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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Settembre 2008
 
   
  BIELLA, RISO: PROVE ON FARM A GIFFLENGA E VILLANOVA I DATI DELLE PROVE SARANNO INVIATI A TUTTI I RISICOLTORI, CHE POTRANNO COSÌ VALUTARE LE NUOVE VARIETÀ.

 
   
   Anche quest’anno la Provincia ha aderito alla rete nazionale “on farm” per il riso: prove varietali distinte in base al gruppo merceologico, eseguite direttamente nelle aree di coltivazione e nelle aziende agricole. Si tratta di prove per verificare i comportamenti delle piante nelle diverse condizioni climatiche e sono coordinate dal Centro ricerche che fa capo all’Ente nazionale risi, che ha il compito di fornire le metodologie operative. Lo schema dell’esperimento consiste nel paragonare un modello della varietà presente in un luogo con quelle da testare. Nel 2008, a partire dal mese di aprile, il servizio agricoltura dell’amministrazione provinciale ha allestito due prove: la prima riguardava i cosiddetti risi lunghi (di tipo A) ed è stata effettuata in un’azienda agricola di Villanova Biellese. Si è testata la varietà Samba, iscritta proprio quest’anno al Registro nazionale, che è simile al riso Sant’andrea ma di taglia più bassa e più resistente. La seconda prova è stata fatta sui cosiddetti risi a ciclo precoce in un’azienda agricola di Gifflenga. Le varietà: Carnise, dai chicchi simili al Carnaroli, a taglia bassa e ciclo più breve, Carmen (iscritta dal 2005) e Deneb (iscritta nel 2007), entrambe al secondo anno di sperimentazione. I dati delle prove saranno elaborati e pubblicati sulla relazione annuale dell’Ente risi, inviata a tutti i risicoltori, che potranno così valutare le nuove varietà. Gli interessati potranno anche visionare i campi di Villanova Biellese (segnalati con cartelli lungo la strada Trossi) e Gifflenga, in cantone Bonda. È possibile, per chi lo desidera, ottenere i dati richiedendoli al servizio agricoltura della Provincia, telefonando al numero 015/8480887 o inviando una e-mail all’indirizzo agricoltura@provincia. Biella. It. Secondo i tecnici, l’annata non è stata particolarmente favorevole alla coltivazione: l’andamento climatico della primavera, piuttosto piovosa, ha favorito lo sviluppo precoce di malattie legate ai funghi; quindi si sono dovuti effettuare, in anticipo rispetto alle annate precedenti, i trattamenti per contenere le malattie, le stime di raccolto sono inferiori alle normali annate agrarie e probabilmente avranno ripercussioni anche sulle rese della lavorazione. Nel Biellese la superficie coltivata a riso è stata, nel 2007, di 3878 ettari, con un incremento minimo rispetto al 2006. La maggiore parte (1157 ettari) è destinata alla produzione di Sant’andrea, tradizionalmente la varietà più coltivata sul territorio, e di Loto (897 ettari). Dall’anno scorso entrambe le varietà possono beneficiare della Denominazione di origine protetta “Riso della baraggia biellese e vercellese”, insieme alle varietà Arborio, Baldo, Balilla, Carnaroli e Gladio. La Dop è la più importante certificazione di valore europeo a protezione e valorizzazione dei prodotti tipici agroalimentari, per i quali tutto il processo produttivo, dalla coltivazione alla lavorazione e trasformazione, deve avvenire esclusivamente in un territorio delimitato e ufficialmente riconosciuto. Per l’importanza del comparto produttivo risicolo, che nel Biellese conta circa ottanta aziende agricole e diverse riserie, la giunta regionale del Piemonte nel 2007 ha istituito il ”Distretto del riso del Piemonte”, esteso alle province di Vercelli (capofila), Novara, Biella e Alessandria, riconoscendo al settore la sua dimensione di rilevo nazionale e comunitario e di tradizione storico-culturale del territorio. .  
   
 

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