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Notiziario Marketpress di
Lunedì 29 Settembre 2008 |
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UE: CRISI FINANZIARIA: COME MIGLIORE IL SISTEMA?
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Bruxelles, 29 settembre 2008 - La crisi del mercato finanziario che la scorsa settimana ha avuto una nuova impennata, è stata al centro del dibattito con il Consiglio e la Commissione. L´aula ha chiesto nuove azioni per migliorare il controllo del mercati finanziari nell´Unione e nel mondo. Dichiarazione della Presidenza . Jean-pierre Jouyet, Ministro per gli affari europei, ha rilevato che «sembra si stia assistendo alla fine di un´era». Il sistema finanziario dei prossimi anni sarà molto diverso da quello cui siamo abituati. Da un po´ di tempo, infatti, ci si appella a «cambiamenti del sistema finanziario mondiale» ed i recenti problemi legati alla rapida crescita dei complessi sistemi finanziari «sono stati causati fondamentalmente dall´avidità». Ha quindi sottolineando che «l´Europa non viveva una tale crisi dal 1930» e che, per la presidenza francese, la risposta deve essere «un´Europa forte e unita». Fortunatamente, grazie all´unione economica e monetaria, l´Europa con la sua banca centrale possiede «un sistema in grado di intervenire con fermezza ed efficienza» e ha ringraziato la Bce per il suo operato durante la crisi. «Non stiamo prendendo in considerazione iniziative come quelle americane», ha proseguito. Il sistema finanziario dell´Unione rimane stabile e tale provvedimento non è necessario. Potremmo aver bisogno di misure urgenti, ma queste, da sole, non risolverebbero i problemi: l´Europa deve rispondere al rallentamento promuovendo la crescita economica. I ministri dell´economia, riuniti a Nizza il 13 settembre, ha poi ricordato, hanno deciso di impiegare gli stabilizzatori automatici e stanziare fino a 30 miliardi di euro per sostenere le Pmi che potrebbero avere ripercussioni negative se il costo del denaro salisse. Per il ministro francese, ci vogliono riforme del sistema finanziario a livello di trasparenza, regole prudenziali, valutazione dei rischi e agenzie di rating. Ha quindi sottolineato la necessità di un accordo in prima lettura tra il Parlamento e il Consiglio sulla prossima direttiva sui requisiti per i capitali. Sottolineando che non sono più appropriati «i comportamenti lassisti del passato», ha quindi affermato che «dobbiamo guardare alla forza dei regolatori», «alla forza del controllo finanziario» e «fornire dati alla Bce». All´ordine del giorno deve figurare un «migliore controllo finanziario» ed il Consiglio europeo di ottobre potrebbe fornire l´occasione per stabilire «una chiara linea a livello europeo». Dichiarazione della Commissione - Per Joaquín Almunia, commissario per gli affari economici e monetari, «la serie di eventi nei mercati finanziari di cui siamo stati testimoni nell´ultimo anno, in modo particolare negli ultimi giorni, è di una magnitudo tale da superare qualsiasi esperienza precedente». Ha poi condiviso l´opinione di colore che credono che ciò comporterà cambiamenti importanti nel funzionamento del sistema finanziario internazionale. Dallo scoppio della crisi nell´agosto 2007, ha spiegato, le perdite rese note sono più di 500 miliardi di dollari, somma equivalente al Pil di un paese come la Svezia. E, sfortunatamente, la cifra totale si presume sarà ancora più elevata. A suo parere, pertanto, occorre mantenere gli impegni per quanto riguarda la disciplina fiscale e rispettare il Patto di stabilità e di crescita, ma anche attuare le riforme strutturali. Nella congiuntura attuale bisognerebbe rafforzare la competitività ed i mercati energetici e migliorare il funzionamento del mercato del lavoro. In conclusione, ha ribadito che sono più che mai urgenti dei miglioramenti delle regole del mercato finanziario e il conseguimento degli obiettivi della roadmap dell´Ecofin. Interventi in nome dei gruppi politici Per Alexander Radwan (Ppe/de, De), si procede nella giusta direzione parlando di azioni rapide, ma è stato il mercato ultimamente ad essere più veloce. Anni fa´, ha ricordato, il Parlamento ha redatto relazioni dopo il crack Parmalat e sull´affidabilità creditizia, ma da allora poco è stato fatto. L´unione non dovrebbe conformarsi alla linea americana di controllo dei mercati: «dobbiamo seguire la nostra strada in Europa, che siano gli americani a seguire il nostro esempio». Per quanto riguarda poi la riforma della direttiva sui requisiti di capitale, a suo parere, un accordo in prima lettura sarebbe fattibile se il Consiglio abbandonasse la sua opposizione verso un sistema di controllo europeo. Infine, ha ricordato l´invito del Commissario Mccreevy a non essere precipitosi ed ha sottolineato la necessità che la Commissione fornisca dati corretti. Per Martin Schulz (Pse, De), stiamo assistendo alla bancarotta di una filosofia economica, dove solo i mercati non regolamentati sono possibili e dove solo il capitalismo può generare crescita. Dalla Commissione «ci aspettiamo misure sulle agenzie di affidabilità creditizia ma anche che vengano disaccoppiati i City bonus dai profitti speculativi a breve termine». I manager possono anche essere giovani e brillanti, ha osservato, ma hanno ridotto sull´orlo del collasso molte società e si sono persi posti di lavoro. Negli Stati Uniti, ha affermato, «i profitti sono stati privatizzati, ma ora le perdite sono nazionalizzate, e a ciò si deve porre fine». Ha quindi condannato la speculazione basata sull´impennata dei prezzi alimentari che, a suo parere, sta a significare che alcuni investitori sono interessati alla mancanza di cibo e alla fame. Questo, ha detto, «è un sistema perverso che si ripercuote sull´umanità intera» e, in futuro, si controllerà un mercato che non ha mai rispettato niente. Silvana Koch-mehrin (Alde/adle, De) ha osservato che, talvolta, sembra che solo poche banche siano in crisi, ma coloro che subiscono perdite non sono gli sono operatori avventati ma piuttosto le famiglie, le cui pensioni sono a rischio e i redditi decurtati. Dobbiamo agire in base ai fatti, ha aggiunto, sottolineando la necessità regolare tali mercati. Ci vogliono regole ma anche un arbitro, ha osservato, e bisogna biasimare coloro che si sono opposti alle regole e non i mercati: l´intera economia mondiale ha bisogno di regole. Eoin Ryan (Uen, Ie) ha esortato ad evitare il panico in quanto porta a decisioni sbagliate. I mercati europei al momento sono più stabili di quelli americani, ma occorre «attuare la riforma strutturale ed essere pronti ad agire in fretta per evitare gli assalti alle banche». Ha poi sottolineato la necessità di proteggere sia gli investitori sia i cittadini. Francis Wurtz (Gue/ngl, Fr) ha dichiarato che «se i leader Ue volevano sottolineare il divario esistente tra loro e i cittadini, avrebbero dovuto agire esattamente come hanno fatto il 14 settembre». Ha poi ricordato che il Presidente dell´eurogruppo, Jean-cllaude Juncker, aveva dichiarato che non ci deve essere un rallentamento nel cammino della riforma strutturale e che ci voleva più concorrenza. Si è quindi chiesto: «chi pagherà?». Il Presidente della Bce, inoltre, aveva dichiarato che i supervisori delle banche «non dovrebbero porsi troppe domande», ma «sono i salariati ad essere spremuti», e ciò equivale a «ridurre la gente e la società alla disperazione». La self-regulation, ha aggiunto, ha permesso ai meccanismi dei mercati finanziari di «potersi eludere da soli» e «adesso bisogna rompere questo modello di prosperità basato su salari sempre più bassi», poiché il mondo della finanza non sta più creando industrie, ma «le sta avvelenando». A suo parere, inoltre, le banche hanno bisogno di un controllo rigido e le istituzioni finanziarie internazionali di essere ristrutturate, affinché il denaro sia utilizzato nell´interesse pubblico. Per Hanne Dahl (Ind/dem, Dk), visto che i capitali possono attraversare rapidamente le frontiere, la crisi dei sub-prime americani è diventata una crisi internazionale e tale fluidità va a vantaggio degli speculatori e degli evasori fiscali. Gli operatori finanziari, ha concluso, dovrebbero essere in grado di poter controllare, senza doversi spostare oltre confine e le banche dovrebbero finanziarsi a vicenda per trovare una via di uscita da questa crisi. Il Presidente della commissione per gli affari economici e monetari, Pervenche Berés (Pse, Fr), ha chiesto «una regolamentazione moderna». Non sussistono rischi di legislatura affrettata: è passato un anno da quando il commissario Mccreevy si è rivolto alle agenzie di rating, ma non ci sono ancora proposte concrete. L´unione, ha aggiunto, non aveva l´autorità - in seno al forum per la stabilità dei mercati finanziari - per applicare la cosiddetta "screditata roadmap dell´Ecofin". Ha infine auspicato che Mccreevy «si convincerà della necessità di ulteriori regole per i mercati». . |
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