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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Settembre 2008
 
   
  DIRITTI MINORI. SEMINARIO PIDIDA “IL VENETO CHE VIVIAMO, IL VENETO CHE VOGLIAMO”:”LA REGIONE E’ UNA CASA CHE VI APPARTIENE NON UN LUOGO ESTRANEO

 
   
  Venezia, 24 settembre 2008 - “La Regione Veneto è una casa che vi deve appartenere non un luogo estraneo”. Lo ha detto l’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi incontrando il 22 settembre a Palazzo Balbi, sede della Giunta veneta, decine di ragazze e ragazzi tra i 13 e i 17 anni riuniti dal Pidida (Per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza) un gruppo di associazioni (Arciragazzi, Unicef e altre) che operano per affermare i diritti dei minori e dal Pubblico Tutore dei Minori del Veneto, Lucio Strumendo, per confrontarsi in un seminario sul tema: “Il Veneto che viviamo, il Veneto che vogliamo”. “Sui giovani circolano troppi stereotipi” – ha sottolineato l’Assessore regionale – “stereotipi negativi che bisogna cominciare a mettere in discussione. I modelli sociali vincenti sono le veline, i calciatori, l’avere tutto e subito, il cercare le scorciatoie per arrivare. Ma io conosco tanti giovani che usano il loro tempo libero e i fine settimana per aiutare qualcuno che ha bisogno, che si impegnano a difendere l’ambiente o nelle associazioni per i disabili. Di questi giovani non si parla mai. E invece io dico che sono questi gli eroi silenziosi e quotidiani da cui dovete prendere esempio”. L’assessore si è soffermato poi su una recente iniziativa della Regione, il bando sui “giovani produttori di significati” che punta sulla creatività e sull’iniziativa diretta dei giovani per proporre alle istituzioni idee, indicazioni, azioni specifiche di intervento. Entro il 29 settembre, ha ricordato Valdegamberi, Comuni, Associazioni del privato sociale e del volontariato, università, ma anche gruppi informali di giovani, potranno fare domanda di contributo alla Regione Veneto inviando un loro progetto di partecipazione a questo bando regionale ”. I ragazzi e le ragazze del Pidida veneto hanno prodotto un documento sulla ‘comunicazione’ con il quale esprimono il bisogno di una scuola modellata sulle loro esigenze, la preoccupazione per il futuro, il bisogno di avere una politica più vicina ai giovani veneti, e che i media utilizzino un linguaggio più adeguato che esprima anche gli aspetti positivi non solo quelli negativi legati ai minori. .  
   
 

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