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Notiziario Marketpress di Venerdì 26 Settembre 2008
 
   
  BIELLA: AL TEATRO SOCIALE LO SPETTACOLO L’ATTACCAFILI UNA STORIA DEL TERRITORIO BIELLESE. SABATO 27 E DOMENICA 28, INGRESSO GRATUITO.

 
   
  L’associazione Far pensare - Emanuele Lomonaco, la cooperativa sociale Anteo e Legacoop hanno presentato in una conferenza stampa il progetto ”Per filo e per segno”. Nato con il contributo di Regione Piemonte, Provincia di Biella, Città di Biella, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Camera di Commercio di Biella con il Patrocinio dell’Asl 12 Biella, vuole raccontare vent’anni di salute mentale a Biella e, come dice il sottotitolo, la “storia di un cambiamento sociale”. Hanno aderito le cooperative sociali: Orso Blu, la Betulla, la Coccinella, Buonsegno, le associazioni: Per contare di più, Diritti e Doveri, Pace e Futuro, Zero gravità. Inoltre sostengono l’iniziativa: la Camera del Lavoro di Biella e Cittadellarte Fondazione Pistoletto. Nel 2008 cade il 30° anniversario della legge 180, che prende il nome da Franco Basaglia e che abolisce i manicomi su tutto il territorio nazionale: è l’occasione per un momento di riflessione sul significato delle esperienze che da quel momento hanno preso l’avvio. Il Biellese ha vissuto quella storia in modo particolare. Negli anni ‘80 non esistevano strutture manicomiali nel territorio, i malati mentali andavano altrove per farsi curare e spesso vivevano quasi nascosti all’interno delle famiglie che si assumevano il peso terribile della sofferenza. Negli anni ’90 Emanuele Lomonaco (recentemente scomparso) iniziò il suo lavoro come primario della psichiatria : studiò a fondo la realtà biellese per poter curare i malati nel loro ambiente, sostenere le famiglie, creare le strutture necessarie, rendere la comunità partecipe di questo processo. I suoi progetti si basavano su concetti innovativi, in rapporto con altre esperienze già avviate: il decentramento, la territorialità, la continuità terapeutica tra ospedale psichiatrico e territorio, il lavoro in équipe, la formazione di nuove competenze professionali; e ancora, l’idea della prevenzione all’interno della comunità, nell’ambiente di vita e di lavoro dei cittadini, rivolta non soltanto ai malati mentali ma anche alle cause che minacciano la salute mentale di tutti. Fu avviato allora un processo che ha cambiato profondamente la vita di tante persone e il volto della città. Una rivoluzione, che ha visto anche la creazione di cooperative per facilitare il reinserimento sociale e offrire un’occasione di lavoro dignitoso e una soluzione abitativa agli ex-degenti. Il progetto biellese “Per filo e per segno”è nato dalla volontà di raccontare questa storia e di conservarne la memoria. E’ la storia della trasformazione di un territorio e dei suoi abitanti, i malati, le famiglie, gli operatori, i cittadini, alcuni protagonisti ed altri osservatori di questo cambiamento. Con il sostegno a l’ampia partecipazione di Enti locali, istituzioni, associazioni, cooperative di Biella, è stato possibile avviare diverse iniziative: lo spettacolo teatrale “L’attaccafili”, un convegno a novembre, un libro sulla storia di Lomonaco, “Il mondo di Emanuele” e un archivio permanente sulla salute mentale. Lo spettacolo L’attaccafili, con la regia di Rosanna Rabezzana e Mirella Violato, racconta non solo “la rivoluzione-utopia” che ha contrassegnato gli anni ‘80 e ‘90, ma anche la storia della trasformazione del territorio biellese e dei suoi abitanti, interpreti attivi di questo cambiamento: una vicenda che rischia costantemente di rimanere una questione privata o mero problema scientifico. L’obiettivo principale ha richiesto inizialmente un lavoro di indagine nella memoria del presente come luogo di sedimentazione di storie diverse: la ricerca di storie di persone che hanno vissuto quegli anni con modalità diverse e da prospettive differenti, che hanno abitato il luogo chiuso del manicomio, protagoniste della destrutturazione dell’istituzione, della frammentazione e del successivo mescolarsi con il “ fuori”. Punti di partenza del lavoro di ricerca sono dunque le storie delle cooperative, delle associazioni, dell’Asl di Biella, che, lavorando nel territorio, sono riuscite a restituire cittadinanza a persone considerate, per la loro malattia, scomode e per questo da “rinchiudere”, da rendere invisibili. La prima fase del lavoro è stata indirizzata alla ricerca di scritti, articoli di giornali, lettere, fotografie, video, diari di medici, operatori, infermieri/e, assistenti sociali al fine di restituire le emozioni, le crisi di chi ha vissuto il superamento del periodo di “reclusione”, le difficoltà, il nuovo rapporto che nel corso degli anni si è creato tra operatori e utenti. Ma anche la vita, le esperienze di ex ricoverati che nel territorio biellese a partire dall’inizio degli anni ’90 sono diventati gli attori principali del cambiamento. E ancora la nascita di nuove realtà, come le cooperative e le associazioni che hanno ridato cittadinanza, attraverso il lavoro, ai reclusi. Sarà ricreata l’atmosfera, l’ambiente culturale degli anni ’90, le contraddizioni, i sogni. Il materiale ritrovato è la base del testo composto non solo da parole, musiche, canti, ma anche da video che potranno restituirci “immagini d’archivio” di luoghi e di persone, protagonisti principali della narrazione. Uno spettacolo che diventerà una testimonianza, una riflessione poetica, su un periodo storico che ancora oggi ci interroga sulla linea sottile, facile da valicare quando si definisce ciò che sta “nelle regole”, “nella normalità” e ciò che “devia”. Un teatro contemporaneo che ricerca il proprio “senso” non soltanto nei contenuti, ma nella possibilità che questi forniscono di mettere in relazione le persone con la propria memoria e con il proprio presente. Uno spettacolo che aiuti anche chi non c’era a capire passioni, incertezze, sconfitte e successi che hanno contrassegnato gli ultimi venti anni. Lo spettacolo vedrà, accanto a professionisti, la partecipazione diretta dei protagonisti di quelle vicende, molti dei quali sono tuttora presenti nei gruppi di risocializzazione gestiti per conto dell’Asl di Biella presso la Coop Anteo, condotti da artisti, attori, musicisti biellesi. Sabato 27 e domenica 28 alle 21 con ingresso gratuito - Tetrao Sociale Villani - Biella. .  
   
 

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