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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Settembre 2008
 
   
  LAVORO. INCENTIVI DELLA REGIONE ALLE IMPRESE CHE ASSUMONO LAVORATORI PRECARI, DISOCCUPATI DI LUNGA DURATA, GENITORI SOLI CON FIGLI A CARICO, PERSONE SVANTAGGIATE: DOMANDE ENTRO IL 31 OTTOBRE. 15 MILIONI DI EURO MESSI A DISPOSIZIONE DALL´EMILIA-ROMAGNA.

 
   
  Bologna, 25 settembre 2008 - Incentivi per i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato lavoratori precari, disoccupati di lunga durata, genitori soli con figli e persone in carico ai servizi sociali: scade il 31 ottobre la possibilità per le aziende di usufruire degli interventi della Regione Emilia-romagna per favorire la stabilizzazione di alcune specifiche categorie di lavoratori. A disposizione complessivamente ci sono circa 15 milioni di euro, 10 come contributo alle assunzioni e 5 milioni per le iniziative di formazione e di sostegno al reddito. “Con questo provvedimento intendiamo rendere meno critiche le opportunità di accesso e di permanenza nel mercato del lavoro delle persone che si trovano in condizione di disagio - spiega l’assessore regionale al Lavoro, Paola Manzini - Anche in un mercato del lavoro come quello dell’Emilia-romagna, caratterizzato da indicatori molto positivi sul piano occupazionale, purtroppo restano alcune criticità, e sono proprio questi soggetti a mostrare maggiori difficoltà nell’inserimento professionale”. Le domande dovranno essere presentate entro il 31 ottobre 2008 alla Provincia sul cui territorio viene instaurato il rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Saranno infatti le Province a realizzare l’istruttoria per l’ammissibilità degli interventi, mentre la Regione procederà a stilare la graduatoria. Disoccupati di lunga durata e precari La Regione mette a disposizione 8 milioni di euro di contributi alle imprese per incentivare l’assunzione di chi è senza occupazione da almeno 12 mesi, e dei precari che abbiano percepito meno di 35 mila euro lordi negli ultimi due anni pur avendo lavorato per almeno 18 mesi e con contratti diversi dal rapporto di lavoro a tempo indeterminato. L’incentivo per le aziende che assumono a tempo indeterminato da queste due categorie, è pari al 10 per cento della retribuzione lorda annua del lavoratore; una percentuale che sale al 20 per cento se si assume una donna o un ultracinquantenne. L’ammontare del contributo, comunque, non può superare i 5 mila euro. Con le risorse a disposizione si stima che il provvedimento raggiungerà un minimo di 1. 600 lavoratori e un massimo di 4 mila. I lavoratori assunti con questa modalità potranno anche seguire un percorso formativo, con un contributo fino a 1. 800 euro, finanziati da risorse del Fondo Sociale Europeo. Genitori soli e disoccupati svantaggiati Il Ministero del Lavoro attraverso il Programma P. A. R. I (Programma d’Azione per il Reimpiego) mette a disposizione per l’Emilia-romagna complessivamente 4 milioni e 960 mila euro. Le aziende che assumono a tempo indeterminato genitori soli con uno o più figli a carico e dei disoccupati con alle spalle percorsi certificati dai servizi socio-sanitari di dipendenza o di carcere, beneficeranno di un contributo pari al 20% della loro retribuzione lorda annuale, fino a un massimo di 5 mila euro. Inoltre il lavoratore potrà usufruire di assegni formativi individuali fino a un massimo di 5 mila euro, e per consentirgli di frequentare la formazione è stato previsto anche un sostegno al reddito di 450 euro al mese per un massimo di 5 mesi, un’indennità rapportata a quella della disoccupazione ordinaria. Per entrambe le misure avranno priorità di accesso ai contributi gli interventi rivolti ai lavoratori assunti a seguito di una loro specifica individuazione in sede di contrattazione collettiva di secondo livello/decentrato. Altre priorità nell’accesso ai finanziamenti è riservata all’assunzione di destinatari ultracinquantenni disoccupati di lunga durata e, a seguire, gli altri disoccupati di lunga durata. In generale, a parità di condizione di priorità, nell’individuare i beneficiari si procederà secondo l’ordine di genere e in subordine per anzianità di età dei destinatari delle iniziative. .  
   
 

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