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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Settembre 2008
 
   
  A PADOVA IL PUNTO SUL FEDERALISMO FISCALE

 
   
  Padova, 24 settembre 2008 - Una riflessione sulle proposte legislative presentate, sui nodi ancora irrisolti, sulle possibili soluzioni e, più in generale, sulla strada da percorrere per giungere ad un efficiente federalismo fiscale: intorno a queste tematiche si sono sviluppati il 22 settembre i lavori del convegno nazionale “Il punto sul federalismo fiscale”, nell’Aula Magna “Galileo Galilei” dell’Università di Padova, aperti dal Presidente della Regione Giancarlo Galan e dal Magnifico Rettore Vincenzo Milanesi. Le aspettative rispetto alla proposta di attuazione del federalismo fiscale, recentemente presentata dal Governo, sono state richiamate dal prof. Mario Bertolissi, docente all’Università di Padova e direttore della rivista di diritto ed economia che si chiama proprio “Federalismo Fiscale”. Al termine della sua introduzione Bertolissi ha sottolineato la necessità, in questa materia, di “scelte frutto della razionalità”. E’ seguito l’intervento del prof. Piero Giarda dell’Università Cattolica “S. Cuore” di Milano il quale ha fatto presente che in modo informale il federalismo fiscale è presente da tempo nel nostro Paese ma l’attuale “sistema non è buono”. Di fronte alla domanda di fondo se fosse meglio rifare tutto o correggere quello che c’è – ha aggiunto – la politica ha scelto la prima strada. In ogni caso – ha concluso – qualcuno deve trovare le linee armoniche per mettere insieme i numerosi e diversificati caratteri del federalismo fiscale. Le ricadute dell’attuazione del federalismo fiscale sulla finanza regionale sono state l’argomento approfondito dalle relazioni di Luca Antonimi (Università di Padova) e Massimo Bordignon (Università “S. Cuore” di Milano), mentre gli aspetti collegati più direttamente alla finanza locale sono stati affrontati da Loris Tosi (Università Ca’ Foscari di Venezia) e Franco Osculati (Università di Pavia). I lavori della mattina sono stati conclusi dal giudice costituzionale Franco Gallo il quale ha detto che la sua impressione è che il testo presentato dal Governo sia “abbastanza maturo” e tenda a far convergere e non divergere, tenendo conto del lavoro portato avanti anche in precedenza. Sottolineando che il principio fondamentale contenuto nella proposta governativa sul federalismo fiscale è di vietare la doppia imposizione, Gallo ha aggiunto di aver trovato nel testo poca potestà impositiva esclusiva delle Regioni mentre più autonomia sembra esserci per quanto riguarda la compartecipazione ai tributi erariali. Dopo aver evidenziato alcune questioni relative ai tributi e alla perequazione, Gallo ha concluso facendo proprie le impressioni espresse dal Presidente della Repubblica di trovarsi di fronte ad un testo “aperto” ad ogni utile contributo. Un percorso verso il federalismo fiscale, sicuramente non nella sua forma più spinta, ma su cui tutti possono starci, sia al nord che al sud. E’ questa la valutazione che si è sentita con maggior ricorrenza nel pomeriggio nella seconda parte del convegno nazionale “Il punto sul federalismo fiscale”, nell’Aula Magna “Galileo Galilei” dell’Università di Padova, promosso dal Presidente della Regione del Veneto Giancarlo Galan, a cui è intervenuto il ministro per i rapporti con le Regioni Raffaele Fitto. Il ministro ha evidenziato che la novità è che ognuno ha portato il proprio punto di vista in questa fase di confronto. “E’ impossibile far partire il federalismo a 200 all’ora in tutto il Paese – ha aggiunto Fitto - se non ce ne sono le condizioni. Il Governo non ha voluto un federalismo “muscolare” che parte in quarta, ma creare le condizioni perché parta con una tempistica adeguata e per dare risposte concrete, lavorando in modo intelligente guardando al tema dell’efficienza che deve accompagnare tutto questo percorso”. La proposta di attuazione del federalismo fiscale, recentemente presentata dal Governo, è dunque il frutto di un lavoro di anni che ha permesso di “smussare” molte delle divergenze e delle diffidenze che inizialmente erano state manifestate su questo processo di riforma, consentendo alle Regioni di arrivare ad una posizione sostanzialmente condivisa. Lo hanno sottolineato, fra gli altri, la presidente della Regione Umbria Rita Lorenzetti e il vicepresidente dell’Emilia Romagna Flavio Delbono. Quest’ultimo ha comunque ricordato che è ancora aperta la questione delle Regioni a statuto speciale e quella del federalismo fiscale potrebbe essere “l’occasione per rendere un po’ meno speciali le Regioni a statuto speciale e un po’ più speciali le altre”. L’assessore al bilancio Marialuisa Coppola ha fatto presente che la Regione del Veneto ha fatto la sua parte per arrivare ad una proposta condivisibile, anche se avrebbe preferito qualcosa di più spinto. In ogni caso – ha aggiunto – dal processo federalista non si può più prescindere per restare un Paese al passo con i tempi. Il presidente Roberto Formigoni ha parlato del “modello lombardo” di federalismo fiscale, affermando che era e resta un modello non irrealistico. ”Abbiamo accettato di metterlo da parte – ha aggiunto – a patto che qualche altro modello di federalismo parta. Il federalismo fiscale per andare avanti nel nostro Paese ha bisogno infatti di un forte consenso”. Per Formigoni la proposta governativa è limitata, iniziale ma comunque positiva nelle attuali condizioni. In ogni caso deve riprendere al più presto il confronto anche per l’attuazione nella sua interezza del Titolo V della Costituzione sul regionalismo differenziato e sul Senato federale. Antonio Costato, Vicepresidente di Confindustria, ha posto la riflessione sul rapporto nord-sud chiedendosi se gli amministratori pubblici al Sud si sono resi conto della portata della riforma e se hanno le risorse e la volontà di attuarla. Nel dibattito sono intervenuti anche il sottosegretario all’economia Alberto Giorgetti, l’on. Linda Lanzillotta, Leonardo Muraro per l’Unione delle Province Italiane, Gilberto Muraro dell’Università di Padova e Franco Pizzetti, Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. .  
   
 

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