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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Settembre 2008
 
   
  BASILICATA: CONCLUSO DONNE & IMPRENDITRICI, UN’IMPRESA POSSIBILE

 
   
   Potenza, 29 settembre 2008 - Il 30% di imprese al femminile della Basilicata è un buon dato di partenza, ma occorre studiare formule di orientamento e sostegno allo start up che vadano oltre la legge 215, coinvolgendo tutti gli attori istituzionali che ruotano intorno al tema per consentire un ulteriore salto di qualità. E’ stato questo il motivo di fondo del convegno "Donne & Imprenditrici, un´impresa possibile" organizzato da Unioncamere e Regione Basilicata a conclusione del Programma per la formazione imprenditoriale e per i servizi di consulenza ed assistenza relativi al 6° bando della legge 215, per l’imprenditoria femminile. “Il percorso messo in campo dal sistema camerale lucano, in prima linea nell’affiancamento alla Regione, ha certamente fornito un’opportunità in più per avvicinare l’universo femminile all’impresa – ha dichiarato il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte -. Molte sono state le manifestazioni di interesse, oltre 100 le imprenditrici o aspiranti tali che hanno seguito i nostri corsi di orientamento e formazione, a testimonianza di un fermento reale che speriamo possa concretizzarsi in un nuovo trend positivo a livello di demografia imprenditoriale, dopo le perdite subite negli ultimi anni a causa della difficile congiuntura in atto. Siamo convinti che siano questi i modelli di base da perseguire e da consolidare. A livello macro, tuttavia, occorre avviare un ragionamento su forme nuove di sostegno e, soprattutto, adottare misure straordinarie per combattere l’emergenza dovuta alla fuga dei cervelli e alla mortalità delle imprese lucane”. Concorde sull’efficacia del modello che ha visto in sinergia Regione e Unioncamere Basilicata Rosa Gentile, Presidente Nazionale Donna Impresa – Confartigianato, la quale ha proposto la formazione di un tavolo regionale di lavoro che vada oltre la legge 215, prendendo anche ad esempio le buone prassi nazionali, aiutando a programmare le politiche a sostegno delle imprese al femminile attraverso meccanismi che migliorino l’accesso al credito e favoriscano la conciliazione vita-lavoro, nonché a norme non penalizzanti per le imprenditrici in maternità. Teresa Capece Galeota dell’Ipi, in rappresentanza del Ministero dello Sviluppo Economico, ha confermato che sono in atto ragionamenti su nuove norme a sostegno dell’impresa al femminile e che su questo piano sta interagendo il Ministero delle pari Opportunità. Mariangela Gritta Grainer, esperta Retecamere, ha parlato di impresa al femminile come del segmento più dinamico dello sviluppo del Paese. “Le Pmi in rosa sono triplicate negli ultimi anni ma rappresentano ancora solo il 25% delle imprese totali. La 215 ha fatto molto, pur con le rigidità che hanno creato non poche rinunce alle aspiranti imprenditrici, ma è il momento di ripensare a nuove forme di accompagnamento per avvicinarsi alla soglia Ue del 56% di occupazione al femminile, il che produrrebbe un +7% del Pil. Tra le donne occupate e chi è in cerca di lavoro il tasso in Italia è ben al di sotto del 50%, segmentando il dato, si scopre che tra le “donne sposate” e tra le “donne con figli” la percentuale precipita a livelli molto bassi. Il paradosso è che le donne lavorano meno ma fanno anche meno figli, per cui c’è qualcosa che non torna. E’ il momento di spendere le energie pubbliche per dare più protagonismo alle Regioni perché dotino i territori di servizi per lo start up e l’accompagnamento alle imprese”. Un messaggio raccolto dal Direttore generale del Dipartimento Attività Produttive, Abdrea Freschi, e dall’assessore Regionale al ramo, Vincenzo Folino, il quale si è detto molto preoccupato per la stagnazione economica in atto - che coinvolge tanto le multinazionali quanto le piccole imprese, sia pure per cause diverse - ma allo stesso tempo ha invitato istituzioni e attori privati ad un maggiore protagonismo: “Dobbiamo individuare nuovi strumenti strategici da mettere in campo a favore di giovani e delle donne, e per questo abbiamo bisogno del contributo di tutti, soprattutto di chi ha idee innovative, partendo da modelli che funzionano come questo Programma, dall’individuazione delle eccellenze a livello locale, da testimonial che facciano passare con maggiore facilità un messaggio positivo perché rappresentano esempi concreti di come si possa fare realmente impresa anche qui in Basilicata”. .  
   
 

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