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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 24 Settembre 2008 |
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PARLAMENTO EUROPEO: MIGLIORARE LA SUPERVISIONE DEI MERCATI FINANZIARI
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Bruxelles, 24 settembre 2008 - Il Parlamento europeo sollecita la Commissione a presentare proposte legislative volte a migliorare la supervisione dei mercati finanziari, compresi i fondi hedge e di private equity. Raccomanda quindi norme in materia di stabilità finanziaria, di trasparenza, di indebitamento eccessivo e di conflitti di interesse. A quest´ultimo proposito, chiede di sottoporre le agenzie di rating a un meccanismo di supervisione europeo e di imporre loro la separazione delle attività di rating dagli altri servizi. Approvando con 562 voti favorevoli, 86 contrari e 25 astensioni la relazione d´iniziativa legislativa stilata da Poul Rasmussen (Pse, Dk), il Parlamento chiede alla Commissione di presentare una o più proposte legislative che coprano tutti i maggiori soggetti ed operatori del mercato finanziario, compresi i fondi hedge e di private equity, al fine di migliorare la supervisione dei mercati finanziari. Queste proposte, è precisato, dovrebbero attenersi alle raccomandazioni particolareggiate illustrate nella relazione stessa. Stabilità finanziaria e accesso al capitale per le Pmi (raccomandazione 1) Sui requisiti di capitale, la Commissione dovrebbe garantire che, per tutte le istituzioni finanziarie, l´adeguatezza dei requisiti di capitale continui ad essere basata sul rischio e non sull´entità interessata. Detti requisiti di capitale non dovranno tuttavia essere addizionali rispetto alle norme già in vigore e in nessun caso dovranno essere considerati una garanzia in caso di fallimento del fondo. Inoltre, le emittenti dovrebbero detenere quote di crediti cartolarizzati nel proprio stato patrimoniale. Il Parlamento chiede poi alla Commissione di adottare «misure legislative principle-based sulla migliore valutazione degli strumenti finanziari illiquidi» per tutelare al meglio gli investitori e la stabilità dei mercati finanziari. Andrebbero poi rafforzati gli obblighi di trasparenza applicabili a ogni istituto che fornisca servizi di prime brokerage. Raccomanda inoltre di proporre atti legislativi che forniscano un quadro armonizzato a livello europeo per i capitali di rischio e il private equity, soprattutto per assicurare l´accesso transfrontaliero a questi capitali per le Pmi. La Commissione, infine, dovrebbe istituire un meccanismo di supervisione europeo sull’operato e la compliance delle agenzie di rating, «anche al fine di stimolare la concorrenza e permettere l’accesso al mercato nel settore del rating creditizio». Misure relative ai conflitti di interesse (raccomandazione 4) Per il Parlamento, la Commissione dovrebbe introdurre delle norme che assicurino una reale separazione tra i servizi che le società di investimento forniscono ai propri clienti. Tutte le istituzioni finanziarie che forniscono una gamma diversificata di servizi finanziari, pertanto, dovrebbero applicare politiche e procedure a livello di azienda o di gruppo, inclusa una corretta informativa esterna, che consentano di identificare, valutare e sviluppare idonei strumenti per risolvere i conflitti reali o potenziali. Più in particolare, le agenzie di rating dovranno essere tenute a fornire maggiori informazioni e a risolvere in tutto o in parte il problema dell´asimmetria informativa e dell´incertezza nonché dichiarare i conflitti di interesse sottesi alla loro sfera operativa, senza inficiare il sistema finanziario transaction-oriented. Più precisamente, le agenzie di rating dovrebbero essere tenute a separare la loro attività di rating da tutti gli altri servizi (come la consulenza sulla strutturazione delle transazioni) da esse forniti per ogni obbligazione o soggetto valutato. D´altro canto, la Commissione dovrebbe condurre un’analisi generale degli effetti della concentrazione di mercato e della presenza di posizioni dominanti nell’industria dei servizi finanziari, inclusi i fondi hedge e di private equity. L’analisi dovrebbe stabilire se le regole comunitarie di concorrenza siano rispettate da tutti i soggetti operanti sul mercato, se vi siano concentrazioni illegittime o se occorra rimuovere gli ostacoli per i nuovi entranti. Ma anche se è necessario abrogare la legislazione che privilegia le imprese incumbent ed eliminare le attuali strutture di mercato caratterizzate da limitata concorrenza. Misure di trasparenza (raccomandazione 2) Il Parlamento raccomanda alla Commissione di sottoporre una proposta legislativa volta all´istituzione di un regime europeo di collocamento privato per la distribuzione transfrontaliera di prodotti d´investimento, inclusi i veicoli di investimento alternativi, rivolti a idonee categorie di investitori qualificati. Tale proposta dovrebbe all’occorrenza definire una serie di elementi di informativa esterna nei confronti degli investitori e delle competenti autorità. Tra questi figurano la strategia generale di investimento e la politica in materia di commissioni e spese, il ricorso alla leva finanziaria/indebitamento, il sistema di risk management e i metodi di valutazione del portafoglio, nonché la fonte e l´ammontare dei fondi raccolti. La Commissione dovrebbe poi assicurare che la direttiva 2001/23/Ce conservi i diritti dei dipendenti, incluso il diritto di essere informati e consultati, ogni volta che il controllo di un’impresa o di un’attività venga trasferito ad opera di qualunque investitore, anche se si tratta di fondi di private equity e di fondi hedge. Inoltre, osservando come sempre più fondi pensionistici e società assicurative detengono posizioni in fondi hedge e di private equity, i deputati chiedono che, nell´ambito della revisione della direttiva 2003/41/Ce, la Commissione garantisca ai lavoratori dipendenti di essere informati direttamente sulla tipologia e i rischi di investimento dei loro fondi pensione. Ogni situazione di insolvenza potrebbe infatti avere ripercussioni negative sui diritti degli affiliati ai piani pensionistici. Misure relative all´indebitamento eccessivo (raccomandazione 3) Per quanto riguarda i private equity, in sede di revisione della direttiva 77/91/Cee sul capitale, il Parlamento chiede alla Commissione di assicurare che eventuali modifiche siano informate ai seguenti principi fondamentali: capitale detenuto adeguato al rischio, ragionevole aspettativa che il livello di ricorso alla leva finanziaria sia sostenibile sia per il fondo/società di private equity sia per la società target e che non vi siano ingiuste discriminazioni nei confronti di determinati investitori privati o fra i vari fondi o veicoli d´investimento che adottano simili strategie. All’occorrenza, dovrebbe inoltre proporre misure supplementari armonizzate a livello Ue per evitare livelli irragionevoli di asset-stripping nelle società target. Analisi dell´attuale legislazione sui servizi finanziari (racomandazione 5) Il Parlamento raccomanda alla Commissione di procedere all´analisi di tutta la vigente legislazione comunitaria in materia di mercati finanziari per identificare eventuali lacune in relazione ai fondi hedge e ai fondi di private equity e, procedendo dai risultati di tale analisi, sottoporre al Parlamento una o più proposte legislative modificative delle direttive esistenti che migliorino laddove necessario la disciplina dei fondi hedge, dei fondi di private equity e di altri pertinenti entità. Infine, pur non inserendo tale richiesta nelle raccomandazioni, la relazione sostiene che la Commissione dovrebbe esaminare la possibilità di regolamentare a livello globale gli operatori di mercato offshore. Si veda anche il comunicato in merito alla relazione Klaus-heiner Lehne (Ppe/de, De) che contempla delle raccomandazioni alla Commissione sulla trasparenza degli investitori istituzionali (hedge funds e private equity). . |
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