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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Settembre 2008
 
   
  SANITA’: VENETO E CATALOGNA AVVIANO COLLABORAZIONE A TUTTO CAMPO. A BARCELLONA SIGLATO ACCORDO UFFICIALE: LAVORO COMUNE IN EUROPA E SUL PIANO BILATERALE SI PARTE DAL PROBLEMA DELL’IMMIGRAZIONE E DA SCAMBI TRA DIRETTORI SANITARI.

 
   
   Venezia, 24 settembre 2008 - Le Regioni del Veneto e della Catalogna hanno attivato ufficialmente un rapporto di cooperazione nel settore sanitario che le porterà a collaborare attivamente e concretamente sia in ambito europeo, sia nell’affrontare numerosi argomenti specifici di comune interesse, come la ricerca, l’organizzazione dell’assistenza ospedaliera e territoriale, la soluzione dei crescenti problemi legati alla mobilità dei pazienti in campo europeo, ed in particolare di quelli legati all’immigrazione extracomunitaria, molto forte in entrambe le realtà. La firma di uno specifico ed articolato Accordo formale è avvenuta a Barcellona, nella sede della Generalitat de Catalunya, da parte dell’Assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri e della sua collega catalana, la Consellera de Salut Marina Geli. “Veneto e Catalogna – hanno detto Sandri e la Geli – sono due realtà regionali molto importanti nei rispettivi panorami nazionali, con numerosi aspetti comuni legati alla sanità, ma anche con un forte ruolo a livello comunitario, che intendiamo rafforzare nella convinzione che l’Europa dei popoli vada costruita a partire dalle Regioni, istituzioni molto più vicine alla gente rispetto ai Governi nazionali”. “Per noi – ha aggiunto da parte sua Sandri – si tratta di un accordo dal significato del tutto particolare, perché ci lega ad un simbolo di autonomia e federalismo come la Catalogna in un momento storico in cui finalmente anche le Regioni italiane sono inarrestabilmente avviate su questa strada. E non sarà uno sterile pezzo di carta, ma la base di un lavoro comune che parte già da oggi”. Sul piano europeo, Veneto e Catalogna si sono impegnati reciprocamente a costituirsi come partners in ogni progetto che l’una e l’altra Regione proporranno per ottenere un finanziamento comunitario, ma hanno anche concordato sull’opportunità di costituire un “gruppo” di Regioni europee particolarmente significative che si possa porre come interlocutore privilegiato in materia di politiche sanitarie nei confronti della Commissione Ue, in rappresentanza delle oltre 300 Regioni dei paesi membri. Un primo appuntamento in questo senso si terrà a Bruxelles nella prima decade di ottobre su iniziativa del Veneto. Sul piano bilaterale, Veneto e Catalogna inizieranno a collaborare con uno scambio di delegazioni composte dai Direttori Sanitari delle rispettive aziende locali. “Un altro tema su cui lavoreremo da subito – ha sottolineato Sandri – è quello di come gestire l’assistenza sanitaria alla popolazione immigrata, che per noi è un problema notevole, e che in Catalogna ha caratteristiche ancora più marcate, con 1 milione 200 mila immigrati su una popolazione totale di poco più di 7 milioni di abitanti”. E poi c’è tutto lo sterminato ambito della ricerca, nel quale la collaborazione potrebbe partire dal settore delle biotecnologie applicate alla sanità creando rapporti specifici tra la realtà veneta e l’Institut Català de Nano e Biotecnologia, al quale Sandri ha dedicato una lunga visita. Nel corso della sua giornata catalana, l’Assessore veneto ha anche visitato lo storico Hospital de Sant Pau, che iniziò la sua attività nel lontanissimo 1401 e che oggi costituisce una delle punte di diamante della sanità spagnola. .  
   
 

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