio corporate di Mediobanca che permane integralmente in bonis; utili da realizzo di titoli per 172,6 milioni (175,4 milioni) principalmente riferibili alle cessioni di azioni disponibili per la vendita effettuate nella prima parte dell’esercizio; accantonamenti straordinari per 20 milioni connessi ad oneri di integrazione in Compass del Gruppo Linea, società di credito al consumo acquisita nel giugno scorso. Le imposte scontano un effetto positivo per 76,1 milioni connesso all’adeguamento delle imposte differite alle nuove aliquote Ires e Irap introdotte dalla Legge Finanziaria (n. 244/2007) approvata nel dicembre scorso. Quanto allo stato patrimoniale, crescono gli impieghi a clientela (+29%, da 26,8 a 34,6 miliardi di cui 4,3 miliardi rivenienti dal consolidamento di Linea) e gli impieghi di tesoreria (da 7 a 10,2 miliardi) mentre si riducono sensibilmente i titoli disponibili per la vendita (da 5,6 a 3,8 miliardi) per effetto degli smobilizzi del comparto azionario (1,6 miliardi includendo il conferimento della partecipazione in Telco ora valutata a patrimonio netto) e della riduzione dei corsi di borsa (l’adeguamento al fair value di fine periodo è risultato negativo per 865,5 milioni). La provvista sale del 33,1%, da 34,2 a 45,6 miliardi (di cui 3,9 miliardi di Linea) e beneficia di 13 miliardi di nuove emissioni nell’esercizio (6 miliardi). Le partecipazioni in Rcs Mediagroup e Telco sono iscritte a valori superiori a quelli dei rispettivi corsi di borsa a fine periodo (con minusvalenze teoriche rispettivamente di 144,7 milioni e di 422,3 milioni); per entrambe si è provveduto ad effettuare l’impairment test previsto dallo Ias 28 con esito positivo. La solidità patrimoniale del Gruppo rimane tra le migliori nel settore (Tier 1 al 10,3%), nonostante il patrimonio netto si riduca di circa 1 miliardo (da 6,9 a 5,8 miliardi), soprattutto a seguito dell’impatto negativo del deprezzamento dei mercati sulle riserve da valutazione della capoGruppo (oltre 700 milioni) e su quelle delle società consolidate a patrimonio netto (essenzialmente Generali per oltre 600 milioni), oltre che all’acquisto di azioni proprie (213 milioni). I risultati raggiunti nell’esercizio superano ampiamente l’obiettivo del piano 2005-2008 (utile netto di 840 milioni). Nel triennio, i ricavi e l’utile della gestione ordinaria sono cresciuti entrambi di oltre il 50% (rispettivamente da 1. 156,6 a 1. 735,4 milioni; Cagr 14% - da 799,6 a 1. 192,9 milioni; Cagr 14%) e l’utile netto del 60% (da 632,4 a 1. 014,8 milioni; Cagr 16%). I fatti di maggior rilievo dell’esercizio hanno riguardato: l’approvazione, lo scorso marzo, del piano triennale 2008-2011; l’acquisto da parte di Compass del 100% di Linea ad un prezzo di 405 milioni, perfezionato il 27 giugno scorso in esecuzione dell’accordo stipulato in dicembre; il lancio di Chebanca! lo scorso maggio: la nuova piattaforma distributiva composta da canali remoti e fisici (con l’apertura di filiali di nuova concezione) e da un’offerta (inizialmente c/c, depositi, carte e mutui) conveniente, trasparente e standardizzata consentirà al Gruppo un accesso diretto alla raccolta retail e ha riscontrato un forte apprezzamento da parte della clientela; l’avvio dell’operatività delle sedi di Francoforte e Madrid ed il varo di quella di Londra, specializzata su capital market e finanza strutturata; la realizzazione del programma di buy-back con l’acquisto dell’1,98% del capitale (16,2 milioni di azioni) per un esborso di 213,4 milioni la modifica delle disposizioni di Vigilanza prudenziali per le banche che, da un lato, non prevedono più la deduzione dal Patrimonio di Vigilanza della partecipazione in Assicurazioni Generali e, dall’altro, escludono la computabilità delle plusvalenze latenti sulla stessa. L’applicazione, a partire dal 1 gennaio 2008, delle nuove norme sui requisiti patrimoniali delle banche (Cd. “Basilea Ii”) adottando, per il calcolo del rischio di credito, il modello standard, in attesa del completamento del progetto interno volto alla validazione di modelli avanzati; parallelamente è stata avviata l’attività di analisi dei requisiti di capitale economico (cd. “Secondo Pilastro”) la cui prima rendicontazione avverrà entro il prossimo ottobre. Risultati divisionali Wholesale banking - Impieghi corporate4 a 18 miliardi (stabili su dicembre 07); Forte accelerazione della raccolta a 33,6 miliardi (+25%) e conseguente aumento degli impieghi di tesoreria a 8,8 miliardi (+ 41%); Importante crescita del margine d’interesse (+28%) che compensa la flessione degli utili da trading (-21%) e dei dividendi (-39%). In leggera crescita su valori elevati le commissioni (da 282 a 286 milioni); Rafforzata la struttura operativa (+82 dipendenti di cui circa la metà nelle sedi estere di recente apertura); Utile netto stabile a 454 milioni a parità di plusvalenze da cessioni di titoli disponibili per la vendita (172 milioni). Il wholesale banking ha confermato i risultati dello scorso anno (453,5 milioni di utile netto contro 459,6 milioni). L’utile sconta peraltro un rallentamento delle voci maggiormente sensibili alla negativa congiuntura di mercato: l’utile di negoziazione scende da 69,6 a 54,8 milioni ed i dividendi su azioni disponibili per la vendita da 71,7 a 43,5 milioni (anche per effetto della “conversione” dell’investimento Telecom Italia in Telco); a valle del risultato della gestione ordinaria si segnalano accantonamenti forfetari su crediti in bonis per 22,8 milioni e benefici straordinari su imposte per 60,5 milioni, connessi alle già riferite modifiche legislative. Equity investment portfolio (Ag e Rcs) - Ricavi a 482 milioni (+24%); Nav a 5,0 miliardi (in calo del 21%). La quota di utili di competenza del periodo è aumentata da 387,7 a 482,3 milioni (+24,4%), ripartita per 455,7 milioni su Generali (+26,9%) e per 26,6 milioni su Rcs Mediagroup (–6,3%). L’esercizio beneficia di rettifiche positive sulle imposte differite per 21,7 milioni connesse al cambio di aliquota della partecipation exemption e calcolate sulla differenza tra il valore di carico ed il costo originario di acquisto. La contrazione del Nav è da ricondursi alla riduzione, per Generali, sia della plusvalenza implicita che del valore di libro, influenzato – questo ultimo – dal calo del patrimonio netto di Generali a seguito delle minori riserve da valutazione. Retail financial services - Acquisito il 100% di Linea per un esborso di 405 milioni cash; Avvio a maggio dell’operatività di Chebanca!: molto positive le prime evidenze commerciali Erogato a 5,2 miliardi (+9%), con credito al consumo a 2,6 miliardi (+5%) e mutui a 0,8 miliardi (+32% per effetto delle nuove filiali in Francia). Ricavi a 534 milioni (+7%) con importante crescita delle commissioni nette; Utile netto a 15 milioni (da 80 milioni) a seguito dei costi legati alle nuove iniziative Stabile il rapporto rettifiche/impieghi da oltre un anno; I ricavi della divisione sono aumentati da 500,8 a 534 milioni (+6,6%) per effetto di maggiori commissioni nette (da 45,6 a 69,6 milioni), collegate alla distribuzione di prodotti assicurativi. E’ rimasta invece contenuta la crescita del margine di interesse (+2,1%, da 455,2 a 464,9 milioni), penalizzata dai crescenti oneri della raccolta e dall’aumentata pressione competitiva. Il risultato della gestione ordinaria è tuttavia in calo (280,8 milioni contro 323,2 milioni) per effetto della crescita dei costi operativi (da 177,6 a 253,2 milioni) per circa 3/4 riconducibile all’iniziativa Chebanca! (54 milioni). Il risultato netto salda in 15 milioni, dopo aver assorbito rettifiche nette su crediti per 179,1 milioni (159,8 milioni) ed accantonamenti straordinari per 20 milioni connessi all’integrazione di Linea. Il Gruppo Compass ha erogato nell’esercizio nuovi finanziamenti per 5. 199 milioni (4. 778,6 milioni), senza considerare l’attività commerciale del Gruppo Linea (2. 671 milioni nei 12 mesi 2007 e 1. 186 milioni nei primi 6 mesi 2008); da segnalare il contributo dei mutui ipotecari in Francia, pari a 183 milioni (23 milioni). Al 30 giugno 2008 gli impieghi netti (compresi quelli del Gruppo Linea per 4. 280,6 milioni consolidati a fine giugno) sono pari a 15. 858,1 milioni (10. 122,9 milioni). Private banking - Ricavi a 139 milioni (+7%); Utile netto a 57 milioni (+4%); Aum a 13,5 mld in leggero calo (-2%) prevalentemente per il deprezzamento dei mercati Il private banking mostra risultati in miglioramento rispetto all’esercizio precedente: l’utile si è attestato a 56,9 milioni (+4%) con ricavi in crescita del 7,1% (da 130,1 a 139,3 milioni) per effetto del crescente margine di interesse di Cmb che compensa il progressivo rallentamento delle commissioni, condizionate dagli andamenti dei mercati. Nell’esercizio le masse gestite si sono ridotte da 13,9 a 13,5 miliardi con Cmb in controtendenza (da 8,1 a 8,2 miliardi) avendo nel periodo acquisito le attività monegasche di Unicredit, mentre la quota di Banca Esperia registra una riduzione connessa ai valori di mercato (da 5,8 a 5,3 miliardi). Mediobanca Spa - L’esercizio 2007-2008 chiude con un risultato netto di 622,6 milioni (+11%, da 561,1 milioni), dopo utili da realizzo di titoli disponibili per la vendita per 171,8 milioni (166,7 milioni), rettifiche nette su crediti e titoli per 30,3 milioni (9,4 milioni) ed imposte per 76,8 milioni (127,2 milioni). I ricavi aumentano dell’8,1% beneficiando, da un lato, dell’incremento del margine di interesse (+27,9%, da 192,9 a 246,7 milioni), dei dividendi incassati (+7,9%, da 213,5 a 230,4 milioni) e della tenuta delle commissioni (275,9 milioni contro 275,6 milioni) e scontando, dall’altro, la riduzione degli utili di negoziazione (55,3 milioni contro 65,7 milioni). L’utile della gestione ordinaria cresce da 531,1 a 558,1 milioni malgrado i maggiori costi di struttura (+15,5%, da 216,6 a 250,2 milioni) collegati all’aumento del numero di collaboratori (da 459 a 538 unità) e per lo sviluppo dell’operatività domestica ed internazionale. I principali aggregati patrimoniali registrano incrementi dei finanziamenti da 20,3 a 24,2 miliardi, degli impieghi netti di tesoreria da 6,4 a 8,8 miliardi, delle partecipazioni da 1,7 a 2,7 miliardi e della provvista da 27,1 a 33,7 miliardi. Per contro diminuiscono le attività disponibili per la vendita (da 4,8 a 2,8 miliardi) per effetto dell’andamento dei corsi di borsa e degli smobilizzi e cessioni effettuate nell’esercizio. Proposta di Dividendo - Il Consiglio di Gestione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti, convocata per il 28 ottobre prossimo, la corresponsione di un dividendo unitario di € 0,65, pari a quello dello scorso anno. Il dividendo verrà messo in pagamento dal 27 novembre prossimo (data stacco 24 novembre). Adozione di uno statuto sociale basato sul c. D. “modello tradizionale”. Il Consiglio di Gestione ha altresì deliberato di sottoporre all’Assemblea dei Soci convocata per il prossimo 28 ottobre, subordinatamente all’ottenimento delle prescritte autorizzazioni, l’approvazione di un nuovo statuto basato sul c. D. Modello tradizionale. Successivamente al Consiglio di Sorveglianza del 30 luglio scorso sono state approfondite talune criticità emerse in ordine al funzionamento del sistema dualistico e la conseguente opportunità di rivedere il sistema di governance anche alla luce delle scadenze fissate da Banca d’Italia per il 30 giugno 2009. In tale quadro, è maturata la proposta per l’adozione del sistema tradizionale di governance attraverso un testo di statuto che apporta tratti significativamente innovativi al sistema di governo di Mediobanca ante dualistico e alla prassi più diffusa. Il sistema di governance che si propone va pertanto interpretato come un’evoluzione che fa propria la positiva esperienza di Mediobanca col sistema dualistico, superandone, nel contempo, alcune problematiche applicative. Di seguito si riportano i punti principali dello Statuto che verrà sottoposto all’Assemblea: Il Consiglio di Amministrazione (“Cda”), eletto dall’Assemblea con il voto di lista secondo le disposizioni vigenti, è composto da un massimo di ventitré consiglieri, di cui uno riservato alla minoranza. Dei consiglieri nominati, cinque devono essere dirigenti da almeno tre anni del Gruppo Bancario Mediobanca, due possedere i requisiti di indipendenza previsti dal Codice di Autodisciplina della Borsa Italiana e tre i requisiti di indipendenza di cui all’art. 148, comma terzo del D. Lgs 58/98. La gestione degli affari sociali spetta al Cda che la eserciterà tramite il Comitato Esecutivo (“Ce”), l’Amministratore Delegato (“Ad”) e il Direttore Generale (“Dg”). Al Cda sono riservate, oltre alle materie non delegabili per legge o normativa secondaria, la movimentazione per quote superiori al 15% del possesso risultante all’inizio di ciascun esercizio delle partecipazioni in Assicurazioni Generali, Rcs Mediagroup e Telco, e l’assunzione o cessione di partecipazioni che comportino la variazione del perimetro del Gruppo Bancario di importo superiore a 500 milioni o comunque di partecipazioni di importo superiore a 750 milioni. Il Cda nomina il Ce, l’Ad e il Dg, il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, i responsabili delle funzioni di revisione interna e di conformità. Il Cda delibera di norma su proposta del Ce o dell’Ad, con il voto favorevole della maggioranza dei presenti, mentre è previsto il voto favorevole della maggioranza dei componenti in carica nelle delibere di nomina del Ce, dell’Ad e del Dg. Il Cda costituisce nel proprio ambito tre Comitati: un Comitato per il Controllo Interno, composto da tre consiglieri indipendenti, con funzioni consultive ed istruttorie sul sistema dei controlli interni, sulla gestione dei rischi, sull’assetto informatico contabile; un Comitato per le Remunerazioni, composto da sette componenti non esecutivi, con funzioni consultive ed istruttorie per la determinazione dei compensi degli amministratori investiti di particolari cariche e del Dg e che si esprime altresì sulle politiche di remunerazione e di fidelizzazione relative al personale del Gruppo; un Comitato Nomine, composto da sei componenti del quale fanno parte di diritto il Presidente del Cda, il Vice Presidente del Ce e l’Ad che delibera sulle proposte formulate dall’Ad, sentito il Presidente, in merito alla nomina degli organi sociali di Assicurazioni Generali, Rcs Mediagroup e Telco. Il Comitato ha inoltre funzioni istruttorie per le proposte circa la presentazione delle liste del Cda, per la nomina del Ce, dell’Ad e del Dg di Mediobanca. Il Ce è composto da nove componenti di cui fanno parte di diritto il Presidente del Cda e i cinque Consiglieri dirigenti del Gruppo Mediobanca. Al Ce - che elegge tra i propri componenti un Vice Presidente Vicario – è delegata la gestione corrente della Banca. In particolare il Ce cura l’andamento della gestione, delibera sull’erogazione del credito e sulla movimentazione delle partecipazioni in Assicurazioni Generali, Rcs Mediagroup e Telco e delle altre partecipazioni per importi e quote non eccedenti quelli rientranti nelle competenze esclusive del Cda. Il Ce delibera con il voto favorevole della maggioranza dei suoi componenti. All’ad, scelto tra i consiglieri dirigenti del Gruppo Mediobanca, è affidata la responsabilità dell’esecutivo, la gestione del personale, l’attuazione delle delibere del Cda e del Ce, i poteri di proposta nei confronti di questi ultimi, con particolare riferimento agli indirizzi di gestione, alle proposte di piani strategici e di budget, al progetto di bilancio, alle situazioni periodiche e alle determinazioni da assumere nelle assemblee di Assicurazioni Generali, Rcs Mediagroup e Telco. Il Collegio Sindacale è composto da tre sindaci effettivi e due sindaci supplenti. Anche la nomina del Collegio Sindacale viene effettuata sulla base di liste presentate da azionisti che rappresentino una quota del capitale almeno pari a quella indicata dalle disposizioni regolamentari pro-tempore vigenti (ad oggi l’1%). Il meccanismo di nomina prevede che il Presidente del Collegio sia tratto dalla lista di minoranza. L’assemblea del 28 ottobre sarà altresì chiamata a nominare i nuovi organi sociali. Il Consiglio di Sorveglianza, riunitosi in data odierna sotto la presidenza di Cesare Geronzi, ha preso atto del progetto di bilancio che verrà approvato nella riunione del 7 ottobre prossimo ed esaminato positivamente le proposte del Consiglio di Gestione da sottoporre all’Assemblea. I Consigli di Gestione e di Sorveglianza hanno infine preso atto delle dimissioni dell’ing. Carlo Pesenti. .  
   
 

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