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Notiziario Marketpress di Venerdì 26 Settembre 2008
 
   
  WEEK END ALLE CINQUE TERRE CON DACIA MARAINI

 
   
  Un doppio appuntamento con Dacia Maraini: sabato 27 settembre a Vernazza come regista e domenica 28 settembre a Riomaggiore come scrittrice, per concludere il festival “I Luoghi dell´Anima”. Due importanti eventi per conoscere Dacia Maraini rispettivamente nel ruolo di regista, nei Digiuni di Caterina da Siena - Chiesa dei Frati di Vernazza, sabato 27 settembre, alle ore 21. 00 – e, come scrittrice, al castello di Riomaggiore – domenica 28 settembre alle ore 17. 30. Famosa e tradotta in tutto il mondo, autrice di romanzi, poesie, saggi e opere teatrali, Dacia Maraini si distingue per la costante attenzione alle politiche femminili e femministe, e ai diritti civili. Appassionata e instancabile sostenitrice dei valori di pace, giustizia e tolleranza non crede “ai conflitti di civiltà, bensì alle malattie” e sostiene con coraggio che “il Fondamentalismo è una grave malattia dell’Islam come lo è stata la Santa Inquisizione per il Cristianesimo. ” Con la sua immagine elegante – la sciarpina annodata al collo e un sorriso che nasce dagli occhi – Dacia Maraini riceve importanti consensi anche come drammaturgo, considerando il teatro “il miglior luogo per informare il pubblico riguardo a specifici problemi sociali, politici e religiosi”. Proponendo, a Vernazza, i Digiuni di Caterina da Siena, descrive con delicatezza e profondo rispetto il coraggio della castità e della rinuncia al cibo; una forma di abnegazione ai piaceri più terreni sublimata da un amore incondizionato verso Dio. L’abbandono di sé per l’accoglienza dell’Altro. A conclusione della rappresentazione teatrale, Improvvisazione a Pianoforte da parte di Luciana Ame Ferber. Al castello di Riomaggiore - Domenica 28 settembre - Dacia Maraini, parlando di sé, affronterà, con grande profondità ed esperienza, tematiche sociali, politiche e religiose. Sul piano sociale, è da sempre un’attenta osservatrice dei fenomeni che agitano e cambiano interi sistemi - dal bullismo, alla ricerca spasmodica dell’apparire e dell’esserci, allo svuotamento del linguaggio e dei comportamenti, alla violenza sui minori e sulle donne. E dichiara che “per quanto riguarda i costumi e la mentalità, molto ancora c’è da fare e che è più facile cambiare una legge che un modo di pensare”. Inoltre, restando, l’universo femminile l’elemento centrale delle sue riflessioni, con una leggera amarezza Dacia Maraini non esita a sostenere che “la donna deve dimostrare in ogni momento di essere più brava di un uomo per ottenere fiducia e considerazione. Deve essere tenace, combattiva ma non aggressiva, amare molto il suo lavoro senza farsi scoraggiare da eventuali discriminazioni”. Scoprendo e ripercorrendo l´esperienza di regista e scrittrice di Dacia Maraini, in entrambi gli appuntamenti, sarà possibile sfogliare virtualmente alcuni dei suoi più importanti romanzi e pagine mai dimenticate della storia italiana e internazionale. Scheda biografica di Dacia Maraini - Nata a Firenze nel 1936, figlia del famoso etnologo Fosco Maraini e della pittrice Topazia Alliata, Dacia Maraini trascorre parte dell’infanzia in Giappone, allontanandosi – con la famiglia - dal regime fascista. Dal 1943 al 1946, vive l’atroce esperienza del campo di concentramento per non aver voluto riconoscere il governo militare giapponese. E nella collezione di poesie Mangiami pure (1987), racconta le atroci privazioni e sofferenze provate in quegli anni. Divide la sua carriera in tre periodi. Il primo in cui la scrittura si traduce in espressione artistica e, ancor più, in descrizione e analisi della vita di alcune donne. Il secondo in cui, con maggior esperienza e maturità, si impegna a sostenere e descrivere i cambiamenti politici e sociali. Infine, l’ultima fase, che la vede impegnata a combattere “le certezza ideologiche attraverso la realtà”. Il suo ingresso ufficiale nell’universo letterario nazionale inizia negli anni ’50, quando, trasferitasi a Roma, entra in contatto con molti scrittori famosi. Nel ’62 incontra Alberto Moravia di cui, fino al 1983, sarà fedele compagna. Tra i suoi numerosi romanzi, si ricordano La vacanza (1962), L’età del malessere (1963), Donna in guerra (1975), Isolina (1985, Premio Fregene), La lunga vita di Marianna Ucria (1990, Premio Campiello, Premio Libro dell’anno), Bagheria (1999), Voci (1994), la raccolta di racconti Buio (1999, Premio Strega), Colomba (2004), Il treno dell’ultima notte (2008). Famosa anche come drammaturgo, Dacia Maraini dal 1967 collabora con numerosi gruppi sperimentali romani, e fonda nel 1973 la prima compagnia teatrale completamente femminile denominata La Maddalena. Ad oggi, è autrice di più di trenta opere teatrali, tra le quali, appunto, I Digiuni di Caterina da Siena. Attualmente residente a Roma, estremamente attiva e prolifica, Dacia Maraini viaggia frequentemente, partecipa con entusiasmo a conferenze e prime dei suoi spettacoli. .  
   
 

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