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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Settembre 2008
 
   
  MOBBING, AL VIA AUDINE IL CICLO DI SEMINARI PER FAR CONOSCERE IL FENOMENO

 
   
  Udine, 29 settembre 2008 - Marginalizzazione, svuotamento delle mansoni, ripetuti trasferimenti ingiustificati ed eccessive forme di controllo. Sono le azioni che se perpetrate sistematicamente nel tempo sono classificabili come mobbing. Sono questi alcuni dei punti afforntati nel corso del Seminario “Le costrittività organizzative e il disagio sul posto di lavoro” organizzato ieri dal Punto di Ascolto Antimobbing della Provincia di Udine a Palazzo Belgrado. I lavori sono stati aperti dall’assessore Elena Lizzi che ha sottolineato come la serie di convegni su questo tema siano utili a diffondere la cultura del fenomeno sul territorio. Ciò serve ad aiutare la prevenzione e la presa di coscienza dei soggetti interessati. A volte – ha proseguito – le persone nemmeno si rendono contro di essere vittime del mobbing e quali siano gli strumenti a disposizione per difendersi». Dal luglio del 2007 nella sede della Provincia a Udine è attivo il Punto di ascolto antimobbing: nel suo primo anno di attività (periodo di rilevazione luglio 2007-luglio 2008), il Punto ha fornito informazioni e consulenza a 230 persone, 58% delle quali donne e un rilevante 42% uomini. «La Provincia – ha commentato Lizzi – sta purtroppo nella media italiana ed europea e le misure di intervento sono ai primi passi. Doveroso – ha proseguito – ringraziare i componenti della società economica e gli studiosi che hanno collaborato in queste azioni positive per affrontare e migliorare i rapporti e le condizioni lavorative, nonché ridurre le situazioni di disagio. Questo comunque è solo il primo degli incontri, durante i quali ci auguriamo di poter avere un dibattivo costruttivo con tutte le parti coinvolte». A coordinare l’incontro, che ha visto la partecipazione di Paolo Ballaben, psicologo del lavoro, Elisabetta Viezzi di Confindustria Udine e Sara Mondello, ispettrice della direzione provinciale del lavoro, la Consigliera Provinciale di Parità, Catia Pagnutti. «La costrittività organizzativa – ha rilevato Pagnutti – va di pari passo con il benessere del lavoratore e con la sicurezza sul posto di lavoro. È importante dunque conoscere quella che è l’organizazzione interna dell’azienda nel caso vi sia un disagio per cercare di creare una rete con il datore di lavoro, l’azienda, il Dipartimento provinciale del lavoro, il Punto di ascolto antimobbing e la Consigliera di parità in modo da poter prevenire certe situazioni». Nella nostra società vi è un rapporto molto stretto tra il lavoro che una persona svolge e il suo benessere personale che azioni moleste e vessatorie possono mettere a rischio: marginalizzazione dalla attività lavorativa, svuotamento delle mansioni, ripetuti trasferimenti ed esercizio esasperato ed eccessivo di forme di controllo, sono per menzionarne alcune. Il seminario ha cercato di chiarire due punti di vista e due approcci diversi alla problematica con l’intento di stabilire una linea di arrivo comune: ridurre il disagio lavorativo. Elisabetta Viezzi, di Confindustria di Udine, in particolare, ha illustrato la difficoltà dell’azienda di gestire la complessità al suo interno e Sara Mondello, Ispettrice della Direzione Provinciale del Lavoro ha affrontato la necessità di garantire la tutela del lavoratore rimuovendo le azioni moleste e vessatorie nel contesto lavorativo. Paolo Ballaben, Psicologo del Lavoro, Psicoterapeuta e Consulente del Punto di Ascolto Antimobbing della Provincia di Pordenone ha trattato il problema delle patologie psichiche nei contesti lavorativi. I prossimi incontri che si terranno in Provincia di Udine organizzati dal Punto di Ascolto Antimobbing in collaborazione con la Consigliera Provinciale di Parità sono in programma il 23 ottobre 2008 con il Convegno “Per una valutazione sul mobbing: il contributo degli esperti” e l’11 dicembre con la Conferenza “La Legge Regionale 7/2005 e gli Sportelli Anti-mobbing: due anni di attività”. .  
   
 

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