Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Settembre 2006
 
   
  DIVERTIMENTO SOFISTICATO, COMMEDIE TRASPOSTE NEL CINEMA, ESEMPI DI UMORISMO E GRANDI CLASSICI NELLA STAGIONE DEL TEATRO MANZONI DI MILANO

 
   
  Milano, 11 settembre 2006 - Sarà “Indovina chi viene a cena”, l’intrigante pièce di William Arthur Rose, a Nell’invitante calendario della stagione 2006-07 del Teatro Manzoni confluiscono spettacoli che svariano dal divertimento sofisticato a commedie che nella trasposizione filmica sono assurte a capolavori del cinema, accostando inoltre campioni dell’umorismo a novità di sicuro coinvolgimento, per infine concludersi nel nome taumaturgico di Shakespeare. Sarà “Indovina chi viene a cena”, l’intrigante pièce di William Arthur Rose, a inaugurare la nuova stagione nell’interpretazione di Gianfranco D’angelo e di Ivana Monti con la regia di Patrick Rossi Gastaldi. Nel lontano 1967 erano stati Katharine Hepburn e Spencer Tracy a impersonare sul grande schermo, con la regia di Stanley Kramer, i due genitori dell´alta società californiana messi in crisi dall’annuncio della figlia che intendeva sposare un uomo di colore (l´attore Sidney Poitier). Sui palcoscenici italiani la commedia era stata allestita nel maggio 1991 dalla Compagnia capeggiata da Ernesto Calindri e Liliana Feldmann con la regia di Gabriele Calindri. Il secondo appuntamento stagionale sarà con "Il sogno del Principe di Salina: l’ultimo Gattopardo" di Andrea Battistini, liberamente ispirato agli appunti e alle lettere di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Universalmente noto è il film “Il Gattopardo” di Luchino Visconti con Burt Lancaster, Claudia Cardinale, Alain Delon, Paolo Stoppa, Rina Morelli. Sulle tavole del palcoscenico “Il Gattopardo" apparve nel 1980 con la regia di Franco Enriquez, e venne ripreso una decina di anni fa da Lamberto Puggelli con l´interpretazione coinvolgente di Turi Ferro, che il Principe Fabrizio di Salina aveva già impersonato nel 1969 in un radiodramma di Giuseppe D´agata. La regia di Andrea Battistini nell’attuale spettacolo consente a Luca Barbareschi di penetrare appieno nel personaggio del Principe di Salina, mentre compie l’ultimo tentativo di mantenere ancora viva l’identità di una terra. Assurta a simbolo dello spettacolo italiano della seconda meta del Novecento, Loretta Goggi riproporrà se stessa e il coevo mondo teatrale, cinematografico, televisivo in "Se stasera sono qui…" con la regia di Gianni Brezza, accompagnata da un’orchestra dal vivo e da dieci ballerini. Il suo lontano esordio risale a quando aveva soli dieci anni con lo sceneggiato televisivo “Sotto processo” di Anton Giulio Majano, avvio di una carriera che poi continuò con le partecipazioni ai più significativi sceneggiati degli anni Sessanta ("La freccia nera", "La Cittadella", "E le stelle stanno a guardare", “I Miserabili", “Le avventure del commissario Maigret") in cui recitò accanto a Aldo Reggiani, Arnoldo Foà, Alberto Lupo, Giancarlo Giannini, Gino Cervi. Nel decennio successivo esplose addirittura rivelandosi cantante, imitatrice, ballerina, autentica prima donna assoluta. In teatro ebbe grande successo accanto a Gigi Proietti in “Stanno suonando la nostra canzone”, successo riconfermato con la scelta vincente di Pietro Garinei di affidarle i quattro atti di "Bobbi sa tutto", avendo come partner Johnny Dorelli. Un´altra signora dello spettacolo, Sabrina Ferilli, sarà "La Presidentessa" nella arcifamosa commedia di Charles-maurice Hennequin e Pierre Veber, entrata nella storia del teatro dopo il trionfale battesimo del 27 novembre 1912 al parigino Palais Royal. Divenuta dieci anni dopo in Italia simbolo della commedia brillante grazie alla felice combinazione interpretativa di Dina Galli e Amerigo Guasti, "La Presidentessa" ebbe tra le sue successive protagoniste Laura Adani con Ernesto Sabbatini, Filippo Scelzo, Ave Ninchi e Giusi Raspani Dandolo. Tentò contemporaneamente i registi Pietro Germi (1952) e Luciano Salce (1977) che elessero a protagonisti delle loro trasposizioni cinematografiche rispettivamente Silvana Pampanini, Carlo Dapporto, Ave Ninchi, Aroldo Tieri, Ernesto Calindri e Mariangela Melato, Johnny Dorelli, Gianrico Tedeschi, Vittorio Caprioli. Tra le riprese più recenti va segnalato lo sceneggiato televisivo del 1968 con Valeria Moriconi, Alberto Lionello, Mario Scaccia e un giovanissimo Gigi Proietti con la regia di Franco Enriquez. In questa nuova edizione la regia di Gigi Proietti ha trasferito la vicenda dalla provincia francese alla Roma della età giolittiana eleggendo coprotagonisti Maurizio Micheli, Paila Pavese, Virgilio Zernitz. Tenuto a battesimo di palcoscenico da Tato Russo, cresciuto alla scuola di Eduardo De Filippo e di suo figlio Luca, Vincenzo Salemme con la sua affiatata Compagnia sarà il protagonista del successivo spettacolo. Incoraggiato dal successo del pubblico a moltiplicarsi in autore e regista, la sua multiforme attività lo ha ora indotto a scrivere “Bello di papà“, una commedia che porta in scena genitori che non sono veri genitori, figli che non sono veri figli. Salemme tuttavia non accentua il versante drammatico, anzi lascia spazio alle più paradossali varianti in carattere con la scrittura prediletta da un autore-attore che ha eletto la farsa a viatico esilarante di comunicazione. Al giro di boa della stagione 2006-07 figura "Due partite" scritto e diretto dalla figlia d´arte Cristina Comencini. Regista e autrice molto apprezzata dalla critica e dal pubblico letterario e cinematografico, ha al suo attivo numerosi film di successo e una candidatura all’Oscar per “La bestia nel cuore”. “Due partite”, sua recentissima opera, si avvale della partecipazione di quattro attrici della fama e del richiamo di Margherita Buy, Isabella Ferrari, Marina Massironi, Valeria Milillo, impegnate in una settimanale partita a carte durante la quale si abbandonano a confidenze, confessioni, speranze mentre le loro figlie giocano nella stanza accanto. Nel secondo tempo, a distanza di quarantacinque anni, saranno le figlie di allora a ritrovarsi in un´altra casa inconsciamente confrontandosi con la generazione precedente. La regia di Gigi Proietti non si limita alla già accennata riproposta di "La Presidentessa" ma si riconferma nella ripresa di "Quella del piano di sopra" di Pierre Chesnot con Pino Quartullo e Sandra Collodel nei panni di Bertrand e Sophie impersonati nella stagione 1992-93 da Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi sotto il titolo di "L´ inquilina del piano di sopra" con la regia di Gianfranco De Bosio. L´invenzione scenografica di Alessandro Chiti ricostruisce accortamente il "piano basso" occupato dal solitario e insoddisfatto Bertrand e il "piano alto" dove si macera nello sconforto l´altrettanto solitaria e depressa Sophie, indotta addirittura a un tentato suicidio. Il gioco dialogico nella migliore tradizione brillante della commedia boulevardière innerva il colloquio sempre più ravvicinato tra la passionale e incongruente Lei e il noioso, impraticabile, uggioso Lui. Lo spettacolo conclusivo della stagione teatrale evoca addirittura la prosa inconfondibile di Shakespeare proponendo una delle opere giovanili della tragedia seicentesca, ovvero "La commedia degli errori" che nel 1977 andò in scena a Villa Litta sotto il titolo di "La commedia degli equivoci", protagonisti Andrea Giordana, Magda Mercatali, Piero Nuti, Mita Medici. Sei anni dopo la stessa compagnia, con Giancarlo Zanetti nel ruolo che era stato di Piero Nuti, ripropose al Teatro Carcano lo spettacolo con il titolo "La commedia degli errori" conservato nell´odierna traduzione di Luca Simonelli, protagonista e regista Giuseppe Pambieri affiancato dalla figlia Micol, da Nino Bignamini e da Vera Castagna. La catena degli equivoci nasce dalla straordinaria somiglianza dei due gemelli Antifolo aggravata dall´altrettanto inquietante somiglianza dei loro servi Dromio. Una edizione della stessa commedia fu allestita nel 1992 da Antonio Sixty con la compagnia dell’Arca di Forlì. Inoltre, fuori abbonamento, nel calendario della nuova stagione figura, a rendere onore a un corpo di ballo di tradizione bisecolare, il nuovo spettacolo della Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, con i suoi duecento anni portati elegantemente. Lo spettacolo della Scuola nasce come il classico saggio di fine anno ed è grazie alle idee innovative di Anna Maria Prina (direttore dal 1974), che trent’anni or sono prese forma quello che è diventato un appuntamento annuale per il pubblico meneghino e per quello internazionale: ”Incontro con la danza”, questo il nome delle prime manifestazioni, che erano volte principalmente alle giovani scolaresche con una forte valenza didattica anche per gli allievi della Scuola stessa, chiamati a dar prova del loro livello tecnico e artistico. Nel corso degli ultimi quindici anni abbiamo assistito ad un costante perfezionamento delle performances che si sono trasformate in veri e propri spettacoli con grande afflusso di pubblico e un eccellente impegno professionale da parte dei giovani protagonisti e dei loro maestri. .  
   
 

<<BACK