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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 24 Settembre 2008 |
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ASSO PROVIDER: ITALIA IN RITARDO SULLE INFRASTRUTTURE TLC: PREMIAMO I COLPEVOLI?
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Nocera Inferiore (Sa), 24 settembre 2008 – Assoprovider: Ci stupiscono le recenti dichiarazioni di Calabrò che dopo oltre 3 anni di presidenza dell´Authority pare accorgersi solo oggi della grave situazione debitoria di Telecom priva di "un cash flow sufficiente" agli investimenti nelle Ngn. Ci chiediamo dove fosse l´Authority quando Telecom ha ceduto assets importanti, quali le centrali, in cui sono custoditi i doppini e i macchinari della rete più importante del Paese, costringendosi al pagamento di un affitto annuo da 38 milioni di euro e trasformandosi così da società indebitata a mostruosamente indebitata. E Telefonica? Forse non conosceva la situazione economica di Telecom prima di acquistarla? Non sapeva che la separazione era chiesta a gran voce da tutti compresa l´Authority? Se la cattiva gestione di una grande società che, nonostante gli entusiasmi di Calabrò, continua a detenere circa l´80% del mercato ha provocato l´impossibilità di effettuare investimenti (quando operatori come Vodafone sostengono che per investire in fibra e´ sufficiente il 40% del mercato) lo scotto non lo può pagare il mercato e la collettività. Secondo Calabrò "Solo Italia e Inghilterra hanno sviluppato una regolazione così avanzata della rete di accesso". Con la differenza che British Telecom detiene meno del 30% del mercato; semmai abbiamo il primato per i costi amministrativi, le multe, i comportamenti scorretti, la pubblicità ingannevole, etc. Il libero mercato si fa garantendo le stesse condizioni di accesso alle imprese: bisogna quindi rimodulare i diritti amministrativi secondo un criterio progressivo come indicato nell´emendamento al decreto 112 proposto in modo bipartisan dagli On. Ventucci (Pdl) e Ciccanti (Udc). Un provvedimento in tal senso sarebbe a costo Zero per lo Stato e consentirebbe alle imprese di investire in infrastrutture in fibra ma anche in Radio senza inutili ed esose barriere di ingresso. A tal proposito facciamo notare al presidente dell´Agcm Catricalà che è giusto utilizzare per lo sviluppo della larga banda le "tecnologie che appaiono più efficienti nei diversi contesti geografici ed economici" ma fino ad oggi i maggiori risultati contro il Digital Divide sono venuti dal Wifi: per una volta protagonista non è stata la finanza ma l´imprenditoria, con il risultato di oltre il 10% dei comuni coperti a soli 3 anni dal decreto Landolfi. "Forse" a queste imprese dovrebbe essere data la possibilità di accedere a nuove risorse, anche ma non solo Unlicensed. Crediamo importante far passare il principio per cui, in caso di finanziamenti pubblici o altre agevolazioni il cui costo ricada sulla collettività, ci debba essere lo stesso diritto di accesso alle infrastrutture da parte di tutti i players presenti sul mercato attraverso listini wholesale. Crediamo infine sia necessario vigilare attentamente sulla trasparenza e congruità economica dell´esecuzione di tali infrastrutture assegnando un ruolo di supervisione alle associazioni di categoria del settore. Solo così si potranno garantire e individuare aree di intervento rispondenti alle esigenze della collettività e non agli interessi di uno specifico operatore. . |
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