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Notiziario Marketpress di
Lunedì 29 Settembre 2008 |
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TORINO, PRESENTATO PROGETTO OSSERVATORI REGIONALI SPETTACOLO
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Torino, 29 settembre 2008 - Il progetto interregionale per la “Realizzazione di osservatori regionali nel settore delle politiche per lo spettacolo”, di cui la Regione Basilicata è capofila e responsabile, è stato illustrato dall’ assessore regionale alla Cultura Antonio Autilio, coordinatore della Commissione Beni e Attività Culturali delle Regioni, a Torino nel corso di Artlab 08, organizzato dalla Fondazione Fitzcarraldo, con il sostegno della Regione Piemonte. Sul piano operativo - in una logica di valorizzazione delle esperienze regionali più consolidate - l’attuazione del progetto viene affidata ai soggetti che già da diversi anni operano in collaborazione con le Regioni nella gestione di Osservatori regionali e/o hanno collaborato con l’Osservatorio nazionale dello Spettacolo: la Fondazione Fitzcarraldo di Torino, che si occupa della gestione dell’Osservatorio regionale del Piemonte; la Fondazione Ater Formazione di Modena, che svolge funzioni analoghe per la Regione Emilia-romagna; la società Eccom (European Center for Culture Organisation and Management) di Roma, che collabora da tempo con entrambi i soggetti e i cui esperti hanno collaborato con l’Osservatorio nazionale dello Spettacolo, attraverso consulenze economico-statistiche. Attualmente – ha riferito l’assessore Autilio - il numero gli Osservatori regionali funzionanti è decisamente limitato; accanto, tuttavia, a quelli istituiti diversi anni fa da alcune Regioni (Piemonte, Emilia-romagna e, se pur con caratteristiche diverse, Lombardia), più recentemente è stato istituito quello della Regione Marche, mentre numerose sono le Regioni che hanno già previsto la loro istituzione all’interno delle nuove norme regionali sullo spettacolo e quelle che si stanno attrezzando in questo senso, per poter disporre rapidamente di propri strumenti informativi e di ricerca nel settore (la Giunta Regionale della Basilicata ha approvato di recente la delibera di adesione al Progetto). Gli obiettivi generali che le Regioni, le Province autonome, l’Anci e l’Upi intendono perseguire – ha spiegato Autilio - sono i seguenti: - disporre a livello territoriale di dati di conoscenza costanti e attendibili nel settore dello spettacolo, al fine di poter attuare azioni programmatiche più efficaci, per quanto riguarda la definizione degli obiettivi e delle priorità di intervento, la qualificazione delle iniziative, le modalità di utilizzo delle risorse finanziarie disponibili, l’adozione di strumenti di verifica e valutazione in rapporto agli interventi realizzati e all’efficacia ed efficienza della spesa; - disporre di strumenti di monitoraggio e ricerca condivisi e in rete tra loro, tali da consentire l’acquisizione di informazioni sistematiche e comparabili sull’evoluzione del settore, sulle politiche e sulle iniziative assunte a livello nazionale e territoriale, che consentano ai soggetti di dialogare e individuare strategie operative comuni sul terreno culturale, economico-finanziario e delle relazioni istituzionali; - realizzare e sviluppare, conseguentemente, un sistema di Osservatori regionali da attuarsi attraverso un coordinamento stabile, inteso come sede di elaborazione metodologica, di supporto tecnico e scientifico, di impulso strategico, di sostegno alla loro implementazione e alla formazione del personale, in modo da garantirne l’operatività e le modalità di verifica sulla base di un protocollo comune, ferma restando l’autonomia di ogni singola Regione e Provincia autonoma per quanto riguarda le forme di gestione, in corrispondenza delle loro esigenze, relazioni e caratteristiche territoriali; - attuare delle economie di scala, attraverso l’introduzione di metodologie e strumenti di analisi comuni, ottimizzando i costi sul piano della loro progettazione e gestione e della rilevazione e elaborazione dei dati; - rendere maggiormente evidenti l’impegno istituzionale e finanziario delle istituzioni di governo nel settore, oltre che a livello nazionale, anche, e soprattutto, a livello regionale e territoriale; - stabilire in modo coordinato relazioni sistematiche e collaborazioni con altri organismi, in particolare con gli istituti di ricerca, di statistica, di rilevazione ed elaborazione di dati operano nel settore; - promuovere una cultura della ricerca e dello scambio, un modus operandi fondato sulla disponibilità e la competenza dei soggetti ad acquisire conoscenze e dati per una maggiore qualificazione del fare amministrativo, in una logica di progettazione e innovazione. Accanto all’esigenza primaria di sviluppare relazioni sistematiche e articolate con e tra i soggetti indicati in precedenza e, in primo luogo, con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il suo Osservatorio, va sottolineato – ha detto Autilio - come l’attività degli Osservatori regionali diviene un fattore importante per sviluppare relazioni anche con altri soggetti, non solo con gli operatori del settore, ma anche con gli organismi di ricerca impegnati in questo campo. Va ribadita infine l’esigenza, peraltro già espressa dalle Regioni nei propri documenti, che gli Osservatori regionali sullo spettacolo possano in un prossimo futuro estendere la loro attività alle politiche culturali in senso più ampio, anche in considerazione della varietà di mercati a diversa tecnologia che caratterizza l’attuale evoluzione del settore. Le esigenze di confronto e di messa a punto di strumenti di conoscenza, di valutazione e di intervento riguardano infatti tutti i comparti della produzione culturale, per quanto il settore spettacolo rappresenti in questa fase una priorità, per l’assenza di un’informazione strutturata e capillare sugli andamenti del settore. L’elaborazione di una metodologia condivisa appare fondamentale per avviare, nella sostanza, un sistema a rete degli Osservatori regionali: se infatti essa garantisce, da un lato, la definizione di protocolli comuni di rilevazione, elaborazione e valutazione dei dati e delle informazioni, dall’altro lato essa – ha concluso - consente modalità di confronto e scambio tali da rafforzare le relazioni tra gli Osservatori, tra essi, le Province e i Comuni e con l’Osservatorio Nazionale dello Spettacolo. . |
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